Al solito, quando facciamo cagare, non ci sarebbe bisogno di calcare la mano: basterebbe affidarsi alla fredda cronaca.
Eppure, come finalmente qualche mente onesta del giornalismo italiano ha iniziato a notare, c’è sempre bisogno di ingigantire, di esagerare, quando non di inventare di sana pianta.
Vado in rigoroso ordine sparso, restando ligio all’intento di non commentare i match di Coppe minori (Italia o Europa League che siano), tantomeno quando le prestazioni offerte sono da turpiloquio spinto.
Faccio solo un piccolo accenno alla copertura mediatica della RAI, che organizza un salottino di commento popolato dalla vecchia gloria laziale Giordano, accompagnato dal romano (e aquilotto?) Jacopo Volpi. Evidentemente chiamare un Pierino Fanna di turno pareva brutto.
La telecronaca, come se non fosse abbastanza, riesce a veicolare notizie false e tendenziose, facendo ripetuti riferimenti alla passeggiata di Antonio Conte in centro Milano (ma davvero secondo voi Spalletti durante i rigori pensava all’allenatore agghiaggiande???), o correggendosi da solo allorquando dice “in tribuna alcuni eroi del Triplete, ultimo trofeo alzato dai nerazzurri“. Il tacon però è peggio del buso, come direbbero in Veneto, perchè a quel punto si sente dire “ah no, dopo l’Inter ha vinto anche la Coppa Italia nel 2011“. La Supercoppa italiana e il Mondiale per Club, ottenuti tra la Champions di Madrid e la succitata Coppa Italia, evidentemente non meritavano di essere menzionati
Ma non è che la carta stampata del giorno dopo faccia di meglio.
Che Milinkovic Savic abbia fatto una minchiata mostruosa -per sua fortuna alla fine senza conseguenze- abbattendo D’Ambrosio al 122′ minuto della partita è fuor di dubbio. Però non fa abbastanza notizia: diciamo che Icardi segna al 125′, cioè quando il gioco riprende dopo il cinema di VAR, proteste e balle varie. Così sa ancor più di scandalo.
E la solfa non cambia tornando indietro di qualche giorno, alla simpaticissima parentesi di Calciominchiata.
Bene ha fatto Spalletti a dire che il solo Perisic aveva espressamente chiesto la cessione al Club. Gli altri può darsi fossero (o siano tuttora) scontenti, ma nessuno di loro ha detto di volersene andare.
Faniente. Tutti convinti e testardi nel dire che Candreva, Vecino, Miranda, Gagliardini, Ranocchia e Dalbert hanno apertamente chiesto di andar via.
Il fatto che poi nessuno si sia mosso a mio parere è stato un atto di forza della Società, che ha fatto capire ai propri tesserati che nessuno è indispensabile, ma che certe cose si possono fare solo se tutti ci guadagnano. E Perisic in questo senso ha pagato per tutti.
Più comodo però cavalcare l’onda con articoli senza senso tipo questo, grattando le briciole della rosa e arrivando ad inserire il secondo e terzo portiere tra i sicuri partenti a fine stagione pur di far tornare i conti della serva.
Come se non fosse che ogni anno le squadre si trovassero con una decina di uscite, tra fine contratto, prestiti, cessioni varie. Ma qui no: qui è un caso. Vedere per credere:

Seriamente, e con tutto il rispetto: se a Giugno l’Inter dovesse cedere i vari Padelli, Berni e Ranocchia, gli unici delusi sarebbero i fieri sostenitori della fantomatica “quota di italiani” (quorum NON ego).
Spalletti ha le sue colpe, ma mi piace quando fa la guerra (seppur da solo) contro i pennivendoli. Non so chi sia il “te” a cui si rivolge, ma appoggio sulla fiducia l’intemerata del compagno Luciano da Certaldo, soprattutto nella parte da me evidenziata in grassetto:
Quest’anno l’obiettivo era di passare…
“L’obiettivo lo inventi te per fare lo stesso gioco di creare attenzione. L’obiettivo è andare avanti e fare delle buone partite, non vinco questo o quell’altro. Se fai delle buone partite puoi riuscire. Ma creare tensione, il pubblico poi se va male ci fischia. Crei tensione con quello che dici. Se racconti prima della partita che a fine anno ci saranno 12 giocatori che vanno via è una scorrettezza, perché non è così. Poi se nessuno viene a dirtelo, è un problema di chi non te lo dice. Io te lo dico: è una scorrettezza perché è un martellamento nella testa dei giocatori che non sono buoni e devono andare via prima della partita. Non si fa il giorno prima. Chiaro che se non faccio risultati sono il prima a subirne le conseguenze, ma difendiamo l’Inter.
Ribadisco: siamo in un periodo pessimo e non vedo luce in fondo al tunnel. Questo per sgombrare il campo. Nessuno cerca di indorare la pillola.
Ma questo non giustifica la cronica tendenza dei media ad aggiungere vangate di letame “a sentimento“.