LILLE-INTER 0-1
Una piacevole novità, pensa un po’ come siamo messi…
Vincere in trasferta 1-0, soffrendo il giusto (cioè tantino) ma serrando i ranghi e dando tutto quel che la squadra può dare in questo momento (cioè pochino).
Il succo della partita è tutto qui: in campo torna un po’ di gente con piedi educati (Sneijder, Zarate e ThiagoMotta) e gamba veloce (Sneijder, Zarate e… basta). La palla scorre spesso tra le loro zampe ed è da una bella combinazione dei due turbo-nanetti che esce il gol, bello più nella preparazione che nella conclusione vera e propria: il Pazzo è bravo a calciare al volo e tenerla bassa, ma se si vede bene la prende più con lo stinco che col collo piede.
Non è il caso di sottilizzare. Il ragazzo oltretutto forse ha sentito fischiare le orecchie per le tonnellate di critiche –sacrosante- dopo la sconfitta di Catania, indirizzate anche a lui, un po’ troppo solitario e poco partecipativo alla fase difensiva in terra etnea. Qui invece si procura punizioni che è un piacere, e fa in tutto e per tutto il lavoro sporco del centravanti che spalle alla porta riceve palla e fa salire la squadra, prima di prendersi l’immancabile stecca sulle caviglie dal terzino di turno (e qui il “piacere” c’è per il tifoso ma non per lui…).
Altra piacevole novità: non si hanno –al momento- notizie di feriti sul campo, se si esclude un cambio di Sneijder seguito da una preoccupante borsa del ghiaccio che però probabilmente sa più di prudenza che di botta da togliere il sonno.
Ser Carlo evidentemente conosce i suoi polli e la relativa durata agonistica, che attualmente sfiora l’ora di gioco, e così nella ripresa toglie il tridente offensivo (nell’ordine Wes, Zarate e Pazzini) rimpiazzandolo con due centrocampisti (Deki e Obi) e una sola punta (Milito). Il tutto per infoltire il centrocampo e far legna nel mezzo, sperando in qualche capovolgimento di fronte che in realtà non arriva, fatto salvo un bel destro di Stankovic dal limite che avrebbe meritato miglior fortuna (o meglio, da uno come te, caro Deki, da lì mi aspetto il gol o il miracolo del portiere, non un tiro forte ma centrale a fil di traversa…).
Ultima menzione di merito per Julio Cesar, ieri sera in splendida forma: ancor di più delle parate (tante e con alto coefficiente di difficoltà) mi è piaciuta la sicurezza che ha avuto e dato ai compagni, e che nelle ultime settimane era gravemente mancata.
Insomma è andata, siamo in testa al girone e con le due vittorie in trasferta la grezza coi turchi in casa può dirsi rimediata. Le premesse per chiudere il girone in testa, evitando così molti degli squadroni negli ottavi, è concreta, a patto di porre un limite alle stronzate (cit. paterna sempre valida negli anni) e di proseguire su questa strada.
Che è ancora poco più di un sentierino di montagna, ma che rispetto al deserto di tre giorni fa pare già un’autostrada!
LE ALTRE/E’ COMPLOTTO
Scrivo prima dei cugini di stasera e faccio economia (due capitoli in uno, chè c’è la crisi): bravo il Napoli che strappa un punto contro il Bayern ed è secondo nel girone dopo le prime 3 partite. Gli va un po’ di sfiga perché i Mancio boys vincono all’ultimo secondo: con un pari inglese il Napoli avrebbe avuto un piede e mezzo agli ottavi. Ad ogni modo prosegue il dignitosissimo girone dei campani che ieri, a dire il vero e per quanto visto, hanno anche avuto un po’ di fortuna sul pari (autogol) e sul rigore (vero che è inventato, vero che De Santis è stato bravissimo, ma quando l’avversario sbaglia il penalty c’è anche una buona dose di culo).
Tutto bene insomma? Insomma…
Il Bayern, ridicolizzato un anno e mezzo fa dai nostri nella finale di Madrid, è stato fino a ieri considerato una squadra di enorme tradizione, con un solido presente ma niente più. Il sapore di “va beh avete battuto il Bayern in finale, non erano sto granchè…” era ben percepibile in buona parte dei commenti colmi di bile in quel lontano Maggio 2010. Da ieri invece apprendo che i tedeschi sono attualmente la squadra più in forma di tutta la Champions League, e la più seria candidata alla vittoria finale dopo il Barcelona. Mecojoni… il tutto per una squadra in buona parte simile a quella di due anni fa, peraltro senza Robben.
Probabilmente c’è da incensare le italiane in Europa, e “nazionalisticamente” mi può anche stare bene (anche se, devo dirlo pur essendo anch’ io mezzo terone, i napoletani che salutano la telecamera pazziando tipo i bambini di Luigi Necco non li posso più vedere!): la sensazione (che senz’altro sarà solo mia, cacacazzi inguaribile e rancoroso…) è invece diversa, e cioè oscurare l’Inter anche quando vince –piacevole novità, si diceva all’inizio…- e via di trionfalismi per un pareggio ottenuto con autogol e rigore sbagliato dagli avversari.