LAZIO-INTER 3-1
Da buon intellettuale munito di laurea e master, affondo le mani nel sapere più puro per affidare il titolo di questa rubrichetta a uno dei sommi pensatori dei nostri tempi, capace con poche parole o –come in questo caso- con un solo acronimo, di fotografare una situazione che altrimenti necessiterebbe di pagine e pagine di analisi critica.
Il mai abbastanza rimpianto Guido Nicheli, “ilDogui” per gli amici, usava battezzare con queste tre lettere ogni situazione a lui avversa e comunque discostantesi dal bene comune: N.C.S., “Non Ci Siamo”…
Piccolo inciso: chi deve cercare su Google per avere svelata la faccia e quindi l’identità del suddetto Dogui è diffidato dal proseguire.
Tornando alle nostre bazzecole, l’Inter fa sfoggio di tutta la sua attuale pochezza contro una Lazio invece vogliosa e capace, che merita il 3-1 finale, peraltro mai in discussione se si escludono i 10 minuti tra il gol di Pandev e il terzo laziale.
Il pareggio, idea peraltro accarezzata con un’occasionissima di Cordoba dopo un corner, avrebbe avuto dello scandaloso, lo riconosco, anche se l’avrei ovviamente accettato a mani basse, infarcendolo di elogi sul carattere e la voglia dei vecchi leoni feriti.
Invece siam qui a raccontare di 11 poveracci che non riescono a mettere insieme una partita decente. La fotografia più vera l’ha data, dopo il fischio finale, Marchegiani, ex portiere laziale ora apprezzato commentatore TV: cito testualmente “La verità è che la Lazio di stasera è più forte dell’Inter di stasera”.
Dolorosa realtà…
Non mi soffermerò ancora una volta sul perché l’Inter non riesca ad esprimersi a livelli di decenza (l’eccellenza l’abbiamo oramai lasciata a Madrid 6 mesi fa). Faccio solo notare che se invece di Julio Cesar, Maicon e Samuel devi schierare Castellazzi, Cordoba e Natalino, il risultato è inevitabile. Il giochino funziona anche in attacco sostituendo Milito ed Eto’o con Pand(C?)ev e Biabiany. Bravi ragazzi eh? per carità, ma i risultati son questi.
Se poi aggiungiamo che i titolari in campo (su tutti, Sneijder) sono in lotta perenne con se stessi e paiono la controfigura di quelli dell’anno scorso, ecco spiegata una classifica da vergogna (-10 da un Milan solido ma certo non di extraterrestri) e uno stato psico-fisico preoccupante alla vigilia del Torneo dell’Amicizia (copyright R.Mancini).
Immancabile l’ennesimo stop fisico del nostro centrocampo (il momento è OK per… Dejan! E parte la musichetta col coro “Cen-to!, cen-to!”). Stankovic si ferma pare in tempo, e a Dubai dovrebbe esserci, ma è l’ulteriore conferma che lo “zero” alla casella infortunati delle ultime partite è stato un’eccezione cui è bene non abituarsi troppo.
Essendo come avrete capito in uno dei miei momenti di pessimismo calcistico universale, aggiungo che i 10 minuti di pseudo reazione citati in apertura, più che speranza mi hanno messo tristezza: avete presente quando giocate tra amici e siete sotto di una dozzina di gol, e avete quello bravo che per 5 minuti ci si mette di impegno e ne fa due o tre? Ecco, a me –spesso spettatore e mai protagonista di queste scene, visti i fondamentali “a seguire” – in quei casi non vien da dire “bravo avanti così che andiamo bene” quanto piuttosto “brutto pirla dove cazzo ti eri cacciato fino a adesso?”.
E quando sul loro 2-0 ho visto quella reazione, tutta di nervi e data dalla disperazione, il parallelo è scattato immediato.
Vedere Hernanes disegnare calcio è stato impietoso rispetto –per dire- a un Muntari che si fa fregare palla a metà campo innescando il loro raddoppio (il pirla poi ha pure il coraggio di far polemica dopo essere stato sostituito, idiota!). Ma il discorso purtroppo sarebbe stato lo stesso mettendo a confronto ognuno degli 11 nerazzurri in campo con il loro corrispettivo laziale.
Poco da dire: oggi l’Inter è questa. Senza i titolari, per di più in una forma decente, possiamo vincere qualche partita visto il potenziale dei singoli in campo, ma non andiamo lontano. Sad but true…
LE ALTRE
I punti guadagnati domenica scorsa vengono immediatamente dilapidati (con gli interessi) nella giornata spezzatino di questo weekend: Milan, Juve e ovviamente Lazio vincono, in attesa di Napoli-Palermo di stasera, mentre la Maggica si fa recuperare 2 gol col Chievo su un campo che definire “di patate” è un’offesa ai tuberi. I guai quindi aumentano: non solo (nosonly, direbbe il nostro Presidente del Consiglio) siamo a 10 punti dalla vetta, ma abbiamo davanti altre 4-5 squadre, giusto per rendere il quadretto ancor più desolante.
E’ COMPLOTTO
Allora, io capisco che negli ultimi anni c’era ben poco da dire sull’Inter se non “ha vinto ancora”. Sappiamo anche che la prostituzione (intelectuale) è un mestiere che va affinato col tempo, e quindi abbiamo avuto comunque critiche su critiche, persino (o forse soprattutto) nell’anno del Triplete. Comprendo anche che, per esigenze mediatiche, si abbia “fame” di nuovi eroi e nuovi campioni (anche se durante la dittatura biancorossonera si vede che erano tutti anoressici…), ma arrivare alla Gazza di venerdì scorso vuol dire avere la faccia come il proverbiale…
Con masochistico piacere ho notato come anche altri abbiano fatto lo stesso ragionamento, pur basandosi su un altro quotidiano di note simpatie anti-interiste (per chi fosse interessato: http://www.inter-blog.net/2010/12/03/vota-antonio/).
Ma tornando alla rosea, oltre allo scontatissimo titolo di apertura ( mi pare fosse “Oggi non si scherza”) con inevitabile rimando al Lazio-Inter dello scorso Maggio, con i tifosi laziali a tifare Inter, si dice senza nemmeno girarci troppo intorno che l’Inter ha vinto lo scudetto grazie a quella vittoria. Ovviamente nessun accenno ai millemila tentativi di riaprire un campionato già chiuso a Febbraio, mutismo assoluto sui vari Roma-Parma (gol di Totti dopo stop pallavolistico ovviamente considerato involontario). No, tutto merito di quel “biscottone”, frutto del gemellaggio tra le due tifoserie e della comunanza di nemico giallorosso.
Tutti a fare le verginelle scandalizzate, sapendo benissimo che da sempre a fine campionato ci sono partite “così così”, in cui una squadra si gioca “la vita” e con l’altra che nulla ha da chiedere. In quelle settimane, sia io che altri più autorevoli in rete avevamo tirato fuori corsi e ricorsi storici che una stampa minimamente obiettiva, e non in prezzolata malafede, avrebbe potuto citare accanto alla partita in questione. Ça va sans dir, silenzio assoluto su tutta la linea (editoriale).
Ma la pagina più “bella” della Gazza di Venerdì era la 2°: titolo “Benitez e lo spettro del -16”, sommario: SE l’Inter oggi perde, SE il Milan domani vince, SE il Milan vince la prossima che l’Inter non gioca perché a Dubai, SE salta lo sciopero dei calciatori e SE il Milan vince anche quella partita, l’Inter si troverebbe a iniziare il 2011 a 16 punti di distacco dal Milan.
Badate bene, non sto questionando la verosimiglianza di quanto ipotizzato tra mille SE. Oltretutto le prime due previsioni si sono purtroppo già avverate, gufi maledetti!. Già che c’erano, potevano però aggiungere “SE cade l’aereo di ritorno da Abu Dhabi, l’Inter avrà difficoltà a salvarsi”. Quel che mi fa vomitare è il gufaggio preventivo, degno solitamente dei tifosi più beceri (quorum ego!), che immaginano scenari apocalittici per i loro avversari, sperando che il solo pensarli possa farli avverare.
L’ultima chicca è di ieri sera, al solito ControInter su TV aziendale e aziendalista. Parlando dei pessimi risultati dell’Inter, con una faccia che palesava un malcelato ghigno beffardo diffuso fino alle zone non battute dal sole, ho sentito uno degli astanti dire “L’Inter ha preso Mancini per vincere il campionato, e l’ha vinto, anche se in Europa ha fallito. Poi ha preso Mourinho per vincere in Europa, e ha vinto, anche se di fatto il campionato l’ha perso (giuro, ha detto così) perché se guardiamo il rendimento del girone di ritorno l’Inter aveva una media punti molto simile a quella di adesso”. La chicca della chicca? L’Autore dell’ennesima pietra miliare della cultura sportiva italiana è un sedicente giornalista dalle asserite simpatie nerazzurre. Come si dice in questi casi: dagli amici mi guardi Iddio, che ai nemici ci penso io…
WEST HAM
Torniamo ai nostri standard perdendo 1-0 a Sunderland. Fatte le debite proporzioni (ma nenache tanto) mi sembrava di vedere l’Inter, con la dolorosa quando veritiera conclusione smozzicata a mezza voce: brutta roba la mediocrità…