SCAZZATI

WERDER-INTER 3-0

Dallo “Sfigati” di qualche settimana fa a Lecce e siamo passati a un meno equivocabile “Scazzati“.

Ieri sera credo di aver assistito alla peggior partita dell’Inter da quando la seguo con una qualche cognizione di causa (diciamo da metà anni ’80). D’accordo, tantissime assenze, manciate di esordienti allo sbaraglio, ma la pochezza complessiva è stata a mio parere allarmante.

Se Dio vuole ‘sto cazzo di Mondiale per Club è finalmente alle porte e così ci toglieremo il pensiero dalla testa, comunque vada.

Una società che punta il suo primo trimestre stagionale su due sole partite ha un concetto di “alea” evidentemente diverso dal mio. Sostanzialmente hai buttato nel cesso il campionato ancor prima della fine del girone d’andata, e ti appresti a un bagno di sangue in Champions a primavera (guardare la lista delle prime nel girone per avere conferma…).

Potrei fare copia incolla dei miei ultimi 10 interventi e ammorbare ancor di più i miei 25 lettori, ma preferisco porre l’accento su quello che mi sono convinto essere il principale difetto di questa squadra: la mancanza di convinzione.

Calando questo “macro-concetto” alla micro-realtà di ieri sera (“micro” in tutti i sensi), faccio presente che una squadra -il Werder- che nulla aveva da chiedere alla partita (ultimi nel girone, zero possibilità di agguantare il 3° posto valido per l’Europa League) ha fatto quel che ha voluto per un’ora e passa di gioco, stante l’assoluta passività dei nostri, veterani o pulcini che fossero.

E qui, mi dispiace, il difetto sta nel manico.

Vuoi preservare i titolari per Abu Dhabi, stante il tragicomico stato fisico della squadra? benissimo: allora, subito dopo la partita vinta col Twente, che ti ha dato la certezza del passaggio del turno, annunci urbi et orbi che a Brema porterai SOLO riserve e primavera. Zero titolari. Un premio per tanti ragazzi che in ogni allenamento sputano sangue e si meritano una serata speciale. Propaganda simile, chiedere ai cugini che in materia sono dei luminari.

La differenza? che la sconfitta -onestamente prevedibilissima ieri sera solo a leggere la formazione- avrebbe avuto un impatto molto minore sulla già abbastanza labile psiche dei “ragazzi”. Avresti risparmiato 90′ e una figuraccia al povero Cambiasso, centrale difensivo di emergenza visto l’immancabile KO fisico di Matrix a pochi minuti dal via. Il Cuchu è colpevolmente coinvolto in tutti e tre i gol tedeschi ma, come dire, gli vanno riconosciute tutte le attenuanti del caso.

Far giocare Eto’o un’ora e mezzo sottozero, per non fargli arrivare la miseria di un pallone, è un controsenso che non sfuggirebbe nemmeno a un decerebrato. Vedere Zanna che esce -precauzionalmente- per una botta, era qualcosa che onestamente non pensavo i miei occhi avrebbero mai visto.

Detta in altre parole: se vuoi davvero vincere il girone, vai a Brema con il miglior 11 possibile e non guardi in faccia a nessuno (questo è quel che avrebbe fatto Mourinho, per intenderci). Siccome però sapevamo che la nostra vittoria non sarebbe stata sufficiente, allora via col piano B: 2 settimane per caricare a pallettoni i ragazzi della primavera (“è la vostra occasione, vittoria o morte, non fa male, Rocky!“). Il mio sarà anche un discorso minimalista ma, ripeto, almeno avresti avuto meno difficoltà a gestire la settimana da qui al primo match negli Emirati.

Che, e lo dico davvero senza esagerare, sarà una partita cui prestare la massima attenzione. Che gli avversari siano coreani o sauditi cambia poco: con la convinzione messa in campo a Roma e a Brema (pari allo zero assoluto), qui si rischia di beccare da chiunque.

Chiunque.

A guardare le ultime esibizioni c’è poco da stare allegri; so benissimo che vincere una partita dopo aver perso quella prima (e quella prima-prima) può essere facilissimo (il blasone e la famosa “carta” dicono che l’Inter è più forte delle altre partecipanti al Torneo dell’Amicizia) ma anche molto complicato. La famosa “mentalità” non è una cosa che si costruisce da un giorno all’altro, e ho già detto che l’attuale allenatore mi pare tra i meno portati a quello che in termini aziendali verrebbe definito come “self empowerment“.

Giusto per non vedere tutto nero, e quindi per dare qualche pennellata di blu, ricordo a me stesso che quegli stessi giocatori fino a sei mesi fa erano una perfetta macchina da calcio, e che per quanto disastrosi siano stati gli ultimi tempi, non possono aver dimenticato tutto. Una competizione del genere di stimoli dovrebbe dartene a strafottere, quindi andiamocela a prendere e poi vediamo come aggiustare il troiaio che abbiamo combinato!

 

CRANIOLESI AL POTERE

E’ una variante leggerissimamente più autocritica del solito trafiletto “E’ COMPLOTTO” e riguarda la società Inter nel suo complesso. Sentire dichiarazioni (esplicite o implicite) che danno per scontata una sconfitta (o anche due) semplicemente non è da grande squadra. Se dirigenti vari fanno passare il messaggio che “mi aspettavo di perdere” stiamo freschi. In cuor tuo puoi pensare quello che vuoi, ma all’esterno petto in fuori e panza in dentro: sbaraglieremo il mondo contro tutti!

La ciliegina su questa torta alla merda ce la dà il “consulente dell’allenatore” che nel pre-partita definisce più volte il Mondiale per Club -traguardo al cui altare si è sacrificato come detto la prima parte della stagione- il “Mundialito”, la cui ultima edizione risale credo al 1983 e che era un torneo estivo paragonabile all’odierno Trofeo Berlusconi.

Fate voi…

...Per tanto così, era meglio far giocare quelli davanti..

…Per tanto così, era meglio far giocare quelli davanti..

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