INTER-BOLOGNA 0-3
Lo so che non bisogna prendersela coi bambini, e che non bisogna nemmeno guardare il dito quando questo indica la luna.
Ma io, per commentare le prodi gesta di questa Inter, ho finito le parole –ed incredibilmente anche gli insulti-.
E quindi, piccolo bambino Filippo e soprattutto genitori di ‘sta minchia, permettetemi di dirvelo: tutto ciò è colpa vostra!
Fatemi sfogare come si fa con l’innamorato respinto e sragionante della peggior specie, che si attacca al dettaglio più insignificante per darsi una spiegazione della fine di un amore: “ecco, se avessi preso la quattro stagioni anziché la napoletana a quest’ora lei mi amerebbe ancora…”. E così dico: solo la voglia morbosa di dare al proprio figlio –e quindi a se stessi- il classico quarto d’ora di celebrità poteva spingere la ghenga del piccolo Fililppo ad architettare una roba simile, prestando il fianco ad una serie inevitabile di risposte che avevo visto come inevitabili fin dalla prima apparizione del bimbo “col caschetto biondo sfilato”, segno pericolosissimo della statura morale dei genitori;-) . Ed infatti, puntualmente, ecco la sapida risposta dei cugini sotto forma di striscione di risposta, ecco l’invito politically correct della società al bimbo e famiglia alla Pinetina, ecco la stretta di mano e la maglia regalata dal Capitano.
Il tutto, si badi bene, senza far riferimento al fatto che il bimbo in questione, data l’età, non ha memoria di un’Inter che non sia vincente, ma anzi, ricordando ai più giovani e sbadati che, a parte la trascurabile parentesi degli ultimi anni, l’Inter ha già attraversato più volte periodi simili, chè l’Inter è pazza e quindi si sa che questi periodi nella sua storia prima o poi arrivano. Insomma, un bel giro a gratis sul patibolo dei media gentilmente offerto dalla casa, dove per casa intendo non tanto la Società in senso stretto, quanto l’interismo masochista che baratta una maglia autografata e una foto del bagai per una settimana di prese per il culo extra. Vaffanculo!
Vi prego di mandarmici tranquillamente se mai dovessi sottoporre Panchito ad una simile manfrina: già ho i miei bravi problemi nel rispondere alle candide e centratissime domande del prossimo quattrenne, allorquando mi chiede “Papà , ma perché l’Inter perde sempre?” oppure “Papà ma oggi l’Inter si sveglia o dorme?”.
Passando alla partita, ringrazio il cielo di essermi perso il primo tempo e di aver quindi assistito attonito alla sola ripresa, che altro non è stato se non il penoso proseguimento del match di pochi giorni prima col Novara: un’accozzaglia di giocatori ingolfati, logori, calcisticamente ignoranti e troppo fiduciosi nei propri mezzi che piglia due gol in due minuti con difese da codice penale ed è incapace di costruire in 90’ un’azione da gol degna di tale nome. Il 3-0 finale, opera di Acquafresca, è la degna beffa di un incubo che non sembra finire, oltre ad essere in buona sostanza la fotocopia della pera rifilataci da (s)Caracciolo domenica scorsa.
Ho sentito molti pareri in questi giorni e quel che mi trova più d’accordo è il disordine mentale e gestionale che alberga nei vari settori dell’Inter. Ci sono giocatori che semplicemente non hanno più voglia di stare qui (Maicon, Sneijder) e che probabilmente hanno vissuto come uno sgarbo lo scellerato via libera dato a T. Motta, quando loro stessi in tempi diversi avevano chiesto di poter migrare verso altri lidi. Ci sono giocatori in cronica fase calante (Lucio), ed è quel che capita a tutti i giocatori che basano il grosso del loro gioco sulla prestanza fisica: arriva il giorno in cui invece che anticipare l’attaccante, come hai fatto 1000 volte in carriera, vai a farfalle e pigli gol. Ci sono giocatori probabilmente sopravvalutati (Ranocchia) che giocando da titolari sono la miglior risposta alla qualunquistica domanda “ma perché non fanno giocare i giovani?”. Ci sono attaccanti presi per sostituire il centravanti migliore del mondo, che semplicemente sono a fine carriera e gna fanno a far quel che gli chiedi.
In tutto questo marasma ci sono senz’altro anche gli errori dell’allenatore, ma con 4 tecnici cambiati in meno di 2 anni mi pare ovvio che il problema non sieda in panchina. A monte di tutto c’è una Società che dà la palese impressione di voler tirare i remi in barca, di voler fare il pane con la farina a disposizione e in buona sostanza di chiudere i rubinetti. E con questo noi tifosi, volenti o nolenti (anzi dolenti o nolenti, come dice il buon Trap) dobbiamo fare i conti.
Mercoledì si va a Marsiglia, sperando di non far la rima. Ottima la risposta di Costacurta alla D’Amico che chiedeva “forse in questo momento all’Inter serviva incontrare un avversario di maggior blasone, una squadra più forte che potesse dare lo scossone”. Il Billy rossonero mi ha trovato d’accordo quando a mezza voce ha risposto “No no, meglio il Marsiglia…”.
LE ALTRE
Come negli incubi migliori, peggio di così non poteva andare: vincono Juve e Milan, e tra i cugini segna anche quella bestia di Muntari, che in settimana non si è fatto scappare l’occasione –verosimilmente imbeccato dal solerte Minculpop rossonero- di essere arrivato nella squadra più forte del mondo: il soggetto è e rimane un onesto mediano, con una testa quantomeno “particolare”, ma è bastata una scarpata data al pallone dopo paperotto di Antonioli per sentire frasi del tipo “da scarto nell’Inter a stella nel Milan”.
La sola cosa bella nella partita della Juve è vedere l’ignoranza di Storari-portiere-cubista che festeggiando il gol riesce a rompere il naso a un compagno e far pigliare una capocciata ad un altro. Quando si dice “l’utile idiota”.
Per aggiungere la beffa al danno, le vittorie di Roma e Napoli ci fanno scivolare ad un meritatissimo 7° posto, con Udinese e Lazio che in due fanno 1 solo punto, lasciando aritmeticamente impregiudicate le speranze di aggancio. Roma e Napoli possono quindi nutrire legittime speranze.
E’ COMPLOTTO
Poco da aggiungere alla spataffiata iniziale sull’esecrando Filippo. Per chi segue abitualmente Sky faccio solo notare come le statistiche che corrono nei “sottopancia” abbiano snocciolato con efferata ricerca del dettaglio tutti i possibili record negativi dell’Inter (dalle sconfitte consecutive al numero di partite senza vincere, senza segnare, al numero complessivo di sconfitte in stagione,…): mi aspettavo anche di vedere: e Julio Cesar non chiava con la moglie da più di 2 mesi.
WEST HAM
Aldilà delle apparenze, ottimo il pareggio casalingo con i rivali di classifica del Southampton, arrivato dopo oltre un’ora di inferiorità numerica. Attualmente siamo secondi a -2 ma con 2 partite in meno dei Saints.