DAI CHE VA BENE!

INTER-SAMPDORIA 3-2

Va bene, va bene.

E’ tardi e lo so, ma mi ero giustificato in anticipo.

Siccome è tardi, sapete già che abbiamo giocato bene i primi 2/3 (o 3/4) di partita, facendo di contro palpitare tutti i cuoricioni nerazzurri nella parte finale.

Figuratevi uno di essi, sveglio dalle 5 del mattino e di ritorno da blitz in area mitteleuropea, che smadonna in tangenziale Est sentendo Repice che in loop recita “Attenzione! Pericolo! Altro rischio per l’Inter!“, manco fosse un Piccinini 2.0.

[Piccolo inciso: chiedo scusa a Repice -come se mi ascoltasse…-: in realtà apprezzo e molto le sue radiocronache fin dai tempi del Triplete. Il paragone con  la macchietta di se stesso #proprioluiincredibile è ingeneroso. Fine dell’inciso.]

Se mi si passa il paragone, la partita è stata la migliore dimostrazione di quanto bassa fosse la qualità intellettuale delle riflessioni fatte dalla stampa sulla nostra squadretta:

San Handanovic“? Un par de cojoni, dorme come nei bei giorni sul 3-1 dimenticandosi di uscire e/o coprire il suo palo, e pure sul 3-2 un’uscita non sarebbe stata una cattiva idea.

Inter cinica e pragmatica“? A parte i tre gol, a memoria conto altre 3 occasionissime per i nostri, legni a parte. Il cambio di gioco di Icardi prima del 2-0 è identico (anche come posizione) a quello fatto da Rodriguez nel Derby che tanto ha fatto eiaculare gli scribacchini di corte. L’azione del 3-0, che parte dal portiere e arriva in gol dopo una decina di passaggi quasi tutti in verticale e a due tocchi, (al min. 1.55 di questo video) è una roba che fatta da Juve o Napoli campeggia in home page dei quotidiani sportivi per tre giorni. In questo caso dobbiamo ringraziare lo Zio Bergomi che va oltre il canonico “Sì Fabio certo Fabio” e segnala la bellezza di tutta l’azione.

San Palo“? tua sorella: tanto per rimettere le cose a posto, pigliamo tre legni in meno di un’ora, cosa per la quale la Roma ancora si sente consolare per la nostra sconfitta e che qui invece passano inosservati o quasi.

Sui legni, poi, gli dice male, visto che con i tre presi contro il Doria la nostra statistica dice “6 colpiti/7 subiti”, con un saldo di -1 pari a quello del Milan (2 colpiti/3subiti) e simile al Napoli (2 colpiti/4subiti): eppure nessuno grida alla fortuna dei partenopei…

Grida e sacramenta giustamente la Roma, dall’alto degli 11 pali colpiti a fronte di soli 2 subiti, e la stessa Juve (5 colpiti e nessuno subito) non è certo baciata dalla fortuna in questo caso. Ma siamo alle solite: sono numeri come altri e van presi per quelli che sono. Un’unica accortezza: o li si cita in maniera onesta, e magari completa, o si passa per parolai.

Aldilà dei numerelli, resta la bella prova dei nostri, che fanno capire cosa voglia dire avere un centrocampo pensante (Borja e Vecino: mai più senza) e come, con quello, anche giocatori normali e non particolarmente perspicaci a livello tattico possano fare la loro porca figura. Sì Nagatiello, sto parlando di te: hai giocato proprio bene.

Tra i tanti meriti di Spalletti finora c’è quello di migliorare il materiale umano a disposizione, e hai detto niente… Siamo storicamente una squadra nella quale giocatori già affermati fanno fatica ad esprimersi sugli stessi livelli e dove giovani promesse sbocciano solo una volta migrate verso altri lidi. Vedere come Perisic giochi ora a tutto campo e come Skriniar sia diventato una sicurezza in due mesi va senz’altro ascritto ai “plus” di Lucianino. Che però qualcosa ha azzardato l’altra sera: vero che la panchina è corta e giocan sempre gli stessi, ma già per radio era percepibile il nesso causale tra l’uscita di Vecino e la perdita di controllo sul match. Vabbuò, è andata bene, facciamone tesoro.

LE ALTRE

Vincono tutte le prime della classe, vince pure il Milan. Il Napoli fa una partita più o meno come la nostra, ma negli occhi di tutti rimane quel capolavoro di gol (ma soprattutto di stop) di Mertens. Sogghigno al 3-2 finale di Izzo, che ci riporta a condividere con gli azzurri il numero di gol subiti, nonostante le due dormite della nostra difesa nell’ultima data del tour. Curioso come, dei 5 gol subiti dalla Roma, miglior difesa del campionato, tre siano opera nerazzurra.

E’ COMPLOTTO

Non vorrei dire niente sulla atroce figura fatta dalla Lazio, ma un minimo riepilogo di impone.

Lotito fa il furbino e aggira la chiusura della Curva Nord laziale (sanzione per motivi di razzismo, guarda il caso…) dando la possibilità ai propri ultrà di vedere la partita dalla Curva Sud, oltretutto a prezzo stracciato.

I geni pensano bene di lasciare nella curva dei cugini simpatici ricordi e souvenir tra cui l’orrendo adesivo incriminato.

I tentativi di mettere una pezza, prendere le distanze e uscirne in maniera decente naufragano uno peggio dell’altro, fino al climax dei cori fascisti dei tifosi laziali fuori dallo stadio Dall’Ara.

Come diceva il vecchietto rancoroso al prima anello verde lamentandosi dei nostri negli anni ’90 “Potesse cadere un fulmine adesso…“.

Passando a cose decisamente più futili, noto come alla squadra dei Meravigliuosi sia sufficiente battere il Chievo per conquistarsi le prime 5 pagine della Gazza odierna, con tanto di Lodi a Suso manco fosse Messi.

C’è poi una chicca per intenditori rancorosi: ricordate quando i nostri amatissimi venivano accusati di arrivare al tiro -e magari insolentemente al gol!- affidandosi al tiro da fuori? Probabilmente no, non lo ricordate perchè siete persone normali e non afflitte da manie di persecuzione calcistica.

Io invece lo ricordo, e se mi concentro sento ancora le mie madonne contro il giornalettismo a cui non va mai bene niente, se la colorazione è a strisce nerazzurre.

Se tiri da fuori non va bene perché non hai il giUoco manovrato, tiri lo scaldabagno con lo Stankovic di turno e grazialcazzo, così son buoni tutti.

D’altra parte, Icardi va bene ma non benissimo perché segna solo da dentro l’area, e non ha il tiro da fuori tra le sue caratteristiche.

Insomma, dalle nostre parti non va bene niente. In casa dei cugini invece si gioisce a prescindere, ed ecco quindi glorificare il pur bravo Suso per i tanti gol realizzati dalla distanza. Ancora una volta, vedere per credere:

Per il resto, apprezzo il lato mediatico del nostro allenatore, che nel dubbio manda affancuore qualsiasi microfono si trovi davanti:la manfrina sulla fortuna/sfortuna riferita ai tre pali colpiti è degna della miglior supercazzola di tradizione mascettiana. Come sapete, non potrei chiedere di meglio dal condottiero che deve guidare un manipolo di eroi in braghe corte.

 

WEST HAM

In una stagione finora assai avara di soddisfazioni, i Martelli ci regalano una serata degna della storia di questo club: partita secca in Coppa di Lega contro il Tottenham, a Wembley. Primo tempo da dimenticare: sotto 2-0 ed è andata ancora bene.

Lo ammetto, i due Hammers di casa abbandonano scanalando sulla Serie A per un buon quarto d’ora e, arrivati all’ora della nanna del piccolo, faccio zapping poco convinto sul derby di Londra.

Cazz! 2-2!!

Ayew, il figlio di Abedi Pelé, in cinque minuti ha timbrato la doppietta del pareggio. Da lì ovviamente apnea totale di un quarto d’ora fino alla splendida capocciata di Angelino Ogbonna, italiano di stanza nell’amato East End. 3-2 e rimonta completata, turno passato e cuginastri del nord cittadino ancora una volta beffati da Bilic. Che continua a rischiare il posto, ma che almeno potrà raccontare ai nipotini di quella serata di fine ottobre a Wembley.

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Blinda la supercazzola o scherziamo??

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