INTER-ATLETICO 0-2 Supercoppa Europea
Citando quel vecchio cannaiolo di Shel Shapiro “non sempre si può vincere“, anche se devo dire che è dura ri-abituarsi alle sconfitte.
Poco da dire in realtà: gli spagnoli hanno giocato meglio e meritato di vincere. Altro discorso è analizzare il perchè.
L’Inter, per 10/11 quella di Madrid, è stata irriconoscibile in quasi tutti i suoi uomini, (da salvare solo Eto’o per il solito “culo quadro di classe”, Sneijder per l’impegno e Samuel per qualche chiusura in difesa), con un Milito per una volta imbarazzante e Chivu ancor più in ambasce (e quindi a bagasce) del solito.
La fredda cronaca: loro sono stati più veloci, forse facilitati dall’essere mediamente più piccoli e leggeri dei nostri: ma proprio quando si sperava che le differenze fisiche potessero girare a nostro favore (loro più veloci all’inizio, noi più resistenti alla distanza), l’Atletico è salito in cattedra e in buona sostanza non ce l’ha fatta più vedere. Volendoli analizzare, i gol sono frutto di errori nostri e casualità: sul primo ci sono un paio di rimpalli in area con la boccia che rimane lì e Reyes che sparacchia sul primo palo. Tiro invero appena discreto, che un portiere come JC normalmente para con la sigaretta nell’altra mano, ma che invece gli passa tra zampa e palo, dando fiato al postulato numero uno dei guardiani di porta: gol sul primo palo = colpa del portiere.
Il secondo gol nasce da una palla persa da Maicon in ripartenza. Il brasiliano si ferma (secondo me fingendo biecamente l’infortunio e sperando nel fair-play-e-palla-fuori), gli spagnoli giustamente lo ignorano e a quel punto sono in 4 contro 3 dei nostri. Tra il Cuchu (male anche lui) e Chivu non riescono a “scalare” su Aguero, e così il genero di Marado’ può piazzare il 2-0 a porta vuota.
La chicca finale è il rigore sbagliato da Milito, che personalmente avrei fatto tirare a Eto’o, parso decisamente più in palla. Oddio, eravamo all’89 e non sarebbe cambiato nulla, ma giusto per la gloria…
Commento tennico: oltre a citare il titolo della nota (vedere foto per i pochi ignorantoni che non l’avessero colta), si sono evidenziate un paio di cose:
1) la panza -figurata- dei ragazzi mi sembra pienotta, quasi come quella -reale- del nostro allenatore. Non ho condiviso la scelta di Deki al posto di Pandev, e comunque dopo il primo tempo e ancor di più dopo il loro vantaggio avrei tolto Chivu per il macedone, con spostamento del capitano a terzino sinistro. Nota a margine: maluccio anche Zanna ieri, serataccia in cui -per una volta- hanno avuto ragione quelli che “con lui e Cambiasso a centrocampo non si combina niente”. D’altra parte a sparar tante cazzate, prima o poi ci si prende.
2) il buon Rafa non deve fare il fenomeno: per queste prime partite (soprattutto partite secche con trofeo in palio) stia tranquillo e faccia giocare i ragazzi come sanno. Per “customizzare il prodotto” ci sarà tempo, soprattutto se la società lo cagherà un minimo. La mossa di Stankovic in quel ruolo mi ha invece fatto temere che il nostro volesse farci vedere subito come la squadra dovesse avere fin dalle prime uscite una sua (di Benitez) precisa impronta. Cazzo, ho passato l’estate a convencere gli amici che lui era meglio di Capello proprio per questo, e Sancho Panza mi sbugiarda così alla prima occasione??
3) Un piccolo “reminder” alla società: Kuyt serviva. E’ una punta che sa ricoprire tutti i ruoli, fa panchina senza rompere i coglioni, in serate come ieri può essere un valido cambio per Milito. Sfumato lui, serve uno simile, quindi NON Sculli, anche non volendo considerarne la fedina penale (questa è una chicca, ci tornerò sopra in altre occasioni).
4) E’ scientificamente provato che le parole “Grande Slam” portano sfiga. Infatti secondo me l’anno scorso a Barcelona non l’ha detto nessuno. Devo dire che il mio onanismo calcistico ha raggiunto picchi mai visti l’altra sera, quando ho visto 4 interisti aggiudicarsi i 5 premi di “best players” per la Champions vinta a Maggio. Mi risulta sia un record assoluto, ovviamente non celebrato a dovere dai nostri giornalai. Ovviamente, dopo l’ennesima conferma della qualità-oro di questa squadra, speravo ancor di più di fare la sestina. Amen, vedremo di rimediare a Dicembre con la coppa dell’amicizia (alias il mondiale per club), ma ancor prima con l’inizio di Campionato.
WELCOME BACK IBRA
Io allo zingarone di Svezia sono rimasto affezionato e arrivo anche a dire che in un certo senso sono contento di rivederlo in Serie A. Certo, dovremo sorbirci le gongolate di Zio Fester che ci ammorberà con la storia del “pur di venire al Milan si è tagliato lo stipendio, questa è una grande famiglia” e cacate varie. C’è da dire che un attacco con lui Dinho e Pato -se stanno tutti bene- non è per niente male.
Se però fossi un tifoso milanista (Dio me ne scampi) sarei furibondo: sono anni che piangete miseria, non ci sono soldi, non possiamo far follie, c’è il fair play finanziario, ci riempite di Antonini, Yepes, Papastatopoulos, nonna Amelia,e poi cacciate 40 milioni per Ibra?? Fortissimo per carità, ma al posto suo avrebbe giocato Borriello, o alle brutte Huntelaar o SuperPippa. Non gli ultimi degli stronzi. Il problema è sempre quello: a centrocampo e in difesa ci sono sempre le solite facce (da cazzo), oltretutto tutti con un anno in più (vero Nesta? vero Gattuso? vero Pirlo?).
Ad ogni modo ribadisco: almeno ci sarà da divertirsi, e i mediaservi avranno un altro Dio a cui innalzare altari e inni di gioia.
Godete bèstie, oggi che potete…