INTER-UDINESE 2-1
Ragazzi. Mettiamoci d’accordo. Patti chiari amicizia lunga.
Uno non può nemmeno andar via per un fine settimana, sbirciare quel poco di Inter che vale la pena guardare, e si ritrova tutto ‘sto macello?
La fredda cronaca: piacevole tre giorni valenciana che lascia poco spazio al calcio: del poco che ho visto salvo ovviamente il risultato e i corsi e ricorsi storici. L’Udinese ogni santo campionato ci fa sputare sangue (unica squadra che l’Inter non riuscì a battere nell’anno dei 97 punti, vittoria 2-1 l’anno scorso con gol di Sneijder al 90millesimo, etc).
Eto’o sbaglia pure un rigore ma per fortuna piazza in buca la ribattuta, poi prende un palo interno clamoroso. Insomma, s’è vinto -mi dico- il resto verrà. Mi apprusto alla cena senza nemmeno pensare alle partite del sabato sera, anche perchè convinto che i cugini, impegnati mercoledì in Champions, giochino domenica sera. Gio mi squadra con un’occhiata a metà tra il compassionevole e il rassegnato quando la mia invettiva complottistica si focalizza su questo punto. A ben vedere infatti, gli anticipi del sabato sono normalmente decisi per esigenze televisive e per dar tempo alle squadre di riposare in vista degli impegni di Coppa. Ora: l’Inter gioca martedì e quindi anticipa al Sabato, Roma e Milan invece giocano mercoledì, ma anticipano al Sabato lo stesso. Prendo atto che godranno di 24 in più di riposo. E’ Complotto. Ho ragione.
LE ALTRE
Tornando a noi, faccio il ruttino di fine cena e, raggiunta un’età nella quale la movida valenciana non fa più per noi, ripariamo in hotel per un piacevole cazzeggio telematico, e qui la serata “svolta”. Doppia batosta per Cugini e Maggici, con tanto di rigore sbagliato da Zlatanasso!
Lo striminzito 2-1 del tardo pomeriggio ovviamente a quel punto riluce di scintillante bellezza, mentre chi scrive stenta a trattenersi dal ghigno continuo nel leggere delle mirabolanti gesta dei “giallorossoneri”.
Ovviamente due ex sugli scudi: “Fantocci” Burdisso e il Nasino Svedoslavo. Sulla psiche malata dell’argentino davvero non so che dire, se non rimandare ai miei commenti della scorsa stagione (su tutti, si veda quanto detto in “PAZZO” INTER AMALO http://www.facebook.com/note.php?note_id=417791805308). La cosa che mi lascia ogni volta stupito è la sua incredulità nel ricevere fischio e sanzione arbitrale. Cazzo, hai appena aperto la gamba dell’avversario (e, in un certo senso, meno male che si è tagliato, perchè vista la sconsideratezza dell’intervento mi aspettavo una frattura esposta!) e hai anche il coraggio di protestare?!?
Su Ibra invece il discorso è diverso: sono ovviamente stra-felice della sconfitta dei cugini, arrivata dopo la solita vomitata elegiaca nei confronti della squadra più forte di tutti i tempi, che in attacco schiera Goldrake, Jeeg Robot e Mazinga (forse quello del Bari…, remember?). Alla prima prova dei fatti vengono puntualmente sputtanati da un Cesena ordinato-massiccio-e-incazzato, che fa crollare in 90′ il castello di minchiate pronunciate dal mondo rossonero e prontamente diffuso dalle solerti appendici cortigiane negli ultimi 15 gg, complice anche la strategica pausa-nazionali.
Chiaramente, quando l’Inter ai tempi ammassava campioni o pseudo tali lì davanti (Ronaldo, Vieri, Baggio, Recoba…), tutti a dire “eh ma non basta fare l’album delle figurine” (critica peraltro sacrosanta). Ora invece tutto è bello e tutto è bene.
Di tutto l’accaduto, il palo di Zlatan è la cosa che mi fa ridere di meno. O meglio, sono contento che proprio le sue dichiarazioni (“quella milanista è la maglia più bella che abbia mai indossato“) e tutta la sboronaggine assortita abbia sbattuto violentemente sul palo, vanificando un tentativo di rimonta che -vogliamo dirlo?- sarebbe comunque partita da un rigore che definire generoso è poco.
E taccio per decenza sulle miraboloanti dichiarazioni di Zio Silvio sui tre (tre???) gol regolari negati al Milan da un arbitro di sinistra.
Tornando a Zlatan, e come giustamente detto in rete, Ibra è stata una splendida storia che fin dall’inizio sapevamo sarebbe durata un paio d’anni. C’è da dire che, contrariamente a quanto fatto nel Barça e ora al Milan, non si è mai sperticato in dichiarazioni di amore e fedeltà (se escludiamo la boutade “ho sempre tifato Inter sin da piccolo” che a me ha sempre fatto ghignare, perchè ho sempre pensato che fosse lui il primo a riderne), motivo per cui come già ricordato non l’ho fischiato al suo ritorno col Barça e l’ho comunque ringraziato: sia per quanto fatto (da lui), sia per quanto vinto (da noi) anche grazie alla sua cessione!
Al derby ovviamente lo sommergerò di fischi, ma “semplicemente” in quanto rossonero.
Gradevolissimo il pomeriggio torinese, dove una volitiva Juve scippa con destrezza un pari ad una Samp che subisce 2 gol in fuorigioco. Su quello di Pepe -ammetto- stavo sonnecchiando. Quello di Quagliarella l’ho notato io dal divano senza bisogno di replay e con l’occhio ancora “a piomba”, ma ovviamente per i cronisti “ci sono dubbi, non è chiaro”.
Infine, esilarante Controcampo con il Buon Brandi impegnatissimo a sviscerare i motivi della crisi Juve (tutto purchè non si parli di Milan in questi casi!), e Di Canio che sfotte Bettega (“vabbeh, dice che la Juve ha tanti nazionali. Ma l’avete vista l’Italia in Sudafrica??”) e il gobbaccio maledetto che si offende e tipo bimbo di tre anni si ingrugnisce ammoutolendosi. Spassosissimo!
WEST HAM
C.V.D. (Come Volevasi Dimostrare. O anche “Chelsea. Very Disappointing“).
Morale? 1-3, ancora a zeru in classifica.
Fate voi…