TWENTE-INTER 2-2
L’Inter è in bilico, tra vittoria e sconfitta. Alla fine ne sce un pareggio.
Ma forse è più giusto dire che l’Inter è UN bilico, un autotreno snodabile con massa superiore alle 3,5 tonnellate.
Tra giocatori a corto di condizione, reduci da infortuni e/o da vacanze di durata variabile, la truppa agli ordini di Sancho Panza Benitez è lenta e pesante, un’eterogenea accozzaglia di pedatori dal potenziale formidabile, ma al momento in chiara difficoltà fisica ancor prima che tattica.
Tornano alla luce i vecchi difetti: palla persa su rimessa laterale (solo ieri sera ne avrò contate una decina, una volta addirittura Maicon ha servito il portiere!), falli stupidi al limite dell’area (Samuel appena prima dell1-1), poco movimento senza palla.
Infine, prendo atto che, dopo Ferri e Cordoba, Samuel è il nuovo e illuminato regista arretrato dell’Inter. Al “Muro” voglio un bene dell’anima, ma a lanciare da dietro non si può guardare…
Ci affidiamo insomma agli unici due in forma, Sneijder ed Eto’o, che guarda caso sono anche i due marcatori.
Il resto della squadra vivacchia sul 6– (Mariga buono come interditore, per l’impostazione si ripresenti la prossima volta, come battitore a rete c’è il salto d’appello), mentre i picchi negativi vengono da Maicon e Milito: due giocatori che in passato ci hanno fatto vincere decine di partite, e che hanno problemi oggettivi da affrontare: Maicon rientrava dopo uno stop di 2 settimane, Milito ancora lontano dalla forma migliore, causa Mondiali giocati, vacanze ridotte e preparazione fisica di fatto ancora in corso.
La vera differenza tra i due è che quest’ultimo è una persona calcisticamente intelligente: sa di non essere in forma, trova comunque modo di entrare nelle azioni dei due gol (bella la finta e tiro che spiana il tap-in di Wesley, caparbio e per una volta rapido a dar palla a Eto’o prima della magìa del 2-2). Insomma, autogol a parte, cerca di fare i movimenti giusti per la squadra. Sbaglia tanto, perde molti palloni con “stop a inseguire”, ma capisci che capisce.
Quell’altro diciamo non proprio. Maicon appartiene a quella categoria di calciatori che basa la sua forza al 90% sul proprio strapotere fisico. Se non ce l’hai (ed è comprensibile, ad inizio stagione e con un ginocchio giacomino) non c’è un piano B. Continui a buttar palla avanti pensando di arrivarci prima degli avversari, ma ‘gna fai…
Infine, piccola ode per Samuel Eto’o sul 2-2: la cosa più intelligente (che in tutta onestà non avevo notato) l’ha detta Vialli nel dopo partita, facendo vedere la finta del numero 9 dopo aver dato palla a Pandev: inganna il loro terzino fingendo di scartarlo sulla sinistra, quello abbocca e gli apre il corridoio “dritto per dritto”: palla lasciata lì da Pandev e colpo chirurgico all’angolino. Quel che si dice un Campione.
Ultime tre considerazioni, in attesa di Roma e Milan stasera:
1) Pandev è uscito mezzo rotto, motivo ulteriore per rimpiangere il non acquisto di Kuyt (non Messi, Kuyt…): la buona notizia è che, se è vero che la forma si trova giocando, Milito non salterà nemmeno un minuto delle prossime partite. Sperando che la forma migliori, e la prossima volta a gonfiarsi sia la loro porta e non la nostra.
2) Visto l’infortunio del macedone, la spaccatura tra attacco e difesa, e la fatica che fanno i due mediani a coprire tutto il centrocampo, prevedo -e tutto sommato approvo- un rapido ritorno al rombo. Il modulo è senz’altro noto ai giocatori, dovrebbe garantire più filtro a metà campo e protezione alla difesa (i gol subìti sono un po’ troppi), e là davanti permetterebbe a Eto’o e Milito di giocare più vicini, con Sneijder alle loro spalle. Staremo a vedere…
3) Ennesima serata di gloria per un signor nessuno contro l’Inter: tal Theo Janssen piazza una punizia che se la fa Messi o Ronaldo ne parliamo una settimana. La mia sindrome da terzino sinistro (cosa che Janssen non è) è arrivata ormai a tal punto che ogni volta che vedo un mancino calciare bene mi chiedo “perchè non lo prendiamo noi?”
E’ COMPLOTTO
Avevo ammesso senza problemi che i 6′ di recupero a Bologna erano stati una cosa un po’ antipatttica (copyright Signor Massimo). Mi era invece sfuggito come già sabato contro l’Udinese, guarda caso con i nostri avanti 2-1, il prode arbitro (di sinistra?) abbia salomonicamente concesso analogo recupero, giusto per far capire che il vento non è cambiato, nè probabilmente mai cambierà.
Vedere Zio Fester Galliani sfanculare impunemente Braschi in tribuna a Cesena (by the way, Braschi è stato un arbitro infame e ricordo diverse partite da scandalo contro di noi, quindi senz’altro non mi dispiaccio nel vederlo vilipeso), senza che partissero deferimenti e scomuniche di Mourinhana memoria (vedi su tutti il gesto delle manette) è ulteriore conferma del fatto che Eolo soffia sempre da quella parte lì.
O quantomeno sempre contro questa parte qui.
Delirio? Persecuzione? Può darsi: Burdisso apre un ginocchio a un avversario, ma non si ravvisa condota violenta; morale, 2 giornate e rientro giusto-giusto per Roma-Inter. Il che, vista la labile psiche del soggetto, potrebbe essere un vantaggio per noi, però intanto questo gioca…