INTER-ATALANTA 1-0
Gradevolissimo esordio di campionato in compagnia di amici con relativa accanitissima prole (da cui il titolo), oltretutto nella calda ma sempre amata location sarda.
Il weekend calcistico, come sanno i colleghi di fede, era iniziato sotto i migliori auspici visto il pari giallorosso del sabato e la squisita supposta udinese nel deretano-stadium.
Le cose parevano tornare all’ormai abituale tragicomica mediocrità, con Icardi neo capitano a fare il duro (“ce la faccio, ce la faccio… ahia mi fa male non ce la faccio”) e il Mancio ancor più colpevole a dargli retta. Ciuffolo ha anche il demerito di insistere con l’improponibile JJ sulla fascia e di inventarsi Brozovic trequartista al posto di Hernanes.
Tant’è. Il primo tempo scorre più inoffensivo di una birra senz’alcool, fatta eccezione per l’immancabile stringiculo a forma di palla-persa-e-loro-che-vanno-via-in-contropiede e per un paio di buone occasioni dei nostri, che però Kondogbia e il succitato Ayeye non riescono a finalizzare.
L’intervallo vede la mandria di infanti che giace intorno al 26 pollici inalberarsi intorno a schemi di giuoco, coprire di insulti un paio dei nostri e vaticinare esiti trionfali che si riveleranno azzeccatissimi: “questa la vinciamo proprio allo scadere, agli ultimi secondi”.
Beata ingenuità, penso guardando l’autore del pronostico, mentre più prosaicamente mi gratto gli zebedei ricordando la manciata di situazioni analoghe vissute nelle ultime stagioni, con pareggio scialbo al 90′ quando non con sifulotto finale.
I bimbi sono ingarellati ben più di noi papà, gridando al rigore non appena i nostri entrano in area e avviando sei distinte e parallele analisi tecnico-tattiche sul match: uno dei papà li guarda tra lo stupito e il rassegnato dicendo “se gli dan due lire e li mettono in uno studio televisivo, possiamo pensionare i vari QSVS e farci pure la crana” (cit. crozza/razzi).
Impieghiamo un buon minuto di orologio a capire che il gol di Palacio è annullato per fuorigioco, stante il delirio a prova di lite condominiale generato dai mefistofelici piccoli fans, mentre esultiamo come per una semifinale di Champions al secondo giallo e conseguente rosso a Carmona, che ci lascia con l’uomo in più per i 20′ finali.
La novità spinge i nostri al ben noto casino organizzato, con palla in area e vediamo quel che succede. Il Trenza e il Profeta ci vanno vicini, ma al 93′ abbondante è il neo acquisto e neo nr 10 Jovetic a disegnare il destro a voragine che gonfia la rete.
Il delirio degli astanti è ormai incontrollabile, salvo un cinquenne che dorme pervicacemente sul pavimento da inizio ripresa.
Gli ultimi secondi sono vissuti da tutti in piedi a pochi cm dalla tele, e al triplice fischio finale anche i papà tornano bambini accodandosi al vecchio coro “la capolista se ne va…”.
Bazzeccole, cose da niente. Ma per una notte di fine estate basta e avanza così.
LE ALTRE
Come già ricordato, la goduria per la vittoria in extremis è acuita dalle concomitanti sconfitte di cugini e gobbi, unite a quella del Napoli e al pareggio della Roma. Goduria epidermica, s’è detto e si ripete, chè i nostri troppe volte ci hanno abituato a farcela vedere per poi non darcela come la peggiore delle fighe di legno (excuse my french).
Bene invece Lazio e Viola, con la Samp a battezzare con una cinquina l’esordio in A del Carpi, pronto all’inevitabile resurrezione alla prossima giornata contro la attuale capolista nerazzurra…
È COMPLOTTO
Se la -migliorabile- connessione me lo permettesse, basterebbe linkare la prima pagina della Gazza di oggi per illustrare il livello di zerbinaggio della stampa sportiva italiana:
La sconfitta della Juve, con l’Udinese che per una volta si sbaglia e non si apre come il Mar Rosso al passaggio di Mosè, è confinata in un soppalco che nelle ipocrite intenzioni dovrebbe essere il primo titolo a balzare all’occhio ma è invece un buon modo di sviare l’attenzione, mentre la notizia sui cugini non sta nella sconfitta di Firenze- data con un impersonale “Viola-Show“- bensì nell’imminente ritorno di Balotelli, ovviamente salutato con lo stra-abusato ritornello di “certi amori non finiscono” sbiascicato da Zio Fester e prontamente ripreso da tutti i suoi scrivani.
Non uno che abbia puntualizzato che dal Milan ci si aspettava l’arrivo di Ibra, J.Martinez e Kondogbia, mentre di contro avranno il cavallo di ritorno Balotelli.
Macchè: anzi, l’occasione è buona per iniziare il gufaggio preventivo con Mario che potrebbe esordire proprio nel derby contro l’Inter, alla quale non ha mai segnato.
Del resto, aspettiamoci presto l’ennesima inversione a U della critica: il nostro tornerà ad essere “maturato tantissimo“, con la nascita della figlia – riconosciuta solo un anno dopo la nascita- e la recente scomparsa del padre adottivo a farne un uomo finalmente pronto per la grande sfida nella suo squadra del cuore.
Siete prevedibili. E servi.
WEST HAM
Dopo un inizio corsaro, con vittoria in casa Arsenal per 2-0, collezioniamo due figuracce tra le mura amiche, ritrovandoci a tre punti dopo tre giornate. Neanche nell’East London si può stare tranquilli…
Fortune’s always hiding…
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