ALTO MARE

PALERMO-INTER 4-3

Scipione Petruzzi è stato un bizzarro professore di matematica del mio Liceo, già quasi ottuagenario all’epoca (anni 80/90) e quindi verosimilmente assurto al regno dei Cieli.

Ne scriverò quindi col dovuto rispetto, disseminando le sue illuminanti massime nel corso di questo trattatello.

La prima delle quali recitava così “…eggiàllosapevo!” (da pronunciare con indolente cadenza partenopea), allorquando scopriva che l’interrogato di turno non aveva fatto l’esercizio.

Quando ieri sera ho letto la formazione dei ragazzi in campo al Barbera, mi è venuta automatica la citazione, trovando puntuale conferma a vaccate del tipo Sneijder-in-panca e Zanna-centrale-di-difesa.

All’inizio ci dice anche culo, visto che questi per 20 minuti fanno ovviamente la partita della vita pressando come dei pazzi e non facendoci capire una mazza, senza però creare pericoli veri (ricordo solo un colpo di testa ben parato da JC). La buona sorte ci sorride sul gollonzo del Principe, che oltre al vantaggio ci dà la speranza che il ragazzo abbia terminato il periodo-sfiga, visto che un colpo (di culo) del genere la scorsa stagione non gli sarebbe mai capitato… 1-0 quindi, e Zarate giubilato dopo 30 minuti di nulla. Entra Wes e complimenti per il bel cambio sprecato.

La ripresa inizia con lo psicodramma: pari loro sulla prima di una quarantina di incursioni centrali senza alcuna opposizione del nostro centrocampo né tanto meno dei difensori. Ma non c’è manco il tempo di bestemmiare che Milito prima si vede parare da Migliaccio il tocco a porta vuota (no rigore, tantomeno espulsione) e subito dopo va a timbrare la doppietta su rigore (sacrosanto ma purtroppo senza “rosso” per il difensore palermitano) causa affossamento di Samuel in area.

2-1, quindi, e la speranza di una gestione un po’ meno scriteriata del suddetto vantaggio. Macchè.

I rosanero si infilano come coltello nel burro ed entrano in porta col pallone con una facilità imbarazzante. Il pari è realtà, mezz’ora e più da giocare.

Loro hanno corso come pazzi e sono stanchi, noi prendiamo un po’ più di campo e diamo la sensazione di poter segnare.

Gasp ci casca e ci crede, togliendo il Cuchu per Alvarez e azzerando il già sottile filtro di centrocampo. L’inevitabile conseguenza è una decina di contropiedi lasciati al Palermo con 50 metri di campo totalmente scoperti, e sventati a turno dai recuperi forsennati o le parate provvidenziali dei nostri. Su uno di questi, Samuel “timbra” ruvido l’avversario e rischia il secondo giallo che sembrava a dir la verità inevitabile…

Ad ogni modo, dagli e mena, l’inguacchio si materializza. Tal Silvestre esce dalla loro difesa avido di gloria tipo Lucio con vena toppata, e si fa tutto il campo palla al piede prima di essere affossato da Zanna ai 20 metri. Posizione ideale per il bomber tascabile che infatti uccella JC, che parte con una mezzora di ritardo e tenta una goffa respinta col braccio “di recupero”. Mancano 5 min e siamo sotto.

Julio in più decide che è ora di psicodramma e lacrimuccia incipiente, e quindi sul tiro a voragine di Pinilla (bello finchè si vuole, ma destinato al centro della porta) semplicemente si sposta, forse battezzandolo fuori o più probabilmente singhiozzando “basta, non gioco più…”.

Qui la seconda citazione di Scipione Vecchiardo si impone: “due, tre, quattro… che t’importa? Pensa alla salute!”. Questa la diceva al somaro di cui sopra che, finita l’interrogazione, chiedeva conto al Prof del voto preso. La risposta se ci pensate è geniale, sottintendendo il messaggio: “non hai voluto studiare? Te ne sei fregato dell’interrogazione? E allora che te frega di che voto hai preso? Goditi la vita…”. Il che, applicato alle nostre latitudini, potrebbe suonare come: “hai voluto la difesa a tre? Hai voluto un –non -filtro di centrocampo fatto da due ex grandissimi (Deki e Cuchu) che però ora faticano terribilmente se lasciati soli, di cui peraltro uno rimpiazzato da una mezza punta che copre meno di Zarate (a.k.a. Alvarez)? E allora non stupirti se ne prendi 4. Potevano essere 3, potevano essere 5, ma la solfa è quella”.

4-2, quindi e partita chiusa? Più o meno, ma oltre il danno c’è la beffa, visto che al 91’ Wes in posizione da trequartista puro (vero Mister?) dà una palla d’oro a Forlan che bagna il suo esordio con il più beffardo dei gol, rendendo quindi decisiva la dormita del nostro portiere.

 Ora, a parte la fredda cronaca, mi prudono un paio di cose…

 1)  Avere in panchina un talebano nel decennale dell’11 Settembre mi pare una cosa quantomeno “un po’ antipatttica” (cit. presidenziale).

2)  Lasciare fuori il nostro miglior talento per far giocare il Recoba del 2011 (con tutto che almeno il Chino qualche gol lo faceva) è ancor peggio.

3)  Guai a chi dice “ma è presto, dategli tempo”. Presto un cazzo! L’anno scorso abbiamo buttato via tre mesi, dopodiché abbiamo avuto lo stesso ruolino di marcia del Milan, ma lo scudetto l’hanno vinto loro lo stesso, quindi i punti contano tutti, dalla prima di campionato.

4)  A costo di fare il catastrofista, non posso che complimentarmi con la Società che finisce per scegliere un allenatore che vuole giocare con un modulo totalmente inadatto visti i giocatori che ha in rosa. Lui avrà le sue idee (secondo me sbagliate, come già detto) ma tu, Società, uno così te lo sei scelto… Hai voluto la bicicletta, mo’ pedala!

 Morale della storia: me la vedo nera (come disse la marchesa passeggiando sugli specchi). Il Mister addurrà le motivazioni del caso (c’è bisogno di tempo, vedrete che andrà meglio, la partita la potevamo vincere…), ma resta il fatto che, giocando così, ad ogni partita si lasciano comode-comode una decina di occasioni agli avversari. Potrai vincere 5-3 o perdere 3-2, ma ‘sto gioco è una roulette russa di cui farei volentieri a meno.

Soluzioni? sperare in quel che la Pubblica Amministrazione chiama “ravvedimento operoso”, fidando nell’evidenza e contando di vedere quanto prima una banale, scontata e normalissima linea a 4 in difesa. Da lì in avanti faccia quel che vuole, ma che le fondamenta della casa siano solide, perdìo…

Non essendo però probabile questa soluzione io inizierei seriamente a pensare ad una sana autogestione con Baresi in panca e Zanetti+Cuchu allenatori in campo. Del resto l’anno scorso siamo arrivati secondi vincendo la coppa Italia con un non-allenatore reo confesso. Quantomeno così si applicherebbe il principio fondamentale di ogni Mister che si ritiene tale: far giocare quelli forti dove possono rendere al meglio. Chi sono “quelli forti” nell’Inter? Senz’altro Sneijder, a seguire Maicon, Milito (se stanno bene), Lucio (pensa te cosa mi tocca scrivere) e forse Forlan. Mettiamoli nei loro ruoli preferiti e riempiamo gli spazi vuoti di conseguenza.

Resta la grave pecca di non aver preso un top player a centrocampo. Vista la caducità dei nostri titolari, un giovane puledro che corra come un ossesso tocca farlo giocare sempre: che sia Obi, che sia Poli, uno dei due deve dare sostanza a due interni a scelta (come detto le mie prime opzioni rimangono Cuchu e Deki, con Zanna classico jolly) a coprire Sneijder vertice alto. Davanti due tra Milito/Pazzini e Forlan/Zarate.

Il calcio alle volte è semplice, e chi pensa di re-inventarlo va castigato. Anzi, peggio: va proprio ignorato.

Per la cronaca, quando uno studente chiedeva a Scipione di spiegare di nuovo un passaggio poco chiaro, questo voltandosi verso un altro ragazzo diceva “Rossi, che vuole questo?

LE ALTRE

L’occasione era ovviamente ghiottissima, visto il pareggio del Milan in casa con la Lazio, di cui dirò più diffusamente tra poco. Peggio di noi (forse) fa solo la Roma, che becca male col Cagliari di Daniele Conti che contro la Lupa fa sempre gol per la gioia di papà Bruno. Manco a dirlo, sabato sera c’è Inter-Roma e se non finisce pari un allenatore può anche già saltare. La Juve vince bene nel nuovo stadio e sfrutta al meglio i lanci di Pirlo e la pochezza del Parma.

Lo stadio nuovo pare davvero bello, anche se un po’ piccolino, ma il dimensionamento ha fatto i conti con una tifoseria che non ha mai riempito gli stadi a Torino, oltre che ad una congiuntura astrale non proprio favorevolissima ai gobbi. Ad ogni modo complimenti per l’investimento ed il progetto, che senz’altro costituisce un esempio per le altre squadre italiane.

E’ COMPLOTTO

Detto questo, dovrebbero internare l’intera dirigenza bianconera, vista la serie smisurata di minchiate che stanno partorendo negli ultimi mesi. L’ultima è di ieri, con Tuttosport vera velina di propaganda a sbandierare a 9 colonne la richiesta di Agnellino di estromettere l’Inter dalla Champions. Dategli altre due settimane e chiederà la revoca della Champions del 2010 con automatica assegnazione a loro quale parziale compensazione dello scudetto 2006.

La faccia come il culo di questa gente è senza confini, e la stampa ovviamente segue a ruota, prona a 90°: la Juve nel 2006 patteggia la pena (il che vuol dire che riconosce di essere colpevole così da ottenere uno sconto di pena) e si “accontenta” di essere retrocessa in Serie B con qualche punto di penalizzazione. A distanza di qualche anno invece il frittatone viene ribaltato: sono innocenti, cornuti e mazziati.

Devo dire la verità: ai tempi dell’assegnazione, di quello scudetto non sapevo che farmene, ma oggi da interista lo considero per certi versi non solo il più bello, ma il più meritato. Io in quello scudetto ci voglio vedere le “scuse” del sistema calcio per non essersi accorto prima del fatto che qualcuno rubava e aggiustava le partite a suo piacimento, fidando della muta connivenza di tutte le parti in causa.

Passando ai cugini, che per restare in tema di furti da Calciopoli si è ritrovata in casa una Champions che più scandalosa non si può (la Uefa non ha materialmente potuto opporsi alla partecipazione del Milan all’edizione 2006/2007, ma ha espresso il suo dissenso in tutte le forme possibili), come detto iniziano la stagione con un pari dopo essere stati sotto 2-0 contro la Lazio a San Siro. Ovviamente per tutte le prostitute intellectuali la cosa da mettere in risalto è lo “spettacolo” offerto dalle due squadre, e non l’imbarcata che i campioni d’Italia hanno sventato all’esordio. Vero che poi il Milan poteva vincere, ma non ho letto da nessuna parte di un Nesta ridicolizzato nei due gol e di un Thiago Silva assente ingiustificato (la famosa coppia di centrali più forte del mondo).

Ovviamente la panchina di Pato e Seedorf è motivatissima visto l’impegno di Champions di soli tre giorni dopo, mentre il pre-partita di Palermo ha visto squadroni di giornalisti cercare di capire se il sorriso tranquillo di Sneijder fosse davvero sincero o se sotto sotto covasse uno sfogo pronto a deflagrare nel mai tranquillo spogliatoio nerazzurro.

Troie.

WEST HAM

Un altro 4-3 ma qui a nostro favore contro il Portsmouth, che ci porta al 4° posto a soli 3 punti dalla vetta. Piccole soddisfazioni della Championship albionica…

Vediamo il lato buono (if any...) bentornato Principe!

Vediamo il lato buono (if any…) bentornato Principe!

2 pensieri su “ALTO MARE

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