SCINTILLANTE MEDIOCRITA’

CHIEVO-INTER 0-2

Non siamo alla vergogna, perché a vincere giocando dimmmerda non c’è da vergognarsi. Però da ridacchiare sì. Ripeto che Stramaccioni va benissimo, mi pare preparato ed è pure valido dialetticamente, ma sentirlo dire per tre giorni che giocherà con la difesa a tre perché così attaccheremo meglio è una supercazzola degna del Perozzi. Oltretutto Chivu, la panacea di Transilvania che avrebbe dovuto tamponare gli attacchi veneti e contemporaneamente sventagliare dozzine di traccianti per le nostre punte, resta seduto per l’immancabile cigolio al ginocchio che ne consiglia un uso assai parsimonioso. Lo rivedremo dopo la sosta di Natale.

Il vero gioco di prestigio dell’Inter di ieri sera è stato vincere una partita in cui l’attacco è stato lasciato da solo per 80 minuti su 90, e in cui il centrocampo si è visto praticamente solo in fase difensiva –e anche lì con risultati appena sufficienti-. Erano in 11 in campo, ma per le praterie non presidiate parevano in 4. Samuel ha fatto il suo (cioè dare la prima stecca intimidatoria dopo 5 minuti con inevitabile giallo), ma la forma è ancora lontana dal lasciarci tranquilli. Per fortuna, giocando a tre, aveva accanto non uno ma due altri difensori: e il duo Ranocchia- Juan Jesus (aka Gino Gesù) ha portato a casa la pellaccia anche ieri sera, non senza aver contribuito ulteriormente al mio precoce incanutimento quando hanno lisciato in serie su Pellissier, che per fortuna ha ciccato il tiro.

La lettura degli attaccanti del Chievo mi aveva messo i brividi, scorgendo nomi velenosissimi del passato recente e remoto: Di Michele come già ho avuto modo di dire ha esordito in A con gol contro di noi e ci ha segnato altre gragnuole di reti nella sua onesta carriera di attaccante, mentre Rigoni ha fatto pure meglio, purgandoci 2 volte col Novara nell’ultima di Gasperini l’anno scorso. I due si sono messi di impegno, ma per fortuna Handanovic ha dato ulteriore prova di essere stato un acquisto centrato da Branca & co.

Assisto quindi a un match di rara bruttezza, cercando di capire in quale inopinato modo si possa passare in vantaggio e senza riuscire a rispondermi. Il modo è in effetti estemporaneo, se si pensa che –for once!– il primo gol in Serie A lo segna uno dei nostri: Alvaro Pereira, col pisello in fuorigioco, apre il piattone sinistro e scarpa in rete il tiro-assist di Nagatiello.

Un quarto d’ora prima, Sneijder si era procurato il 156° stiramento della sua carriera, venendo sostituito da Cassano: un compagno di giochi per Milito triste, solitario y final, ma distanze ancora maggiori tra attacco e centrocampo. Chissefrega, in ogni caso siamo in vantaggio  e adesso tocca a loro scoprirsi.

E’ interessante vedere come Stramaccioni continui –legittimamente- a descrivere la sua come una squadra che vuole il possesso palla, che “fa” la partita anziché aspettare, e leggere poi di 5 vittorie su 5 in trasferta e zero su 4 in casa, dove per definizione devi essere tu a inventarti qualcosa senza poter solo difendere e poi ripartire.

Ad ogni modo, siamo in trasferta quindi possiamo permetterci di rimanere allineati e coperti e trovare il pertugio giusto per chiedere la faccenda: volendo sintetizzare un po’ troppo è così che va. Rigoni & co. ci fanno prendere un paio di spaventi, ma dopo la mezzora Gargano –subentrato al Cuchu- pesca bene il duo Principe-Ando’ entrambi sulla stessa zolla. Lo sprint per arrivare sulla palla lo vince il barese, che di piatto destro infila Sorrentino in maniera elementare. 2-0 e partita in sostanza finita.

Per quanto visto, meglio di così non poteva andare. Peccato solo per l’infortunio a Wesley, che –previsione mia- rivedremo non prima di un mese. Questo acuisce ancor di più la mancanza di qualità e di passaggi “pensati” in mezzo al campo: Strama dovrà cavare il meglio da Guarin, Cambiasso e Gargano nella speranza che qualcuno possa inventarsi un paio di imbeccate per il Principe e Cassano là davanti.

Domenica sera arriva la Fiorentina e saranno cazzi da cacare (scusate il latinismo).

 

LE ALTRE

I Viola infatti hanno pareggiato con la Juve strameritando di vincere: per la prima volta dall’anno scorso ho visto i gobbi andare in sofferenza contro una squadra che andava più forte di loro.

Per il resto, il Milan è il primo di noi a vincere a S.Siro battendo 2-0 il Cagliari non senza qualche sofferenza, mentre la Roma impatta con la Samp in quella che doveva essere la consacrazione della squadra di Zeman, rimandata invece a data da destinarsi. Ottimo Napoli che rifila 3 ceffoni alla Lazio e si conferma come unica seria alternativa ai bianconeri per la vittoria finale. Il nostro 4° posto in classifica, per quanto assolutamente provvisorio, è la triste conferma del basso livello della nostra Serie A. Ma a questo punto è anche inutile ripeterlo.

 

E’ COMPLOTTO

Ancora poco da segnalare, se non che Strama continua a riscuotere successo  presso i giornalisti sportivi italiani. La prestazione di ieri sera è –questa sì- da provinciale, nel senso deteriore del termine, e se non fosse per la mediocrità del materiale umano a disposizione ci sarebbe da fare un paio di domande puntute al mister. Tuttavia il risultato –come sempre peraltro- salva tutti: Inter da trasferta, corsara, etc… Benissimo così, figuratevi…

Per il resto mi limito a segnalare la versione 2012-2013 di Zio Fester Galliani. Non potendo più presentare i suoi nuovi acquisti come “il prossimo pallone d’oro” (Thiago Silva, Ibra, Pato…) ora si è dato ai paragoni azzardati. Dopo la doppietta di ieri sera El Sharaawi gli ricorda Eto’o.

Non c’è battuta, è finita così.

Approfitto della scarsa attualità per tornare sul gustosissimo episodio da teppaglia accaduto tra Allegri e Inzaghi.

Mai in vita mia avrei pensato di dover parteggiare per Superpippa, e soprattutto godibilissimo il tragicomico tentativo di ricucitura andato in onda su Milan Channel. Quel gobbaccio di Crosetti su Radio Capital ha opportunamente chiosato: “la prossima volta cercheranno di convincerci dell’esistenza di Babbo Natale”.

Resto convinto che un episodio analogo fino ad un anno fa non sarebbe venuto fuori. Troppa paura del “padrone” (Presidente del Consiglio, padrone di Mediaset, proprietario effettivo di quotidiani e periodici) per tentare lo scoop spericolato. No. Fino all’anno scorso il giornalista avrebbe chiamato l’ufficio stampa dicendo “a me risulta questo… che faccio?”, e l’ufficio stampa sapiente avrebbe risposto “non è vero niente, passa in sede che ti do il borsone con le maglie e due biglietti per i tuoi amici domenica”.

O forse senza nemmeno il borsone e i biglietti. Del resto, signora mia, quando c’è la fiducia…

Hai capito il ragazzo... 3 gol e 2 assist in 5 partite. Si è meritato un panzerotto e un espressin'

Hai capito il ragazzo… 3 gol e 2 assist in 5 partite. Si è meritato un panzerotto e un espressin’

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