CAGLIARI-INTER 2-0
Come se nulla fosse successo, prosegue virtualmente la partita di settimana scorsa con l’Atalanta.
Cambia l’avversario, cambia lo stadio. Costanti la nostra sconfitta, a dispetto di una prima ora giocata decorosamente, gli errori arbitrali e la nostra ormai endemica incapacità di reagire al primo soffio di vento contrario. Il tutto detto senza il minimo intento polemico (anche perché è la verità).
I nostri iniziano benino, colpendo un palo dopo una bella combinazione Rocchi-Cambiasso, e mostrando un Alvarez insolitamente intraprendente ed un Guarin che invece insiste a mostrare la sua versione più indolente e distratta: davvero odioso il colombiano nel palesare i suoi peggiori difetti e nascondere i suoi (non innumerevoli) pregi.
Durante la partita insistevo nel chiedermi quale altra “piccola” avesse l’ardire di insistere così tanto nel buttarsi in area tentando di strappare il rigorino contro una (cosiddetta) “grande”. Poco importa il fatto che Ibarbo venga agganciato a cavallo della linea di rigore in uno dei centordici tentativi del Cagliari: fatto sta che il carpiato di Pinilla è parso ai miei occhi il classico rigore che premia l’intenzione e la perseveranza.
A parti invertite, ovviamente, l’arbitro, non sapendo decidere se punire col giallo o col rosso l’atterramento di Rocchi al limite dell’area, optava salomonicamente per lasciar correre, non fischiando nemmeno il fallo.
Siamo ormai alla totale mancanza di rispetto che, come detto, necessiterebbe di gesti eclatanti da parte della squadra. La cosa, oltretutto, ci farebbe anche gioco: non ci serve a niente arrivare sesti per dover ricominciare la preparazione a inizio Luglio, quindi: schieriamo i ragazzini e perdiamo tutte le ultime 6 partite. Almeno avremmo l’alibi di aver perso perché giocava la Primavera, visto che l’andazzo con la prima squadra non è così diverso (in Campionato siamo a 4 sconfitte nelle ultime 5 partite…) .
Il paragone con il piano inclinato (http://www.bausciacafe.com/2013/04/15/cagliari-inter-2-0-avete-presente-la-teoria-del-piano-inclinato/ ) calza alla perfezione, e dal rigore in poi i nostri passano dal calcio sufficientemente ruminato alla auto-flagellazione con profezie auto-avverantisi (“visto che siamo sfigati? Visto che ce l’hanno tutti con noi? Non ce la possiamo fare, moriremo tutti”).
Facile a quel punto per il Cagliari maramaldeggiare, raddoppiando ancora con l’ingrato Pinilla (portato in Italia dall’Inter e poi girato a mezza Italia, dove giustamente non ha mancato di impallinarci più volte) e sfiorando il triplone con Ibarbo che centra la traversa da 5 metri.
Nel pugilato sarebbe stato KO tecnico dopo il rigore. Asciugamano a terra e spugna gelata sulla testa. Se l’ammazzi fai pari.
Per non farci mancare niente, perdiamo altri due pezzi (Gargano e Nagatomo, “già” tornato in campo dopo un paio di mesi e ri-rotto in 7 minuti), ritrovandoci con la formazione ultra-obbligata per il ritorno di Coppa Italia di mercoledì con la Roma (2-1 teoricamente recuperabile, ma che già puzza di ennesima dimostrazione di impotenza).
Il Mister ha nel finale la bella idea (sono sarcastico) di inserire Samuel in versione ariete d’area invece che far entrare il giovane Forte della Primavera: Strama, ma se non lo fai entrare manco sul 2-0 per loro e fai giocare uno stopper in attacco, che cazzo l’hai convocato a fare ‘sto povero ragazzo?
Detto ciò, mi è bastato sentirgli spiegare l’importanza e la gravità dell’infortunio a Gargano (avessi detto Messi) per capire che lui la squadra la conosce e sa perfettamente chi può dare cosa. Morale: a mio parere, per diversi motivi (non ultimo quello economico), dovrebbe essere lui a iniziare –e finire- la prossima stagione.
Il tutto, nella speranza di una strategia un po’ meno pressapochista di quella vista negli ultimi tre anni, e con una Società finalmente all’altezza della situazione.
LE ALTRE
Ormai ci ha passato anche la Roma e stazioniamo al sesto posto, in attesa di vederci superare anche da Catania & Co. Meno male (e lo dico senza scherzare) che abbiamo già 50 punti e la salvezza è garantita. Nel triste gioco del gufaggio, ora spero che la Fiorentina riesca a prendere il Milan e rompere le uova nel paniere ai cugini, ma la vedo molto molto dura.
E’ COMPLOTTO
Qui avrei da scrivere per ore, viste le reazioni scomposte alla solenne verità detta, ribadita ed al momento non ancora smentita dal nostro Presidente. In particolare, il commento di Sconcerti a queste dichiarazioni è quanto di più negazionista e giustificazionista ci possa essere, con frasi epiche quali “Perderebbe spesso comunque”, come a voler negare perfino il diritto di far notare i ripetuti errori arbitrali perché tanto siete una manica di impediti, o la sibillina “Chi sono i mandanti? Chi sono gli operativi? Si sa almeno di un sospetto reale? Si ha una piccola prova?”. Domande che arrivano dallo stesso giornalista che, dopo le condanne a Moggi in primo grado disse (sentito con le mie orecchie) “Ho più volte pensato e forse anche saputo che Moggi faceva cose strane”. Quel che (non) mi meraviglia è proprio questo: stupirsi del fatto che la stessa squadra che solo pochi anni fa ha “beneficiato” di una conventio ad excludendum adesso avverta di nuovo gli stessi segnali. Quel che si riceve in cambio sono critiche volutamente fuorvianti, riassumibili nella succitata frase “Perderebbe spesso comunque”. Oppure “mi sembra che i limiti della squadra siano decisamente più evidenti degli errori arbitrali”, accusando neppure troppo velatamente l’Inter di non guardare agli scempi compiuti sul campo e sul mercato negli ultimi anni, e dimentichi del fatto che Strama dopo ogni partita sottolinea le grandi difficoltà della sua squadra, a prescindere dalle malefatte dei fischietti italici.
Io non posso che ribadire quando detto millemila volte: non c’è nemmeno bisogno dell’associazione a delinquere. Il tutto è estremamente umano e chiaro: se vuoi far carriera e stare tranquillo, nel dubbio (e anche oltre, come visto) stai dalla parte di quelli forti. E quelli forti, nostro malgrado, hanno “la divisa di un altro colore”. Non solo: noi abbiamo l’apparenza della squadra forte e potente, ma l’essenza della più impalpabile delle provinciali, prestando così perfettamente il fianco a tante “prove di personalità” di arbitri che possono fingersi coraggiosi nel danneggiare la grande di turno, purché a strisce nerazzurre.
A me pare di una chiarezza cristallina, ma si sa, sono il solito complottista.
WEST HAM
Altro utile pareggio fuori casa contro i colleghi di pianerottolo del Southampton: le acque del centroclassifica non sono mai state tanto placide.