FIORENTINA-INTER 1-2
La miglior Inter della stagione -o giù di lì- piega una Fiorentina che torna a masturbarsi per una buona ora con il bel giUoco, e che però nel finale rischia di punire la nostra scarsa vena realizzativa.
Fatto il bigino della partita, azzardo un paio di analisi da tènnico.
1) L’importanza di chiamarsi Hernanes come prevedevo non ha tardato a farsi notare, stanti anche gli ampissimi margini di miglioramento del nostro centrocampo. La cosa che invece non mi aspettavo era un’altra bella virtù del Profeta: fa giocare meglio chi gli sta a fianco. Guarin può limitarsi ad esercitare la propria animalanza, senza doversi preoccupare di coprire, cucire, lanciare e tirare, a tutto vantaggio delle non numerosissime sinapsi del colombiano.
Le due mezzali, così concepite, rappresentano due terzi di un dignitosissimo centrocampo, cui manca ancora il classico volante davanti alla difesa: un Cuchu di qualche anno più giovane (hai detto niente…) non farebbe sfigurare la nostra mediana contro nessun altro reparto in Italia.
In quella posizione dobbiamo invece sorbirci ancora Kuzmanovic – il mio preferito, come saprete 😉 – , ma Taider o financo lo statico Cambiasso di questi tempi non sarebbero molto meglio. Se Thohir leggesse queste stronzatelle, mi permetterei di suggerire di focalizzare le attenzioni e le finanze estive proprio in quel ruolo, a costo di sacrificare un Alvarez o un Roben Botta per far cassa.
2) Pur non arrivando ai livelli dei cugini, noto che anche noi stiamo cominciando a collezionare doppioni, triploni, quadrupliconi (cit. l’immortale Franco Scoglio): Hernanes, Guarin, Kovacic, Alvarez, Botta, sono giocatori tra loro diversi, ma di fatto utilizzabili nel medesimo ruolo. Oltretutto Mazzarri non è Stramaccioni (prendetela come un complimento o una critica), e non ha una varietà infinita di schemi. Morale: sono troppi, e credo che da quelle parti a Giugno andrà fatta una inevitabile scrematura.
3) Se non si sloga il pistolino a trombare o il pollicione a twittare, Icardi può essere il nostro puntello per il futuro. Speravo che l’anno di apprendistato con il Principe potesse dare maggiori frutti, ma non è detto che questi ultimi mesi possano invertire la tendenza. Le caratteristiche “enciclopediche” di Milito si son fatte vedere anche Sabato, anche se ormai le pagine della Treccani in braghe corte sono sempre più impolverate (“Fantozzi…anche poeta!“).
Del gol in fuorigioco parlerò più avanti, anticipando solo che la goduria non è stata minimamente toccata dalla svista arbitrale, per una volta a nostro favore.
4) C’è da dire che abbiamo incontrato una Viola pesantemente penalizzata dalle assenze: Pepito Rossi e Borja Valero non si regalano a nessuno, e i minuti concessi a Gomez hanno mostrato ciò che nemmeno necessitava di conferma: i tipi grossi come lui, per rientrare in forma… it’s a long way to Tipperary!
Detto ciò, i peana solitamente riservati a Montella si scontrano contro la mia personale perplessità nel vedere una squadra che per una buona ora gioca senza attaccanti (Matri entra solo a metà ripresa). Va bene il calcio palleggiato e il giUoco manovrato, ma in questo sport vince chi fa gol. E per fare gol è utile tirare in porta. Il primo tempo, a mio parere, ha dimostrato quanto diversi possano essere i concetti di “squadra che fa la partita” e “squadra che vince (oltretutto meritando)“.
Ma evidentemente Montella sta agli allenatori come Pirlo ai centrocampisti: vietato parlarne male, anche quando sbagliano. E, essendo umani, sbagliano anche loro.
LE ALTRE
Vincono praticamente tutte, Fiore a parte. La rincorsa al quarto posto è possibile, stante l’Europa League che va a ricominciare e che toglierà un po’ di energie ai Viola. Detto ciò, non osiamo nemmeno guardare più in alto, perchè occorrerebbe un’overdose di ottimismo per abbozzare un piano di ricorsa al Napoli. Oltretutto, con la Fiorentina possibile vincitrice della Coppa Italia, non mi è chiaro se arrivare quarti o quinti garantirebbe un qualche vantaggio in termini di calendario per la prossima stagione di Europa League: urge approfondimento cervellotico e calcolo delle probabilità, con annesso insostituibile foglio Excel per l’occasione…
E’ COMPLOTTO
Partiamo come anticipato dal gol di Icardi: il fuorigioco c’è e non è nemmeno difficile da vedere per il segnalinee, visto che non ci sono “incroci” o giocatori a impallare la visuale. Niente da dire a nostra “difesa” se non che, a memoria, fatico a trovare un altro episodio a nostro favore nell’intera stagione. Poco male.
Il gol di Icardi è stato talmente “moviolato” in tutte le salse nel dopopartita che diventerà presto il video più visto al mondo su Youtube, dando così fiato all’immortale assioma del “vedi che alla fine torti e favori si compensano?“. Faccio finta di crederci, ok: questo gol pareggia quello buono negato a Nagatiello col Chievo. Ora aspetto 6 o 7 rigori inesistenti a nostro favore e poi siamo pari. Grazie.
Uscendo dalla fredda cronaca, come dicevo subito dopo la partita ad amici, mi scopro sempre più attento agli aspetti mediatici e comunicativi della nostra simpatica squadretta. La cosa non è esattamente un segnale incoraggiante per le mie già ridotte facoltà mentali: d’altra parte è anche vero che vecchio e nuovo Presidente hanno dato negli ultimi giorni ampia dimostrazione delle rispettive capacità in materia.
Inappuntabile il nuovo boss, che pur parlando un’altra lingua riesce sempre e comunque a dire quello che vuole (spesso utilizzando i propri canali, magari sfuggendo al contraddittorio, senz’altro facendo felici milioni di tifosi come me). Incorreggibile per altro verso il Presidente onorario che, forse all’insegna del “mi scappa mi scappa non la tengo più“, dà l’occasione ai pennivendoli di turno di poter titolare “Thohir deve stare più vicino alla squadra”, oppure “Ho la clausola per ricomprare l’Inter” e ancora “Mi dispiace per Branca”. Insomma, un bel piattino di sterco fumante, tanto per calcare sulla discontinuità della nuova gestione, che inevitabilmente lascia un po’ di amaro in bocca.
A Moratti, può darsi.
Ai giornalisti, senz’altro.
E infatti i nostri eroi, non trovando ciccia dal pur rotondetto Thohir, tornano a sfamarsi dal vecchio dispensatore di dichiarazioni, in modo da continuare l’ormai pluridecennale pennellata di marrone sulla casa interista.
Cambiando argomento, non posso non citare anch’io il più alto episodio di “famous last words” visto e sentito ultimamente: Compagnoni commenta la Roma e sentenzia “I giallorossi insieme all’Inter sono la squadra che batte più corner, ma su calcio d’angolo non segna mai: solo 3 gol su 150 tiri dalla bandierina…colpo di testa di Destro ed è rrrrete!“.
Oltre al tempismo involontariamente comico, il rancoroso scrivente ha ovviamente fatto suo il facile sillogismo: Se l’Inter è la squadra che -ancor più della Roma- batte più corner, vuol dire che in attacco, e ancor più in area avversaria, ci staziona alquanto. Viene così a cadere una delle semplicistiche giustificazioni alla ormai cronica mancanza di rigori a nostro favore, riassumibile nella saccente tesi per cui “dipende anche dallo stile di gioco delle squadre… ci sono quelle che giocano sempre all’attacco, che entrano tanto in area di rigore… ci sono invece quelle che invece si coprono e ripartono, e che magari segnano tanto da fuori“.
…Che poi, per inciso, il Milan dopo il golazo di Balotelli contro il Toro, è la squadra che segna di più da fuori area… e infatti a loro i rigori non li fischiano mai 😉
Infine, l’utlimo sassolino: il Milan giocherà Mercoledì (e non Martedì) in casa (e non in trasferta) contro l’Atletico. Nonostante ciò, riesce ad ottenere l’anticipo della sua partita di Campionato (anch’essa in casa) al Venerdì sera, beneficiando quindi di ben 5 giorni di riposo. Ricordo, tanto per rompere i coglioni, che chi gioca l’Europa League in trasferta(giovedì sera), ha talvolta la possibilità di posticipare al Lunedì sera la partita di Campionato, beneficiando in quel caso di 4 giorni di riposo. Il “talvolta” è volutamente evidenziato, visto che l’Inter l’anno scorso ha più volte giocato di domenica pur tornando dalle tristi e desolate lande dell’Est Europa quando la notte del Giovedì già sconfinava nell’alba del Venerdì.
WEST HAM
Weekend consacrato alla FA Cup, da cui purtroppamente siamo stati estromessi. Nell’infrasettimanale però, volitiva vittoria in casa col Norwich e classifica che si fa tanto corta quanto bella: siamo in cima alla colonna di destra, ma tre punti più sotto comincia l’inferno!