INTER-TOTTENHAM 4-3
Una partita che inizia con un gol di Zanetti dopo 2 minuti non può essere una partita normale. E infatti normale non è.
L’Inter gioca uno dei migliori primi tempi di cui io abbia memoria, con il solo difetto di segnare 4 gol tutti “dall’altra parte” rispetto al mio solito anello verde. Poco male in realtà, pechè la palla gira veloce che è un piacere. Biabiany piazza lo scatto decisivo e carambola sul portiere: rigore + espulsione e di fatto la partita finisce lì (siamo al 10′ del primo tempo). Eto’o la mette dal dischietto. Deki e ancora Eto’o fanno il poker e si va all’intervallo con le mani spellate dagli applausi, per tutti. In particolare mi piace sottolineare il lavoro dei ragazzini (Coutinho e Biabiany) che, presi letteralmente sotto braccio dal Re Leone prima del fischio d’inizio, si muovono bene dispensando assist (Cou) e tagli verso il centro (Bia) a tutto vantaggio dei compagni.
Nell’intervallo scambio 4 chiacchiere con due simpatici ragazzi londinesi, giunti a Milano per l’occasione; non conoscendone il grado di sense of humour evito di citare il mitico Aigor di Frankenstein Jr. (“potrebbe essere peggio…. potrebbe piovere“), ma ci scambiamo comunque interessanti riflessioni sulle rispettive squadre con rapidi accenni alla storia del calcio degli ultimi decenni. Non posso non porgere le mie scuse per il pessimo inglese sentito dall’annunciatrice dello stadio, che con accento e cadenza della Comasina legge pedissequamente il comunicato con cui informa i tifosi inglesi di restare ai loro posti al fischio finale in attesa delle disposizioni del personale di servizio. La tipa dà il meglio di sè quando, annunciando una sostiuzione, ci informa che è uscito il nUmber (detto proprio con la U) fiftiiin.
Sono inglesi, non Kazachi: non c’era nessuno non dico madrelingua (non sia mai), ma che almeno avesse passato un paio di estati a Brighton alle medie? Solita figura da italiani quacquaracquà.
Nella ripresa la tensione, in campo e sugli spalti, è ovviamente sotto i livelli di guardia: io stesso, pessimista a livelli cosmici quando si tratta di Inter, mi limito a chiedermi se almeno stasera potremo far girar palla con costrutto, amministrando un 4-0 senza correre pericoli, e magari senza spendere energie più di tanto.
Sfiga, dei 21 ancora in campo uno non è d’accordo col mio piano: Gareth Bale, laterale sinistro di ottima corsa e ottimo tiro, si fa 60 metri saltando una gragnuola di interisti e sparando secco sul palo lontano come neanche il Cedro delle giornate migliori 😉 Va beh, dico, se ha scelto questa vetrina per mettersi in mostra e farsi comprare dall’Inter siamo d’accordo, ma ‘dess basta… Nella mezzora successiva riusciamo a rompere Stankovic (che esce esibendo il campionario mondiale di Madonne assortite) e a masturbare calcio con un occhio (e mezzo) all’orologio.
Morale, all’89’, complice risultato apparentemente in ghiaccio e solito pericolo-tangenziale bloccata, dopo rapido cenno d’intesa con mio padre guadagnamo l’uscita. Un primo strano gorgoglio del pubblico (troppo poco forte per un gol dei nostri, troppo improvviso per un’azione sfumata) ci fa insospettire, mentre il porcone urlato subito dopo da un tizio con radiolina accanto a me ci dà conferma che l’Inter continua a essere pazza, e in un minuto riesce a beccare 2 gol (tra l’altro, sempre dallo stesso Bale). A questo punto, ultimi 30 secondi visti pietosamente da una microscopico TV da Ciccillo il Salcicciaio e riso amaro nel pensare che comunque riusciamo sempre a complicarci la vita.
Piccola riflessione del tènnico e -per una volta- critica al Capitano e compagni: esistono i falli. Ancor di più dopo che ti è andato via la prima volta, alla seconda lo stendi subito. Ti becchi il giallo ma finisce 4-1. Eccheccazzo.
Morale: un Inter senza mentalità europea vince la sua partita, al contrario di squadre con DNA ben più nobili o comunque votate al bel giUoco, che 24 ore prima non hanno visto premiati i loro sforzi…
LE ALTRE
I cugini infatti beccano due sberle da un Real già in versione Mourinho: squadrone vero, che poteva serenamente dargliene altri 3 se solo non avessero giocato a fare i fighi e cercare il numero ad effetto. Vero che i due gol sono se vogliamo casuali (una punizia che entra solo grazie ad una barriera composta da craniolesi e un autogol beffardo quanto delizioso), ma per quanto visto la partita mi ha ricordato da vicino il Barcellona-Inter dello scorso Novembre ( e giustamente commentato come “lezione di calcio”). Qui invece si parla di approccio sbagliato, dei primi 10 minuti in cui non c’era la giusta intensità, di nulla di compromesso… Ma sarei un ingenuo a stupirmene.
La Roma perde in casa col Basilea, e da quel poco che ho visto ha una qualche ragione di smadonnare: le occasioni le ha avute, Totti e Borriello hanno costruito un ottimo gol, ma la difesa è stata quantomeno rivedibile. Periodaccio, dal quale è oltretutto complicato uscire visto la molteplicità di cause (società in vendita, mancanza di stimoli dopo il rimontone dell’anno scorso, dififcoltà a dare continuità). Certo, aver perso con loro fa girare sempre più i maroni…
E’ COMPLOTTO
Solo un gustosissimo accenno alla doppietta di Raul (in maglia Schalke 04), che così facendo eguaglia (lui) il record di Gerd Muller con cui tutti gli adoratori del cosmo rossonero ci passeggiano sui testicoli da anni. Superpippa avrà avuto una crisi isterica (how strange…).