COMPLIMENTI, PROPRIO UNA BELLAMMERDA

LECCE-INTER 1-0

L’Inter si produce in una delle specialità della casa: rovinare in 90’ il lavoro di mesi.

Con la sconfitta di Lecce, si polverizza l’importanza aritmetica del derby vinto sui cugini (la goduria quella no, quella rimane!), si ritorna schisci ad un anonimo quinto posto, quando invece si poteva agganciare l’Udinese al 3°, si crea un caso Sneijder e si fa capire come anche Ranieri, di solito uomo moderato e di buon senso, ogni tanto faccia “la cazzata”.

E “la cazzata”, a mio parere, è stata quella di togliere l’unico essere pensante e deambulante del nostro centrocampo, alias il nanetto olandese numero 10, spegnendo così ogni residua possibilità di guizzo e genio là in mezzo.

Per il resto, è la classica partita maledetta, con il loro portiere a far le uova e parare di tutto, con i nostri in costante ambasce a contenere i vari Speedy Gonzales salentini (Di Michele, Cuadrado, Muriel… ma mettere Cordoba ieri no eh?) e con l’ultracinquantenne Giacomazzi a centro area libero di stoppare (coscia o mano?) e girare in rete, controllato a debita distanza da Samuel e soprattutto Lucio, con Julio Cesar non proprio reattivo nello sdraiarsi per la parata.

Il primo tempo ha visto l’Inter creare più palle gol di quante normalmente vengano “cagate” in 2 o 3 partite, il che, gol preso a parte, mi pareva un buon viatico per iniziare la ripresa da dove si era finito. Macchè!

Oltretutto la mia sindrome di accerchiamento mi porta a non capire perché, saltando Samuel di testa e venendo poi travolto dal loro portiere, non venga fischiato rigore… la mia impressione è che i portieri siano troppo tutelati: tu non puoi nemmeno toccarli, ma loro possono travolgerti impunemente…

Tornando alla cronaca, sull’ultima palla del primo tempo, Wes sfancula il Pazzo reo di avere osato tirare in porta dal limite dell’area (cosa evidentemente concessa solo ai giocatori col numero 10 sulla maglia…). Lì per lì sembra il classico “vaffa” dovuto al momento della partita, con l’intervallo lì apposta per mettere ordine. Invece Sneijder rimane seduto (punizione disciplinare? Non posso pensare ad una motivazione tattica, ho troppo rispetto per l’intelligenza di Ser Claudio); al suo posto Alvarez, su cui non c’è molto altro da dire. Per una volta il problema non è (tanto) quello che entra, è proprio quello che esce…

La ripresa è infatti un’accozzaglia di tiri da fuori area, di gente ammassata davanti al loro portiere che produce mischioni furibondi, qualche corner pericoloso (2 gol giustamente annullati per fuorigioco) ma zero ordine e zero possibilità di giocartela con un minimo di visione di gioco.

Morale, l’abbiam presa nel culo e ben ci sta. Peccato perché il turno era apparentemente favorevole ai nostri. Che serva da monito ai “tabellisti” che già calcolavano giorno e ora della scalata in testa alla classifica. Il problema di chi rincorre è che non può mai permettersi un giro a vuoto: l’abbiamo imparato nella nostra storia recentissima (l’anno scorso con Leo) e recente (chiedere alla Roma che per due volte vide frustrata la sua rincorsa ai nostri danni da punti persi in casa contro avversari abbordabili). Sulla partita in sé non c’è altro da dire, sul campionato forse nemmeno…

 

LE ALTRE

Che sia sempre più un affare tra Milan e Juve è tanto evidente quanto triste. I gobbi giocano da indiavolati e la sola cosa che mi pare possa farli fallire è la “sindrome Spalletti”: troppo obbligati a giocar bene per vincere, con la pericolosa conseguenza di non riuscire a sfangare quelle partite in cui fisiologicamente non puoi andare a manetta.

L’esatto opposto del Milan, che si gode un Ibra sfavillante, che ora si mette pure a pennellare punizioni manco fosse Platini. Con lui in squadra, l’80% del lavoro è fatto. Poi è ovvio che quelli là vogliono che tutti si dica che c’è anche il giUoco e l’amore, ma quando c’è Zlatanasso tutto il resto è noia.

 

E’ COMPLOTTO

Ragazzi, sono stato a casa una settimana con l’influenza, quindi avrei da scrivere per mesi…

Noto come sempre più spesso la mia attenzione (per non dire paranoia) si poggi non tanto sul rapporto media-Inter, quanto su quello media(servi)-Milan. E’ poi il contrasto tra i due atteggiamenti a creare situazioni deliranti…

Rimando a una dozzina di ottimi post letti in rete (i soliti inappuntabili FabbricaInter, BausciaCafé) per varie disamine sul caso Tevez, e mi concentro sul come una società (con doverosa “s” minuscola) possa tenere al guinzaglio altri club di Serie A con la loro prona e supina connivenza, e con i media che, lungi dal denunciare la stortura di una simile situazione, arrivano ad esaltare l’artefice di questo teatrino dei pupi. Il Geometra Galliani in estate si è comprato Nocerino per 500 mila euri, con Zamparini che evidentemente non sapeva proprio che farsene di un nanetto del genere. Poche settimane fa, Preziosi del Genoa ammette candidamente di aver fatto un regalo allo Zio Fester di cui sopra, facendo tornare Merkel al canile di origine senza colpo ferire (oddio, il colpo Merkel l’ha preso, ginocchio ko e 2 mesi ai box: tié!). Incidentalmente, il depauperamento del centrocampo rossoblù è lo stesso motivo per cui lo scambio alla pari Muntari-Kucka non va in porto (ancora Preziosi “ho già perso Merkel, non posso mica indebolirmi ancora…”). Ancora, il teatrino tragicomico di Maxi Lopez sequestrato per una settimana in un hotel di Milano e impossibilitato anche solo ad andare al gabinetto in attesa di qualche cenno da Via Turati, con il solo Montella, allenatore del Catania, a far notare che una scena del genere non l’aveva mai vista in 20 anni di calcio, è un’altra delle robe che può succedere solo a certe latitudini.

Da buon ultimo, il solito Cravattagialla incassa insulti in mondovisione e per iscritto dal Manchester City, che lo accusa delle peggio cose per un dirigente di calcio (e cioè di trattare direttamente col giocatore aggirando il Club, cosa su cui lo stesso Galliani ha abbaiato più volte allorquando club stranieri venivano ad insidiare i suoi protetti); insulti che fanno il paio col buco nell’acqua di Londra di 2 settimane fa e che nessun pennivendolo ha ovviamente voluto sottolineare. La stampa nostrana è stata ed è tuttora più realista del re, continuando a dare credito a un collezionista di figure di merda e di condotte paramafiose come pochi altri. L’ultima conferma l’abbiamo avuta venerdì, giorno in cui Tevez è sembrato prima vicinissimo poi (definitivamente?) lontanissimo da Milanello. Come ha chiosato il nostro a questo nuovo 2 di picche del City? Dicendo “Siamo riusciti a mantenere la parola data a Maxi Lopez, noi alla parola data ci teniamo”. Non solo nessuno ha aperto bocca, ma anzi tutti hanno raccontato dello sdegno del succitato Geometra nell’apprendere che, pensa te, il City non ci voleva stare a farsi perculare da Tevez e Milan, pertanto l’intera trattativa era condizionata al pagamento di una penale nel caso in cui questo celeberrimo diritto di riscatto non fosse stato esercitato. Capito? Non è il Milan che agisce nel peggiore dei modi speculando sulla situazione. No, è il City che “tiene una condotta che il Milan non può né vuole accettare!”

Parlando di Inter, in attesa della conferma della conferma della permanenza di Thiago Motta, faccio rilevare come, al solito, le trattative di mercato che coinvolgono l’Inter, siano esse di acquisto o cessione, abbiano numeri da questura durante le manifestazioni: così come quest’estate Pastore e Sanchez sono stati pagati più di 40 mln a testa, ed i 25 mln per Eto’o sono stati giudicati da tutti un’offerta irrinunciabile, adesso gli 8-10 messi sul piatto dal PSG per Motta sono ovviamente giudicati più che congrui, a fronte degli altrettanti per la metà di Kucka… Quando poi la discussione scivola su De Rossi e sulla possibilità di un rinnovo con clausola rescissoria di una decina di mln, ecco che l’ultrà mediatico si fa sentire “evvabbè, ma a ddièsci milioni De Rossi ‘o svenni” (lo svendi in lingua italica. Per la cronaca, l’autrice dell’assioma cartesiano è Vanessa Leonardi, SkySport, evidentemente parte della gens romana-e-romanista).

It’s the same old story…

 

WEST HAM

Campionato fermo per la FA Cup. Si riprende con la madre di tutte le battaglie: West Ham – Milwall: terremoto nell’East End!

Ragazzi miei, cosa devo fare con voi?

Ragazzi miei, cosa devo fare con voi?

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