…VE POSSINO!

INTER-ATALANTA 0-0

Non voglio rivangare i miei traballanti studi classici, anche perché non è necessario aver fatto lo Zucchi per ricordarsi di Renzo e dei suoi capponi portati ad Azzeccagarbugli i quali, ormai legati insieme e prossimi all’infausto destino, non trovano di meglio da fare che azzuffarsi tra loro.

I quattro pennuti potrebbero assumere le sembianze di Branca, Oriali, Forlan e un quarto a caso (Sig. Massimo?): non credo possa esserci migliore rappresentazione del momentaccio vissuto dai nostri prodi di questi tempi. (See section E’ COMPLOTTO for further details). 

Il pareggino sgraffignato in casa contro l’Atalanta grida vendetta, visto il colossale rigore negato ai pota dopo scellerata cianghetta di Lucio (rottamatelo, per amor d’Iddio) ai danni del giovane Gabbiadini e scientemente ignorata dall’arbitro, che evidentemente deve aver provato pena per i nostri.

Noi ci avevamo già messo il carico da 90, sbagliando con Milito il secondo rigore in 7 giorni: il Principe stavolta ha capito che doveva angolare la palla, ma si è dimenticato di tirare forte. Chissà che tra 4 o 5 mesi riesca a piazzarne uno come si deve. Scherzo su di lui perché, nel marasma di mediocrità, se non altro si fa forza con i numeri che continuano ad essere dalla sua parte, rigori ciccati a parte.

Se guardiamo al resto della squadra infatti siamo alle solite: se il-Capitano-palla-al-piede è il nostro schema migliore, la situazione è grama. Ranieri mette giù quella che pare una formazione logica, un 4-4-2 ordinato che nelle pìe intenzioni dovrebbe essere sufficiente ad aver ragione di un’Atalanta priva del bomber Denis. La realtà è purtroppo ben diversa, e l’errore dal dischetto è ancor più grave perché è chiaro ed evidente che di occasioni per andare in porta ce ne saranno pochine. Non si può dire che l’Inter giochi male, fa il suo compitino, rischia un po’ dietro (ribadisco il mio disprezzo ormai incontenibile per Lucio, minus habens dell’area di rigore) e rende il tutto ancor più triste e mediocre. Ranieri ha ragione quando dice (un po’ parandosi il culo) che la squadra in questo momento non può far di più. A ciò dobbiamo rassegnarci, essendoci già fatti una ragione di una grandeur terminata e di un futuro assai nebuloso all’orizzonte.

Per quel che mi riguarda, essendo molto molto difficile raggiungere il terzo posto (più per demeriti nostri che per la forza delle rivali), impiegherei queste 10 restanti partite a testare davvero gente come Ranocchia, Poli, Obi, Faraoni, Alvarez e Guarin (gli ultimi due se mai guariranno) per capire quanti di loro possono essere nomi solidi per l’Inter futura, e anche per dare un segnale a quei vecchi che ultimamente non fanno altro che schifacazz’ . Si tenta da un quadrimestre di lapidare Zanetti e Cambiasso, ma vorrei capire a che titolo Lucio e Maicon debbano giocare sistematicamente tutte le partite, regalandoci scempi tipo ieri: d’accordo che a non giocare i campioni si deprezzano, ma a esporre certa merda in pubblico l’effetto è ancora peggiore!

Poco da aggiungere sulla partita: potevamo vincere, potevamo perdere: ne è uscito un pareggio insipido che solo la mediocrità della attuale Serie A disegna come aritmeticamente ”buono”: paradossalmente, nel nostro lerciume, riusciamo a non perdere punti su Udinese e Napoli (che pareggiano tra loro) e addirittura a guadagnare un punto sulla Lazio sconfitta alle pendici dell’Etna. Una squadra come la nostra, con una decina di sconfitte sul groppone a 2/3 di stagione, in un campionato normale veleggerebbe a metà classifica, facendo capoccella nella colonna di sinistra a domeniche alterne.

Qui siamo ancora inspiegabilmente in corsa per l’Europa.

 

LE ALTRE

Il Sabato per fortuna mi regàla e rèlega alle celebrazioni del rampollo di famiglia (feliz cumple Panchito!), tenendomi quindi lontano dai fasti diversamente strisciati e dalle conseguenti odi e lodi sperticate. Che Emmanuelson sia il migliore in campo va ad ulteriore dimostrazione della già asserita mediocrità dell’attuale italica pedata. Detto delle dirette concorrenti per i posti in Coppa (bella o brutta che sia), faccio solo notare ai nostri cervelli pensanti in Società –if any- che, anziché scommettere sul brasiliano di turno per 8-10 milioni a botta, attingerei a piene mani dai giovanotti attualmente impiegati in squadre non di altissimo lignaggio ma già avvezzi alla Serie A e con un interessante margine di miglioramento.

 

E’ COMPLOTTO

In tutto ciò, uno splendido Forlan si rifiuta di entrare perché lui vuol giocare solo da punta vera, chè non è mica Eto’o che si sfiancava anche sulla fascia. Lui non si spreca, vuole giocare solo da numero 9. Fa bene Ranieri a minimizzare e a difenderlo in pubblico, ma spero nella punizione esemplare da parte della società (che ovviamente non arriverà). Per il resto, il Sig. Massimo non brilla di furbizia abbandonando scenograficamente la tribuna a fine primo tempo (che sia andato via o che segua la ripresa da altra postazione è irrilevante): le inquadrature si fanno sempre più insistite, così come i laconici commenti dei cronisti “

Eh… il Presidente se n’è andato… Chissà cosa bolle in pentola… chissà Ranieri…”: come se già di problemi ce ne fossero pochi!

Branca e Oriali sono infine da crocifiggere in sala mensa, prescindendo totalmente dal merito della questione. Che i fasti del quinquennio 2006-2011 siano merito dell’uno o dell’altro è qui irrilevante: quel che emerge da parte di Branca è la totale incapacità di gestire le critiche che arrivano da un ex collega mai amato (e prontamente corrisposto). Che cazzo di senso ha adesso far le pulci sul chi ha fatto cosa e rispondere in diretta TV a quelle che sono palesemente critiche personali? E’ troppo difficile capire che la risposta migliore è “no comment, abbiamo altro a cui pensare, grazie” oppure “abbiamo vinto tanto insieme, se dobbiamo rivangare il passato ricordiamo le vittorie”. Evidentemente sì, è troppo difficile.

Su Oriali il mio personale giudizio è se possibile ancora peggiore, perché oltre alle stesse considerazioni fatte a proposito del Cigno di Grosseto, mi rimane il dubbio che tutto ‘sto troiaio –aizzato proprio dal Mediano- sia stato fomentato ad arte dalla sua attuale azienda (MeRdiaset) che gli riserva un posto da opinionista rancoroso. Insomma: o ci fa o ci è, e non so cosa sia peggio.

La conclusione di tutto ciò è l’ennesima conferma di quel che sostengo ogni giorno con più convinzione: i 15 trofei in 7 anni sono stati vinti non grazie ma nonostante la nostra Dirigenza.

Tragicomico.

A degna conclusione del tutto, purtroppo il bambino Filippo ed i suoi familiari sono ancora presenti e ci allietano settimanalmente con i loro bei messaggi.

‘A cricchioli’, e se fossi tu a portar sfiga?

 

WEST HAM

Pareggio esterno a Leeds sul glorioso Ellan Road, che però ci costa caro: ora siamo terzi a -5 dalla testa. Come dicono nell’East End:

‘A regà, nun famo scherzi…

...Te possino! (du volt is megl che uan...)

…Te possino! (du volt is megl che uan…)

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