UNA MINCHIA!

BOLOGNA-INTER 1-3

Chiedo scusa per il turpiloquio, ma quando la parolaccia sconfina nella poesia è non solo diritto, ma dovere etico, riportarla fedelmente. Per il contesto, rimando al link qui di seguito.  http://www.youtube.com/watch?v=n9qVx18fPR8

In queste prime righe mi sforzerò di parlare solo di Inter e di Bologna, e di raccontare quel che posso definire una domenica di quasi tranquillità. Regaliamo i primi 10 minuti del primo tempo e sprazzi del secondo, ma in buona sostanza rischiamo poco, beccando gol per la prima volta da lustri in trasferta e per di più su dormita della premiata ditta Ranocchia-Handanovic, fin qui praticamente perfetti.

Perdonati insomma, tanto più che Ranocchietta aveva emulato il Samuel versione derby, capocciando sul secondo palo il millimetrico cross del Cuchu e portandoci in vantaggio, dopo aver  spedito fuori di pochissimo il colpo di testa su corner precedente. Oltretutto là davanti, pur nella penuria di piedi buoni, Milito-Palacio-Cambiasso  giostrano sapienti, affondando chirurgicamente nella lasagnosa difesa felsinea. Ando’ è in panchina fino a metà ripresa, dopo essere stato strombazzato titolarissimo nelle dichiarazioni della vigilia; anche in questo, Strama dimostra di padroneggiare le manfrine di pre-tattica come il milgior decano degli allenatori italici. Dalla mia modesta prospettiva, avevo in realtà subodorato la panca per Fantantonio, dopo che giovedì si era sciroppato più di un’ora contro il Partizan, oltretutto con l’amata Samp in arrivo mercoledì a San Siro.

Poco da dire sulla prestazione della squadra, diligente come uno scolaretto ed efficiente come il miglior processo produttivo targato Toyota. Per lo champagne e lo spettacolo rivolgersi altrove (Trigoria?), chè qua bisogna vincere. Citazioni sparse per tutti gli argentini in squadra (tranne Alvarez che inizio a detestare):  Zanna intelligente e paraculo quando va a festeggiare il vantaggio abbracciando Cassano in panchina e strappandogli un sorrisone a 32 denti, buono per placare la probabilissima sbrodola mediatica sul “chissà come l’avrà presa Antonio a non partire titolare”; Cambiasso goleador e migliore in campo by far; Samuel tornato Muro invalicabile e Milito che, in una giornata non esattamente scintillante, capitalizza il grande assist di Palacio (imbeccato da Handanovic su rinvio!) mettendo palla in buca, anche se è Ottobre. In culo anche agli statistici di ‘sto par de ciufoli.

Tutti sono ovviamente già sintonizzati sul big match di Torino previsto per sabato sera, ma io attendo con preoccupazione la Samp in casa mercoledì: i blucerchiati sono in crisi nera (4 sconfitte di fila) e mai fidarsi di chi non ha nulla da perdere. Ciro ‘a papà, poi, è riuscito nell’incredibile impresa di risultarmi antipatico, dopo le stagioni Juventine. Il suo avambraccio destro marchia a imperituro ricordo il motivo del mio sdegno per questo ex-spassosissimo guaglione di Pozzuoli (questa a chi vuole gliela spiego in separata sede).  In ogni caso, la Juve rimane più forte –duole dirlo- anche al netto di favori arbitrali. Noi stiamo crescendo, e spero che i ritorni dei piedi buoni (Stankovic, Sneijder, Coutinho e Chivu, a seconda delle zone del campo) non rendano il rebus troppo complicato per il Mister. Odio dover ricordare che anche l’anno scorso di questi tempi realizzammo un promettentissimo filotto, poi risultato vano proprio in concomitanza del ritorno di Wes. Per ora mi contento di mirare la classifica e veder la mia Inter da lavori in corso stare terza da sola, a un solo punto dal Napoli e con la Juve a 4 lunghezze di vantaggio.

LE ALTRE

Come ho scritto via sms a un parente lontano che chiedeva ragguagli sui risultati dei nostri rivali “Gobbi e merde hanno vinto, rubando entrambi”.  Le classiche “due o tre sviste arbitrali”. Per il resto, Zeman continua le sue montagne russe: se lo scorso turno l’aveva visto rimontare da 0-2 a 4-2, a ‘sto giro la ruota gira, e passa da vincere 2-0 al perdere 3-2. E ancora c’è chi gli dà credito (come allenatore, sottolineo)… Il Napoli invece vince col Chievo, seppur col minimo scarto, e mantiene inalterato il suo secondo posto, mentre la Lazio esce sconfitta da Firenze, non senza qualche legittima lamentela arbitrale.

E’ COMPLOTTO

Non avendo seguito la partita di sabato dei cugini, apprendo solo dopo del fuorigioco non fischiato ad Abate sul cross che poi porta al vantaggio rossonero. Di poco, ma fuorigioco, oltretutto col guardalinee lì a pochi metri dal terzino del Milan. “Il solito culo dei diversamente milanesi”, bofonchio tra me, ignaro di quel che sarebbe successo di lì a poche ore. Per fortuna non vedo in diretta nemmeno quello, ma l’impresa dell’intera ghènga arbitrale a Catania è penalmente identificabile come associazione a delinquere.

Non faccio la cronaca perché il fatto è ormai stra-noto. Qui mi limito a osservare come le altre topiche arbitrali del weekend (viste a Milano, Firenze e Roma oltre che in Sicilia) abbiano dato modo ai commentatori di diluire il tutto con una “giornataccia dei direttori di gara”, che sa tanto di considerazione assolutoria.

Per parte mia sottolineo l’ennesima –ma finora più eclatante- dimostrazione delle nefandezze che possono fare gli arbitri di porta:  ora, pare che il problema sia che Rizzoli (“mavaffanculoRizzoli” come ama apostrofarlo Totti, o “una-carezza-in-un-pugno” come lo chiamerebbe Borriello in versione Milan) è troppo bravo per fare il giudice di porta e col suo “carisma” mette in soggezione arbitro e guardalinee. Fate vobis. Io, per come la penso, credo che la malafede di questi figuri sia acclarata, e che quindi non è aumentando il numero di soggetti in campo che si riducono i danni, anzi. Non è da Braschi che mi sento  tutelato, visto che in attività mi ha fregato tanto quanto gli altri. Non è Nicchi, che rassicura tutti dicendo che hanno visto l’errore e si regoleranno di conseguenza. Non è –soprattutto- il circo mediatico, capace di crocifiggere l’Inter negli sparuti casi in cui ha approfittato di errori arbitrali a proprio vantaggio, (paradigmatici i titoli “Inter, così no!” o l’ipercult “Non sono ancora riusciti a far vincere lo scudetto all’Inter”) e incapace di rispondere “e cosa cazzo centra??” al Marotta di turno che dice “anche al netto degli errori abbiamo dominato e ai punti avremmo vinto noi” No. Qui è una brutta giornata della classe arbitrale, che speriamo non capiti più. Speriamo che passi la buriana e che anche il Catania possa farsene una ragione.

Chi vive sperando, muore cagando, diceva il Sergente Lo Russo nel 1941.

Cornuti e mazziati insomma. E non dimentico che gli etnei già si erano visti negare un rigore domenica contro di noi. Poi, vabbuo’, noi abbiamo vinto 2-0 “pulito”, mentre loro si son visti regalare un gol per vincere una partita che “comunque hanno dominato”, ma questi son dettagli…

Tornando quindi al principio di questa sbrodola, tocca citare il Presidente Pulvirenti: cosa si può fare? Una minchia. La soluzione ce l’avevano nel 2006 (radiarli), l’hanno sprecata e questi impuniti tornano a fare quel che hanno sempre fatto.

A riguardo, l’ultima splendida citazione spetta ad Andrea Della Valle, presidente della Fiorentina, da me incrociato nello scorso fine settimana e forse contagiato dal virus complottista. Pare che il patron abbia detto “festeggiamo quest’anno il trentennale dello scudetto dell’82, che tutti noi Viola consideriamo nostro”.  Vinto sul campo, insomma…

 

WEST HAM

Grave sconfitta in trasferta col Wigan. Imbarcata totale e 4-1 senza giustificazioni.

Ti ho sempre amato (...io)

Ti ho sempre amato (…io)

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