MALE MA BENE (PER CHI CI CREDE…)

INTER-FIORENTINA 0-1

L’Inter perde una partita che poteva serenamente pareggiare, e forse anche vincere.

Però la perde e quindi c’è poco da dire. (Logica stringente, datemene atto…)

Certo, vedere Palacio non servire Icardi solo a porta ormai vuota è un colpo al cuore, chè il Trenza anche se cigolante ha di solito intelligenza calcistica sopraffina. Già più prevedibili invece gli abbonamenti a legni vari (Guarin tenta il gol fotocopia di Europa League ma prende il palo) ed eroi di ritorno (Neto ormai fuori rosa fa le uova togliendo tre-quattro palle che parevano già in buca).

I due allenatori devono fare severa autocritica: Montella non si accorge del KO di Tomovic ed esaurisce i cambi dovendosi giocare l’ultimo quarto d’ora in dieci (e poi addirittura in nove!), mentre il Mancio obbedisce ad un turn-over fisiologicamente inevitabile, ma dai risultati nefasti. Kovacic e Podolski fanno a gara a chi fa peggio (il tedesco era paradossalmente parso migliore a Cagliari, dove almeno i gol -pur sbagliati- li aveva quantomeno cercati) e i loro rimpiazzi entrano con un’oretta di ritardo.

Il primo tempo in effetti vede i nostri essere pericolosi solo con il succitato montante colpito dal Guaro, mentre la Fiorentina, pur non facendo molto, crea comunque un paio di pericoli dalle parti di Handanovic. Bravo il nostro portiere sulla punizia velenosa di Diamanti; esecrando invece nella ripresa quando respinge male un cross radente di Pasqual. Sulla respinta arriva Salah, lasciato solo dai nostri, ed il frittatone è servito…

Tempo e modo di rimediare ce ne sarebbe, e difatti le occasioni migliori le abbiamo da lì in poi, complice l’ingresso dello svizzero-kosovaro-tabbozzo. Shaqiri si conferma di talune spanne superiore – se non in altezza, in intensità e numero di giri. Diverse le palle che passano dai suoi piedi, sempre pericolose anche se, purtroppo, mai decisive.

Non va meglio con i colpi di testa, visto che prima Vidic e poi Palacio nel finale si vedono ricacciare in gola l’urlo liberatorio dal portiere viola e in odore (rectius puzza) di accordo con la Juve.

In un centrocampo più all’arrembaggio e meno ordinato del solito (altra prova delclinante anche per Brozovic), emergono vizi e virtù di Guarin. Il ragazzo, pur tra i migliori, ha alternato fasi di lodevole caparbietà ad altre di insensata insistenza, dribblando uomini su uomini invece che servire compagni meglio piazzati.

Ma non è il caso di sottilizzare, chè il colombiano è di gran lunga il più forte dei nostri in queste settimane.

Pensa un po’ a dove siamo arrivati…

Occorre quindi ripartire dalle buone cose fatte vedere, pur consci dell’ennesima occasione buttata al vento: battendo i Viola li avremmo quasi raggiunti (-1), riaprendo scenari di quarto posto e guadagnando in fiducia ed autostima. Come puntualmente accade da tre anni, invece, toppiamo l’ennesimo esame di maturità e siamo ricacciati nei bassifondi della colonna di sinistra, con l’impervia trasferta napoletana che si staglia all’orizzonte.

Concludo facendo notare che la Fiorentina non ci batteva a San Siro dal 2000 e che i nostri non vincono a Napoli dal 1996 (Galante di testa, sentita per radio, a momenti vado a sbattere su un tornante per Livigno…). Il problema è che noi interisti non abbiamo ancora capito come giocare al gioco dei “record che esistono proprio per essere battuti“.

LE ALTRE

Oltretutto, anche il Napoli esce sconfitto dall’ultimo turno, complice un Toro più che mai cazzuto. Ci aspetta quindi una trasferta con cazzimma nel Golfo. Il Milan raccoglie un brutto pareggio a Chievo mentre la Samp rimonta e batte l’Atalanta in quel di Bergamo. La Lazio passa facile a Sassuolo.

il Monday Night vede prima e seconda sfidarsi a Roma: tifo matto e disperatissimo per i lupacchiotti, consci che, pur vincendo, la rincorsa al primo posto resterebbe quasi impossibile.

E’ COMPLOTTO

Onestà vuole che, per quanto sentito, i nostri siano stati solo bonariamente rimbrottati per la sconfitta. Giuste le critiche al Mancio per la formazione iniziale, ma a parte quello è stato tutto un riconoscere le tante occasioni avute e comunque l’esistenza di una manovra generale che dà quasi l’impressione che la gente in campo sappia quel che deve fare.

Siccome però sono un paranoico rompicoglioni, la chicca la tiro fuori dalla Gazza di venerdì.

I foglietti che Mancini manda in campo ai suoi giocatori sono obiettivamente un’anomalia sui campi di calcio e si prestano a divertenti ironie e prese in giro. Guai a lamentarsi di ciò, e anzi la parodia del messaggio recapitato a Medel e Ranocchia nel Giovedì di Coppa è assai gustoso:

Fin qui tutto bene

Fin qui tutto bene

Trovare però questa immagine a pagina 5 della Gazza, dove cioè si commenta la partita, sa di presa per il culo! I lettori della rosea mi capiranno (o compatiranno, a seconda dei casi…): non l’hanno messa in penultima pagina, insieme alle vignette e ai tweet ironici della giornata.

No. L’hanno messa lì:

processo alle intenzioni di prostituzione intellettuale.

processo alle intenzioni di prostituzione intellettuale.

Senza nemmeno una didascalìa che spiegasse l’ovvio (e cioè che era -appunto- una simpatica battuta). “Io la metto lì, se poi sembra una presa per il culo, peggio per loro“.

WEST HAM

Brutta e inspiegabile la sconfitta interna col Crystal Palace: ne pigliamo tre e segniamo il “goal of the flag” quando loro son già in 10 uomini.

What a load of rubbish…

Aquilani sorride perchè sa che tanto piglia il palo...

Aquilani sorride perchè sa che tanto piglia il palo…

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