*ma che…davero davero?
INTER-ROMA 2-1
…E quando finalmente non conta più nulla, ecco la sospirata vittoria contro una “grande” -o supposta tale, visto il girone di ritorno da pareggite acuta-.
I nostri fanno una partita solida e vogliosa e con un crescendo rossiniano di innesti in avanti, portano a casa la vittoria nei minuti finali.
Noto con malcelato compiacimento che il finale di stagione sta confermando due dei miei “postulati” di inizio stagione, rimasti purtroppamente in ombra per buona parte del Campionato:
1) Vidic è solido e, in condizioni psico-fisiche normali, il nostro miglior difensore per distacco. Non solo, la sua presenza mi pare faccia giocare meglio anche il compagno di reparto -Ranocchia nelle ultime esibizioni- fatta salva la fisiologica quota di minchiate per partita (vedi rinvio difensivo sui piedi di Pjanic in occasione del loro pareggio). Il combinato disposto dei due concetti testè espressi mette sulla mia personalissima lista dei partenti il simpatico JJ: giovane, forte fisicamente, ottimi margini di miglioramento. Qualcuno per una decina di milioni potrebbe cascarci. Noi come centrali di riserva tra Andreolli e Felipe siamo coperti: meno esplosivi del brasiliano, ma in egual misura meno “ignoranti”.
2) Hernanes, in condizioni psico-fisiche normali, è tecnicamente definibile un trequartista coi controcojoni. C’ha messo un anno e più a far vedere quello di cui è capace, lavorando tanto sul fisico che l’ha martoriato con una sfilza di stiramenti assortiti (lui che in 4 anni di Lazio era sempre stato sano come un pesce… la solita fortuna nerassurra). In tutto questo periodo, mai un lamento nè una recriminazione, solo supporto alla squadra e al Club.
Tipo Osvaldo, insomma…
Il sinistro dal limite dell’area che ci dà il vantaggio è una perla, soprattutto per come si libera in un fazzoletto degli avversari che lo circondano.
Tornando alla partita, da lì in poi ci dice anche culo (per una volta!) visto che Ibarbo timbra il palo su azione arrembante dei lupacchiotti.
Il pari arriva con una bella imbeccata di Pjanic, come detto sapientemente rimesso in gioco dal nostro capitano, e con Nainggolan a trafiggere un Handanovic perplesso e forse per quello poco reattivo: il destro era senz’altro fortissimo ma non esattamente all’angolino.
Icardi se ne mangia un paio (in realtà non così clamorosi come ci vogliono far pensare), Vidic sventa una difficile respinta di Handanovic su punizia del velenosissimo bosniaco romanista e poi entra Podolski: il tedesco non è stato esattamente un crack del mercato -andiamo per eufemismi-, ma è un altro che se non altro non rompe i coglioni reclamando lo spazio che sa di non meritare. E però, a due minuti dalla fine, azzecca il tracciante tra una mezza dozzina di gambe giallorosse e trova Icardi in piena area spalle alla porta: il movimento di Maurito è rapido e improvviso, ed è gol sotto la Nord festante (copyright Giorgio Bubba directly from the 80’s).
Dalle ultime 3 partite portiamo a casa due vittorie e un pari stretto come una canotta infeltrita. L’immediata trasferta infrasettimanale a Udine e la domenica in casa col Chievo non tarderanno a rispondere all’annosa domanda “fu vera gloria?“, mentre qualche riga in più va spesa già da ora per capire se un posto in Europa, per quanto ottenibile solo per congiunzioni astrali difficilmente realizzabili, potrebbe essere una minaccia o un’opportunità.
LA VOLPE, PRIMA DI GUARDARE L’UVA, SFOGLIA LA MARGHERITA
Iniziamo dal dire le cose come stanno: perchè l’Inter possa acciuffare il sesto posto occorre che le vinca tutte (tutte meno una, per esser buoni) e che al contempo 3 di quelle davanti perdano un paio di partite. Stiamo quindi in massima parte ragionando sul nulla.
Ma, per puro esercizio di stile, facciamo finta che ciò possa concretizzarsi: ci conviene?
La Gazza arriva oggi (alla buon’ora!) a porsi il dilemma che affolla la mia già poco capiente capoccia da tempo. Eccolo, l’elenco dei pro e dei contro, o meglio solo dei “contro”: devo dire che, aldilà della tristezza di non vedere Milano rappresentata in Europa proprio nell’anno che si concluderà con la finale di Champions a San Siro, non posso che concordare con la Rosea.
Quelli forti (Yaya, Jovetic, Dybala…) probabilmente li convinci solo partecipando alla Champions: posto che quella l’anno prossimo la vedremo -appunto- solo da spettatori in finale allo stadio, il nostro appeal tra Europa League e il solo Campionato non subisce variazioni drammatiche.
Anzi: puoi far finta di considerarlo un vantaggio, che ti permetterà di allenarti meglio, di preparare tutte le partite di Campionato al 100% e bla bla bla…
Ma soprattutto, le temutissime sanzioni in arrivo da Nyon saranno quantomeno posticipate alla stagione successiva, lasciando un maggiore -per quanto non bene identificato- margine di manovra sul mercato.
Che poi le amichevoli estive rendano in soldoni una buona metà degli introiti non così fantasmagorici dell’ex Coppa Uefa, è un di più che in ogni caso non sposta di molto l’asticella.
Cosa augurarsi, quindi? Ovviamente che i nostri finiscano la stagione in maniera dignitosa, e che le squadre che ci precedono facciano altrettanto, in modo da avere la coscienza a posto e -sotto sotto- gioire del mancato sesto posto.
Riusciranno i nostri eroi? mah…
LE ALTRE
La sola cosa che esigo, anzi “esigio“, come disse José, è arrivare più in alto di quell’insulto di squadra che è il Milan di quest’anno. Parlo prendendomi il rischio di quel che scrivo, visto che l’Udinese che li ha triturati sabato riceverà i nostri a brevissimo e stante anche la statistica non proprio rassicurante a riguardo.
Detto ciò, comprendo alla perfezione la rabbia dei tifosi milanisti nel contestare squadra, mister e dirigenza.
Noi siamo tutt’altro che un buon ensemble, ma dietro alle stronzate che continuiamo a commettere puoi intravedere un’idea di massima. Loro sono davvero un’accozzaglia male assemblata e peggio gestita. Hanno però un culo proverbiale e un Ménez imprevedibile nel bene e nel male, che proprio per quello potrebbe giocarci brutti scherzi…
E’ COMPLOTTO
Sono rancoroso e mi pascio di disgraziette altrui come il più abbietto dei tifosotti di quart’ordine:
Del resto, dopo ere geologiche di “siamo una grande famiglia“, “ringrazio il presidente e il dottorgalliani“, “pippomio“, riportati dalla stampa prona e meschina, leggere quella che Frèngo avrebbe definito “lafreddacrònaca” ha lo stesso effetto di un bagno caldo e rilassante, con tanto di “bolle che salendo a galla corron sulla schiena fandomi felice” di eliana memoria.
Ugualmente insignificante ai fini della classifica ma epidermicamente irresistibile è stata la sconfitta gobba nel Derby. Censurabilissimi i tifosi di entrambe le squadre, anche se il premio al genio di giornata va senz’altro al DG bianconero Marotta che sostanzialmente grida al complotto anti-Juve che fomenta la violenza ai loro danni.
Come giustamente sunteggiato altrove in rete, il dirigente di una squadra che ha alterato il regolare svolgimento di svariati campionati di Serie A, che prima patteggia la B e poi contesta 20 sentenze da cui esce con le ossa a pezzi, che non riconosce l’Albo d’Oro della Federazione cui aderisce, si sorprende di non essere nei cuori di ogni appassionato sportivo italiano.
Tutto ciò senza nulla togliere ai successi post-Calciopoli, tutti (purtroppo) meritati anche a causa della resistibile concorrenza.
Tutto ciò senza ovviamente voler giustificare in alcuna misura la violenza su cose o persone.
Chiudo riportando i pensieri della testa lucida (in tutti i sensi) del grandissimo Nocciolina Ormezzano: un suo articolo sulla Gazza di domenica pare essere stato il capro espiatorio usato da Marotta. Troppo bella per non essere citata la seguente massima del giornalista di note simpatie granata:
“Avevo dei dubbi sul fatto che sapesse contare, ma ero convinto che sapesse leggere”.
Gioco. Partita. Incontro.
WEST HAM
Avendo regalato un pareggio a tutti, non siamo da meno in casa QPR: ne esce un risultato a occhiali che ha il pericoloso effetto di invischiare il Sunderland in zona retrocessione. Che mi frega? Quelli ci hanno Alvarez in prestito e, se si salvano, lo devono comprare a 11 milioni.
Certo, per una squadra il cui nomignolo è “i gatti neri” non sto proprio tranquillo…