Qualche chicca sui nostri rivali biancorossoneri, tanto per ribadire che saremo anche naif e simpatttici, ma non siamo quella roba là.
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CRIBIO!
Tanto tuonò che spuntò il sole…
Ibra quindi decide inopinatamente di restare a Parigi e cercare di vincere la Champions League, anche se voleva solo il Milan, anche se era disposto a dimezzarsi lo stipendio pur di tornare a Milanello.
Poco male, il dottorgalliani lo aggiungerà a quelli che “sono arrivati a tanto così dal vestire la maglia del Milan“.
Maglia che, per inciso, non può più essere considerata quella del “Club più titolato in Europa”, stante la recente vittoria del Barça in Champions. Ma Zio Fester qualcosa si inventerà…
Altra maionese stranamente impazzita è stata la fine del rapporto con Pippo nostro: era talmente ovvio che tra le parti si sarebbe arrivati ad un accordo tra galantuomini che nessuno ne parlava nemmeno: raramente si era vista una simbiosi -o un appecoronamento, fate voi- tra allenatore e Società, con un Mister insultato e criticato per un buon semestre a incassare paziente nel nome dell’amore.
E invece no. E invece anche in questo caso, come già successo per Seedorf, Pippo non accetta mansueto la proposta di transazione del Geometra in cravatta gialla, ma pretende un po’ di grana in più, e viene esonerato. Il tutto detto a mezza voce, senza disturbare, come a non voler infierire.
E allora infierisco io! 🙂
Immaginate se fosse stata l’Inter ad avere tre allenatori a libro paga…
Agghiacciante poi il video in cui Berlusconi sferza Inzaghi davanti alla squadra, con il Mister a mostrare la coriacea capacità di resistere ai contrasti che l’ha reso celebre nelle piscine ops… aree di rigore di tutta Europa.
Come già detto, spero che Silvio abbia l’insana pensata di farlo anche con Mihaijlovic…
Interessante poi sapere che gli arrivi di Miranda e Imbula (ammesso che arrivino, e soprattutto sperando che siano giocatori veri e non pacchi) sia dovuto esclusivamente al beau geste del succitato Zio Fester, che elegantemente ha lasciato strada libera ai nostri.
Più o meno quanto successo un’estate fa con Bonaventura, già quasi vestito con il nostro orrendo pigiama gessato e poi lasciato libero a poche ore dalla fine del mercato, con tanto di telefonata di Ausilio per permettere a qualcun altro di chiudere l’affare.
La vulgata in quel caso era stata appena diversa: “il Milan scippa Bonaventura all’Inter” o robe simili.
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SETTIMO NON RUBARE
I gobbi invece, non ce la fanno… La cleptomania è evidentemente endemica e ormai cronica, e fa poca differenza se il derubato di turno sia l’avversario domenicale o una innocente squadra spagnola di quarta categoria che invita i tifosi a seguirla allo stadio:

Magari non è uguale, magari è come in Madagascar: una è bianca a strisce nere, l’altra è nera a strisce bianche
Il tutto a poca distanza dagli ultimi esempio di quello “stilejuve” di cui tutti si riempiono la bocca e che ha portato negli anni una squadra ad essere tollerata o temuta in Patria e periodicamente mazzulata al di fuori dei patrii confini.
Solo così si può spiegare la figura di melma fatta da quel mezzo uomo di Pavel Nedved, capace di scatenare una rissa durante la partita del cuore dopo aver subito un tunnel da un cantante tanto incredulo quanto giustamente esaltato per il gesto atletico.
Singolare che anche l’ultimo capitolo della pluridecennale storia di calciatori-minchioni-che-vanno-a-sbattere-col-macchinone abbia uno juventino come protagonista (Vidal, nella circostanza), addirittura fermato per qualche ora dalla polizia, prima di essere rilasciato e versare lacrime in favor di telecamera.
Il cileno non è nuovo a imprese simili, o a episodi di insubordinazione pur nella squadra dei soldatini, così come definita dal Cassano, fine pensatore dei tempi nostri.
Ma come ben sappiamo è comunque l’Inter a non saper gestire i propri giocatori e ad avere lo spogliatoio spaccato…
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Sì lo so, sono una brutta persona che guarda in casa d’altri anziché preoccuparsi della triste mediocrità che alberga in casa propria.
E me ne vanto, me-ne-van-to! (cit. Conte Mascetti)