Quintessenze di Interismo tafazziano nelle ultime ore e alla vigilia di una a questo punto trascurabile trasferta europea.
Inutile riassumere i fatti, ormai noti anche a mammiferi privi di pollice opponibile.
Vado dritto sul come la penso.
Penso che sono anni che abbaiamo alla luna alla ricerca della società forte, che non cede ai ricatti del singolo e che tutela invece il Club contro tutto e tutti, e che -gradito o meno- è arrivato uno che fa questo di mestiere.
La pura analisi dei fatti mi fa quindi essere d’accordo con la scelta della Società. Della Società, non di Marotta. Lo so anch’io che se non ci fosse stato lui probabilmente l’Inter si sarebbe comportata in maniera diversa, ma Marotta non “è” l’Inter, è un suo manager che lavora in nome, per conto e sperabilmente per il bene dell’Inter.
Rileggendo a ritroso le dichiarazioni di Spalletti dopo Parma si capisce qualche cosa di più: ero stato inizialmente sorpreso dall’apparente autogol del Mister, che “esortava” i direttori a chiudere la questione aperta con Icardi. Mi era sembrata una mossa paracula del tipo “avete cominciato ‘sto casino, adesso risolvetelo voi, io ‘un centro nulla ma il ragazzo così ‘un mi ci si diverte“.
A questo poi segue l’ennesima esternazione evitabile di Wanda, che arriva sostanzialmente a denigrare i compagni del marito, incapaci di servirgli palloni decenti, ed ecc’allà, la goccia che fa traboccare il vaso. Forse già sabato Spalletti chiedendo “l’intervento” dei direttori, pensava a una “chiusura” non in senso di soluzione del problema, ma di taglio netto al passato e conseguente novus ordo saeclorum. Chi lo sa.
Fatto sta che dopo il Ninja e Perisic, anche Icardi fa la conoscenza dell’occhio che uccide. Comprensibile che l’argentino la prenda male, abbandonando il ritiro a fine seduta e non aggregandosi alla squadra in partenza.
Bene farà l’Inter se deciderà di soprassedere e non multarlo per l’assenza, in effetti non interpretabile come “non giustificata”.
Ancor meglio farà Icardi a riflettere sul come si sia arrivati a questa situazione. Lui continua ad essere un patrimonio della Società, e non mi schiero con tutti i verginelli che oggi sbraitano su concetti quali essere degni o meno di portare la fascia di capitano.
Icardi è e rimane un professionista esemplare, ma gli ultimi mesi hanno palesato una situazione che si è fatta sempre meno sostenibile soprattutto all’interno dello spogliatoio.
Che il tuo procuratore (che sia anche tua moglie è irrilevante) accetti di essere ospite settimanalmente in un programma che a livello neuronale se la batte col Processo del Lunedì e l’Appello del Martedì dello scorso millennio dovrebbe già dire tutto.
Non è opportuno, per non dir di peggio.
Se vi state chiedendo se la mia mente sia a tal punto disturbata da vedere in Tiki Taka, e quindi Mediaset, un co-responsabile di tutto il puttanaio in questione, vi rispondo dicendovi che la domanda coglie nel segno. Ma questo è un mio problema.
E’ altrettanto verosimile che, con Marotta già in sella in estate, la Società avrebbe esercitato una moral suasion presso il proprio tesserato per far cambiare idea a Wanda. Non essendo avvenuto nulla di tutto ciò, una volta che la collaborazione inizia, non è che quella vada lì a parlar del tempo. Quella fa il suo mestiere.
E mi fermo qui perchè so’ signore.
Ad ogni modo il frittatone è servito, e tutti hanno da perderci.
Se l’obiettivo di Wanda era spuntare un rinnovo con cospicuo aumento di stipendio, direi che ha fallito su tutta la linea.
Se voleva solleticare l’appetito di un Top Club Europeo a pagare la clausola di 110 milioni a Luglio, malino anche qui.
Icardi rischia di dover rimanere altri due anni all’Inter alle condizioni decise dal Club. Che, beninteso, potrà anche decidere di estendere la durata del contratto e di aumentare l’ingaggio, ma sulla base di rapporti di forza completamente diversi rispetto a una settimana fa.
Chissà che questo “rischio” (mi rendo conto dell’assurdità di concepire come rischio il giocare a calcio in una delle squadre più importanti d’Italia a 5 milioni di euro annui) non faccia addivenire a più miti consigli la coppia. La vedo dura, onestamente, perchè la cosa presupporrebbe umiltà e intelligenza, che non mi paiono abbondare a quelle latitudini…
Siamo quindi al crucifige? No, non esattamente. Non riesco a schierarmi 100% pro e 100% contro, nemmeno in questo caso.
Un po’ perchè Icardi continua a essere un centravanti della Madonna.
Un po’ perchè plaudere alla Società vuol dire anche fare il coro a quelli che battono le mani a Marotta, non all’Inter.
Un po’ perchè alla fine resto un complottista, e alcuni scenari da fantaspionaggio calcistico, con Marotta che arriva per scassare tutto e poi fuggire a missione compiuta come Lippi nel 2000 sono troppo vicini per non essere colti dalla mia mente malata.
Pensiamoci: valore del giocatore polverizzato, Paratici che conferma l’interesse della Juve di 12 mesi fa, Marotta che a Giugno “si libera di un calciatore scontento”. Madama ringrazia e noi bestemmiamo. Non ditemi che un esito del genere vi coglierebbe di sorpresa…
Certo, sentire che proprio chi per 18 anni ha gestito la baracca in maniera simpatttica senta l’esigenza di rilasciare dichiarazioni con-la-consueta-disponibilità-sotto-gli-uffici-della-Saras, è la degna conclusione della faccenda.
Cioè: siamo al Signor Massimo che si rammarica del fatto che le cose non siano state gestite con discrezione e siano state date in pasto alla stampa.
Siamo al meta-humour.
