INTER-NAPOLI 0-0
Sarà che l’uomo è un animale abitudinario, e quindi si adatta all’ambiente che lo circonda.
Sarà quindi che. tifando una squadra che attualmente è discreta ma nulla più, ci si accontenti di una prestazione dignitosa, nella quale si poteva vincere così come perdere.
Sento molti tifosi abbacchiati per questo pareggio a reti inviolate contro un Napoli sempre più certo del terzo posto, e con una squadra “purtroppamente” superiore alla nostra. Io, di contro, sono moderatamente soddisfatto, per una serie di motivi:
1) Anzitutto, non abbiamo perso, considerazione banale quanto basilare. In questo momento della stagione, con una mezza dozzina di squadre alle nostre calcagna, aver superato indenni la prima di tre partite difficili (Derby e Lazio a seguire, prima di chiudere col Chievo) fa bene alla salute.
2) La squadra, all’alba della 35a giornata, pare aver acquisito una sua fisionomia, che potrà non scintillare di bellezza e spettacolo ma che ha una sua dignità.
3) La difesa regge bene al variare degli uomini, complice anche l’imprecisione napoletana che non punisce come avrebbe potuto le due o tre défaillances sparpagliate nei 90 minuti.
4) Kovacic fa un’altra bella partita, facendo aumentare gli spunti da applausi e limitando le giocate fini a se stesse quando non pericolose.
Molti hanno impalato il Mister condannandolo a pene sanguinolente per il cambio Icardi-Kuz negli ultimi 10 minuti. Aldilà della mediocrità del mediano inserito al posto del nostro centravanti, mi trovo a dar ragione a Mazzarri: la partita si è chiusa con il Napoli in costante pressione e un rinforzino in fase di interdizione ci voleva. I cantori del bel giUoco ci sono rimasti male? Aiutatemi a dire ‘sti cazzi…
Nel complesso, i nostri hanno mostrato il meglio di quel che possono dare, con Kovacic, Nagatomo, Cambiasso e il solito infaticabile Palacio a spiccare sugli altri. D’Ambrosio mi ha illuso con una prima mezz’ora diligente ed applicata, per poi scivolare pian piano nella mediocrità già fatta vedere nelle ultime uscite.
Rimpiangere Jonathan dà la cifra della media tecnica della squadra.
LE ALTRE
Il Milan viene prevedibilmente sconfitto contro una Roma che infila l’ennesima vittoria consecutiva e fa giustamente sudare la Juve fino a dove sia aritmeticamente possibile. Come i cugini, anche il Parma rientra dalla sua trasferta con zeru punti: le due squadre si vedono così superate da Toro, Lazio e Verona, ora appaiate a 52.
Inutile dire che il Derby di domenica prossima potrebbe chiudere definitivamente i conti (con due risultati su tre) o mantenere un pertugio aperto nella triste e intestina lotta per la supremazia mediolanense.
La facile vittoria della Fiorentina a Bologna spegne sul nascere qualsiasi vagheggiamento di rincorsa al quarto posto. Oltretutto, confesso la mia confusa ignoranza e ammetto di non sapere quanto una eventuale vittoria Viola in Coppa Italia potrebbe avvantaggiarci nel labirinto di preliminari estivi di Europa League.
Non resta che assicurarsi la quinta piazza e tifare gigliato nella finale di sabato sera col Napoli.
E’ COMPLOTTO
Seedorf che concede un’intervista a Sky senza-concordarla-con-l’-ufficio-stampa di Milanello Bianco è una roba che non avrei mai nemmeno sperato di vedere. Invece il grande Panterone lo fa, strabattendosene delle conseguenze. Vero che le dichiarazioni contenute nella chiacchiera con Giorgio Porrà sono tutt’altro che incendiarie e che le conseguenze pratiche delle stesse saranno tendenti allo zero, ma l’atto di ostinata insubordinazione fa impennare il mio personalissimo indice di gradimento per Clarenzio, come se il ragazzo ne avesse bisogno…
Non è un caso che gli unici due allenatori rossoneri da me stimati (più a livello umano che tecnico, c’è da dirlo) siano stati Leonardo e Seedorf, gli unici ad avere una personalità tale da non voler finire ingabbiati nella melensa retorica di Milanello Bianco in cui tutti sono felici, si vogliono bene e ringraziano “il Presidente che ci è sempre vicino e il Dottorgalliani” (pronunciato tutto attaccato).
Per il resto, ottimo Balotelli nel ribattere in maniera poco urbana alla critica pur puntuta di Cicciobello Marocchi. Del resto, come ormai abbiamo imparato a dire tutti quanti “Mario è maturato tantissimo…“.
Di contro, un “bravo” a Mazzarri per come ha liquidato il principio di “caso Icardi” nel post partita: concordo come al solito con Boban che dice “c’hai 20 anni, il Mister ti fa giocare sempre e non può permettersi di toglierti negli ultimi 10 minuti? mamma mia quanto devi crescere!“, ma da un punto di vista “aziendale” applaudo il mio allenatore che dice “non è successo niente, è uscito dandomi la mano e spiegandomi quel che stava cercando di fare sul campo“.
Non altrettanto bene Fassone alla Domenica Sportiva, non tanto per l’analisi sulla stagione in corso, quanto sull’incapacità di stroncare l’insano paragone tra Atalanta ed Inter venutosi a creare a margine del commento della partita dei bergamaschi: posto che il pareggio casalingo col Genoa è parente stretto di un furto (gol in fuorigioco e rigore negato a Gila nel finale), il commento in studio è riassumibile così “Sì, l’Atalanta oggi ha giocato male ma all’Inter gli ha fatto un culo così e in classifica non è così lontana dai milanesi“. A quanto so, il nostro è stato zitto.
Infine, ennesima ode a José che tra martedì e domenica sforna due prestazioni della Madonna, che lo portano a giocarsi in casa la semifinale di ritorno di Champions dopo aver sfangato l’andata, ma soprattutto a riaprire un Campionato che pareva ormai svanito, andando a battere il capolista Liverpool a casa sua per 2-0 e schierando quasi tutte riserve, in polemica contro la FA che ha negato al Chelsea di anticipare al sabato in vista del ritorno di Coppa.
Ovviamente, il grosso dei commenti è stato all’insegna del Mourinho catenacciaro e anti-spettacolo. Voi guardatevi il Liverpool col 72% di possesso palla che segna zeru goalsss.
WEST HAM
A furia di dire che ormai siamo salvi, continuiamo a perdere. 1-0 contro il WBA, e speriamo che il vento cambi in fretta…