RIECCOLI

Urca… stavolta quello là chi lo tiene!

Lo so che lo state pensando. In effetti quanto successo nel weekend è benzina sufficiente a farmi borbottare per settimane, ma non posso dire di essere meravigliato di quanto successo.

Arrivo tardi, quando tanti hanno già detto molto, e spesso in maniera tanto estrema quanto corretta. Da parte mia aggiungo che la cosa non è nuova, che da sempre la Lega Calcio, lungi dall’essere portatrice di interessi della Serie A nel suo insieme, è in realtà prona agli interessi di pochi, (pochissimi, praticamente uno solo) anche quando questi vanno a scapito di quelli di molti.

La sola cosa che voglio rimarcare è questa: il rinvio di Juve-Inter da giocarsi domenica sera a porte chiuse è stato solo marginalmente spiegato con motivazioni relative alla situazione sanitaria. In realtà l’obiettivo principale -e arrivo a dire legittimo- della Juventus era non perdere un incasso plurimilionario. Sapendo che non sarebbe stato possibile far disputare il match a porte aperte, vista la situazione generale del Paese, ha fatto leva sul casino generale per procrastinare un incontro che avrebbe dovuto giocare in un momento di forma assai migliorabile: Sarri mai così in discussione, oltretutto autore di una gaffe involontaria ma gustosissima (“in Italia quei due episodi sarebbero stati due rigori per noi“), giocatori alquanto annebbiati, CR7 che mica può risolvere sempre da solo ogni partita, addirittura inediti “casi” in spogliatoio, come la più mestruata delle Inter degli ultimi anni.

Agnelli già nei giorni precedenti ha fatto di tutto per buttare la palla in avanti, avendo come unico obiettivo quello di non giocare. Non potendo motivarla così, ecco bella pronta la scusa ufficiale: non sarebbe stato bello per il calcio italiano trasmettere la partita più importante del campionato senza pubblico.

Tutto vero: la Serie A avrebbe offerto una versione migliore di sé con uno stadio pieno e festante.

Però, non potendo essere così per cause di forza maggiore, la sola risposta possibile da parte della Lega in un Paese civile avrebbe dovuto essere:

Mi spiace ragazzi, non è bello ma è il minore dei mali: si gioca domenica sera a porte chiuse“.

Del resto, e non occorrerebbe nemmeno doverlo ricordare, l’obiettivo principale della Lega è quello di garantire il regolare svolgimento delle partite e, conseguenza diretta, avere un campionato avvincente e attrattivo per tutti gli spettatori in Italia e all’estero.

Come reagisce l’Inter? Nemmeno malissimo, visto il pedigree dei soggetti coinvolti (Marotta e Conte erano a libro paga di quelli là fino a non molto tempo fa, che cacchio vuoi che ne sappiano di trovarsi dalla parte sbagliata della storia?).

Marotta in particolare definisce irricevibile e quasi provocatoria la proposta bianconera di giocare lunedì sera a porte aperte, ma solo con pubblico piemontese. Parla apertamente di Campionato falsato (come non citare Elio ed il suo capolavoro). Per una volta mi ha ricordato una delle poche uscite da applausi di Paolillo (mi pare fosse lui, purtroppo non trovo il link), vecchio dirigente nerazzurro di epoca morattiana:

Se non ricordo male c’era stata una richiesta da parte juventina di cambiare il campo per un turno di Coppa Italia (doveva giocarsi a Milano, chiesero di giocarla a Torino) e, quando comprensibilmente l’Inter aveva rifiutato, si erano inventati una soluzione del tipo “beh facciamo un sorteggio per stabilire dove si gioca”. A quel punto Paolillo -o chi per lui- aveva fatto un paragone azzeccato: È come se ti occupassero casa quando sei fuori, e al ritorno ti dicessero “tiriamo a sorte per vedere chi può rimanere”.

Battute a parte, fa bene Marotta a respingere qualsiasi ipotesi che possa rimediare a tale pasticcio, anche se proprio in queste ore sembra aprire all’ipotesi di un recupero da giocarsi lunedì prossimo a porte aperte.

Il mio sogno è banale e già auspicato da altre menti elette dell’interismo borbottante: schierare la Primavera contro quelli là, che si giochi domani, tra una settimana, tra due mesi. Che vincessero l’ennesimo scudetto da mani zozze, e chissenefrega.

Guarda caso, perfino in una situazione fuori da qualsiasi prevedibilità si è trovata la maniera di avvantaggiare qualcuno a scapito di tutti gli altri, in particolare di qualcun altro. Ma, al solito, a farlo presente passi per il solito rancoroso complottista. Ribadisco che anche 15 anni fa (non 150) ci dicevano così, e poi abbiamo visto quel che è successo.

Ma queste ultime giornate non ci hanno regalato solo le polemiche qui succintamente richiamate.

CR7 ad esempio ha colto al volo il rinvio della partita per precipitarsi al capezzale dei suoi ex compagni del Real ed assistere alla vittoria nel Clasico contro il Barcellona.

Devo essermi perso lo stracciamento di vesti della stampa che sindacava sulla professionalità del giocatore, che si reca a Madrid per una partita non appena saputo del rinvio della sua ed a pochi giorni dal ritorno di Coppa Italia col Milan.

Sì, il rimuginatore con memoria elefantiaca si riferisce al Superclasico River-Boca giocato a Madrid l’anno scorso e ad Icardi presente -insieme ad un’altra decina di giocatori di Serie A, CR7 compreso!– in tribuna a pochi giorni dal match contro il PSV, finito in pareggio nonostante un suo gol e valso la “retrocessione” dalla Champions all’Europa League.

Al solito: Maurito e signora insultati quali i peggiori terroristi, colpevoli a priori della possibile eliminazione dell’Inter dalla Champions (ce l’avete gufata voi, maledetti, chè lui aveva pure segnato!) silenzio assoluto per gli altri colleghi presenti al Bernabeu.

CR7 invece ha lasciato tanti amici che corre a salutare non appena ne ha la possibilità, e con cui magari un domani potrebbe anche riunirsi. Ah che bello l’amore…

Quasi meglio dell’aria frizzantina che si respira a Milanello Bianco.

Zorro Boban al solito non si tiene e spara dritto nei denti quel che pensa: difficile digerire certi affronti per uno come lui. Al solito: si può parteggiare per lui o per Gazidis se si è tifosi, non se si è giornalisti. Eppure, ancora una volta, il caso pare fatto apposta per l’ennesima suddivisione manichea. Da una parte i rimasugli della squadra dell’amore (Boban, Maldini, Ibra-che-vuole-solo-il-Milan), dall’altra i cattivoni che non rispettano il sarcofago di quel che fu una grande squadra (Gadizis il freddo contabile, Raiola lo stupratore di sogni).

In mezzo, la scomoda verità, che però nessuno sembra voler ricordare: che il Milan è messo male, ma male davvero, come Inter e Roma non sono mai state. Ha per ora accettato (senza in realtà poter far molto per evitarlo) un anno fuori dalle coppe, nella speranza di un piano di rientro più morbido, ma ancora non alle viste. Se nerazzurri e giallorossi hanno stretto i denti all’interno di un percorso tanto tortuoso quanto se non altro definito, i rossoneri continuano a tenere la testa sotto la sabbia, sperando in un indulto -forse formati al divino insegnamento del loro ex Presidente- o in una riforma pro domo loro del Fair Play Finanziario. Quello stesso complesso di regole salutato come unica medicina possibile per i Club spendaccioni a inizio anni ’10, è invece adesso -non senza ragioni- additata come il male assoluto. Guarda caso, proprio adesso che la sua mannaia dovrebbe abbattersi sulle verdi vallate (ma con conti rosso sangue) di Via Aldo Rossi.

Ribadisco: che sia il tifoso medio a bestemmiare contro la UEFA ci sta. Che la stampa faccia il coro, arrivando ad accusare velatamente Gazidis ed Elliott di avere il braccino corto, ci sta un pochino meno.

Ma saremmo bugiardi a dirci sorpresi…

Risultato immagini per juve inter rinviata

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.