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INTER-SASSUOLO 0-1

Finalmente l’Inter fa sorridere tutti i critici massimalisti, regalando una delle prestazioni più prolifiche del girone di andata se si guarda al numero di palle-gol create.

E (infatti?) perde.

Poche musse, in questo ha ragione il Mancio. La coperta è ancora corta, e c’è evidentemente una certa correlazione tra lo sbilanciamento in avanti e la precarietà in fase difensiva.

Perdiamo una partita che avremmo meritato di vincere, molto più di tanti 1-0 collezionati fin qui. Detto ciò, il Sassuolo non ruba nulla, avendoci fatto vedere come si gioca a San Siro senza timori reverenziali e senza paura di giocare di prima, facendo di contro girare i nostri a vuoto e pressandoli sul nostro -già non eccelso- palleggio a centrocampo.

La formazione è la stessa di Empoli, solo con i due terzini invertiti di fascia.

Nagatomo mi stupisce in positivo per 92 minuti per concentrazione e intensità, fino a quando, nel giro di 100 secondi, vanifica prima un corner servendo Ljajic in palese fuorigioco e poi sminchiando il rinvio che genera il papocchio-rigore.

Ecco cosa succede a giocare con i Craniolesi. Ripeterò fino alla fine che preferisco avere in campo un giocatore scarso ma intelligente che un genialoide imprevedibile, soprattutto se il suddetto non è il fantasista talentuoso ma scostante  quasi da contratto, bensì un cazzo di cursore da cui si pretende applicazione feroce per tutta la partita, con pochi voli pindarici.

Eppure…

La stessa critica va rivolta a Murillo, che rispetto al giapponese ha ben poco da farsi perdonare visto lo splendido girone di andata, ma che sempre più ricorda il connazionale e collega di ruolo Ivan Cordoba: velocissimo, fisico esplosivo, ma piedi fucilati e intelligenza calcistica rasente lo zero.

Già ammonito, a metà ripresa interviene con un tuffo di piede più che spettacolare arrivando sul pallone un centesimo di secondo prima dell’avversario (un attimo di ritardo e finisci sotto la doccia). Al 94′, non pago, si fida ancora una volta del proprio fisico saltando di testa con quel quarto d’ora di anticipo, aggiungendo così il condimento da stella Michelin al frittatone alla merda cucinato dal sous-chef Nagatiello.

Morale, Miranda abbatte Defrel, Handanovic ha finito il bonus-miracoli e Berardi può percularci esultando giustamente sotto la Nord.

Prima della beffa, i nostri creano (contate) sette palle gol tecnicamente definibili “della Madonna” con Icardi ad inaugurare lo show dello spreco dopo pochi minuti, Ljajic a sbagliarne due sanguinolente poco dopo e Consigli a parare tutto il resto, inevitabile eroe di giornata dopo la saponetta di domenica scorsa.

Detto che anche loro hanno qualche ottima occasione (Sansone, membro onorario del Club Gautieri, per una volta contro di noi non segna ma tira cento volte, Missiroli e Floro Flores trovano un super-Samir a ribattere), quello che emerge nuovamente dalla partita è la pochezza tecnica del nostro centrocampo.

Qui bisogna decidere: o resti con questi uomini, ma allora davvero devi giocare difesa e contropiede tutto l’anno (si può fare, io non mi scandalizzo), oppure se intendi fare tre passaggi di fila occorre un vigile urbano che metta un minimo d’ordine.

Dubito che il “ghisa” possa essere il pur valido Soriano della Samp, ennesimo cavallone che ha bisogno di un fantino per essere lanciato, attualmente senz’altro superiore ai vari Guarin e Kondogbia, ma non dotato di quella visione di gioco che dalle nostre parti latita più del Chapo Guzman (ah no cazz.. quello l’han preso).

Staremo a vedere.

PAGELLA DEL PRIMO QUADRIMESTRE

Cercherò di non farmi prendere dallo sconforto delle ultime prestazioni dei nostri (leggasi: due sconfitte in casa e una vittoria risicata a Empoli, testa della classifica persa e secondo posto in coabitazione coi gobbi).

Siamo sostanzialmente in cima alla classifica, ad altezze che ci competono quanto a blasone ma che visti gli ultimi anni ci danno le vertigini. Il lavoro del Mancio e della Società è quindi più che positivo, il potenziale ancora inespresso farebbe sperare in ulteriori margini di miglioramento: Kondogbia non si è ancora visto, Jovetic deve ancora ingranare e l’intesa con Icardi di fatto ancora iniziare.

Abbiamo trovato una solidità difensiva sconosciuta dai tempi di Julio Cesar-Lucio-Samuel, abbiamo un bomber che sta confermando il suo talento (Icardi non sarà mai l’attaccante che ne scarta quattro e va in porta col pallone, ma segnerà sempre tanti gol), abbiamo un paio di sorprese positive (Ljajic ieri ha sbagliato un sacco, ma ha fatto vedere quanto possa creare da solo e dal nulla, Brozovic sta mantenendo le aspettative del suo primo semestre in nerazzurro) e molta zavorra da vendere al miglior offerente per fare un minimo di cassa (Ranocchia, almeno un paio di terzini, Guarin se qualcuno ci casca).

Riusciranno i nostri eroi ad andare avanti così? E’ questa la domanda delle cento pistole.

L’ottimismo non è il mio forte, e personalmente ritengo che quelli passati siano stati gli ultimi giorni da primi in classifica per quest’anno. Dubito che il Napoli abbia il nostro cuore d’oro e si faccia fregare nuovamente dal Sassuolo in casa, dopo averci già perso in trasferta all’esordio. Per di più i gobbi son tornati (davvero complimenti per la rimonta, anche se il difficile viene adesso). Sgombriamo il tavolo dagli equivoci: il nostro obiettivo non è vincere il Campionato.

Il problema è che, viste le due avversarie succitate, sarà difficile anche arrivare in Champions, stante la Fiorentina ancora incollata e una Roma che più in crisi non si può, ma che prima o poi risorgerà e si trova comunque a pochi punti dalla zona che conta…

Detto ciò, per i nostri arrivare nei primi tre (assai meglio nei primi due vista la roulette russa dei preliminari) è di vitale importanza, proprio per la sopravvivenza del Club a certi livelli e per il rispetto degli accordi presi con la UEFA in tema di FPF.

Testa bassa e pedalare.

LE ALTRE

Come detto il Napoli passeggia a Frosinone e chiude il girone di andata in testa. Contemporaneamente, la Juve vince la nona di fila a Genova con la Samp, soffrendo dopo aver sfiorato il 3-0 e beccato il 2-1 da Cassano.

Come detto, non ho problemi a rimarcare la notevole rimonta dei gobbi che in una decina di partite hanno recuperato altrettanti punti sulla testa della classifica. Faccio però notare -gufando anche un po’, lo riconosco- che molto spesso le rimonte hanno una sorta di post-orgasmic chill proprio una volta raggiunto l’aggancio. E’ quel che spero, anche se dalle parti di Torino non sembrano avere altro senso dell’umorismo, dopo quello dispensato nei primi mesi di Campionato.

La Viola inciampa sulla Lazio, come noi prima di Natale, perdendo 3-1 una partita che al 90′ li vedeva sotto per 1-0.  Incredibile l’abbondanza di facitori di giUoco nelle fila viola, se pensiamo che Mario Suarez, nostro obiettivo estivo, non ha mai giocato ed è in procinto di essere lasciato dalle parti di Watford come una cosa vecchia e dimenticata. Per il resto Borja Valero, Vecino e Badelj ci farebbero comodo anche azzoppati, visto il livello attuale…

Roma e Milan pareggiano una partita che, a quanto leggo, i cugini avrebbero addirittura meritato di vincere. La cosa, più che un complimento ai rossoneri (non sia mai…) suona come una pesante critica ai giallorossi, che sembrano voler porre fine all’agonia del Sergente Garcia.

E’ COMPLOTTO

Riprendo quanto accennato nel titolo e nelle prime righe di questo saggio-ignorante sui massimi sistemi a strisce neroblù. Il Vate(r) di Fusignano ha inviato l’ennesima fatwa nei confronti dell’Inter e di Mancini (“che però è in gamba“… ma ti levi di ‘ulo?), involontariamente sbugiardato dai nostri circa l’ottuso assioma si-vince-solo-se-si-giuoca-bene.

Ancor più sintomatici i complimenti riservati alla squadra nerazzurra dai vari Vialli e Marocchi, che ringraziano i nostri per averli fatti divertire con una partita godibilissima da guardare.

Rispondo citando il Trap in una delle poche occasioni in cui il suo eloquio era chiaro e non fraintendibile:

“Io voglio vincere, non voglio dare spettacolo: se voglio divertirmi vado al circo”.

Un plauso al Mancio che, elegantemente, ha evitato di rispondere all’ennesima sentenza sacchiana dicendo solo “a me vincere 1-0 piace tantissimo, così poi c’è tanta gente che parla“.

Da censurare, invece, il suo commento sull’arbitraggio di Doveri a San Siro. Vero che il soggetto ha contro di noi uno score pessimo.  Altrettanto vero che la sua designazione, dopo gli inopinati e sottolineatissimi favori di Empoli sa di chiara compensazione, come a dire “ok, break’s over, back to hell!“.

Detto ciò, non è il caso di recriminare sulla manata di Berardi a D’Ambrosio: non è volontaria, non lo vede arrivare, non è una gomitata. Non c’è niente. Lamentiamoci quando serve e quando c’è da farlo: tranquilli, le occasioni non mancano nè mancheranno. Ma non facciamolo “a gratis”, pena il passare per abbaialuna e intertristi: esattamente quel che vogliono farci credere.

Per dire: interrogazioni parlamentari e vertici internazionali per scuotere la coscienza civile dopo il rigore non fischiato all’Empoli pochi giorni fa.

Poi ieri succede questo ed è già tanto che qualcuno dia la notizia con un certo risalto.

Per la cronaca, ecco la prima pagina rosea post-Empoli:

Gazza prima pagina 7 gen 2016

“A Giampaolo manca un rigore”

Questa invece quella post-Samp:

gazza prima pagina 11 gen 2016

“Alla Samp non basta Cassano”

Sempre all’insegna del Same but Different, più che condivisibile la bonaria ironia fatta sul cazzutissimo battibecco finale tra Chiellini e Bonucci a favor di telecamere: è lo stesso livornese a scherzarci su intervistato da Caressa & co. ovviamente (e giustamente, ribadisco) pronti a sottolineare come certi atteggiamenti siano comprensibili e perfino auspicabili, segno di un gruppo che non vuol mollare niente, sempretéso alla vittoria.

Peccato che, quando le stesse cose accadono -per di più nel chiuso dello spogliatoio- ad altre latitudini, il risultato sia questo:

Gazza Crisi Inter 21 dic 2015

Taaac

WEST HAM

Vinciamo in casa col Wolverhampton e passiamo il turno di FA Cup.

int sas 2015 2016

La piccionanza di sòreta…

2 pensieri su “CONTENTI?

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