INTER-BOLOGNA 2-1
88 minuti a tuonella, e 2 + recupero a cagarsi dentro.
Ma checcevoifà, son fatti così e come sappiamo pure l’Inter è bella a mamma soja.
Il fischio finale arriva mentre li maledico ancora, con consorte che butta l’occhio allo schermo e dice “ma perchè? avete vinto…“.
Ora, a parte quella seconda persona plurale che fa male più di una pugnalata al cuore (ai tempi di José sarebbe stato un “abbiamo vinto” e come ben sa la suddetta mugliera queste cose i ragazzi le sentono e infatti in campo si vede…), questo è quel che direbbe -appunto- uno spettatore distaccato e poco avvezzo alla psicolabilità della squadra che ho la ventura di tifare.
Riavvolgendo il nastro: partiamo con un 4-2-3-1 che vede fuori Kondogbia e dentro il trio Eder-Ljajic e Perisic dietro a Maurito, quantomeno per i primi 10 minuti. Tempo che il ginocchio dell’argentino faccia cric (per fortuna non crac) e dentro il francese, come vedremo croce e delizia della serata.
I nostri giocano bene per tutto il primo tempo, lasciando un pericoloso contropiede ancora a attacchi invariati (poco dopo Icardi esce anche Destro azzoppato) ma poco altro. Si chiude 0-0 ma la sensazione è la stessa delle ultime uscite dei nostri: credibili e logici, anche se ancora in parità.
La ripresa parte invero pianino, con i rossoblù decisamente più in palla e i nostri sul punto di non crederci più, quand’ecco che l’ennesimo corner guadagnato da Perisic –player of the month by far, IMHO – introduce la torre di D’Ambrosio e il tap-in vincente del sosia di Beavis & Butthead, guardare per credere:
Altro giro altro regalo pochi minuti dopo: è sempre lui a guadagnare il calcio d’angolo, e stavolta è Miranda a far da torre al ceruleo terzino napoletano che di giustezza gira al volo di destro.
Partita in ghiaccio? Sembrerebbe addirittura di sì, anche se vedo i sorci verdi all’ingresso di Zuniga (4 gol in Serie A, uno contro di noi ovviamente) e ancor di più a quello di Franchino Brienza (1 gol ai tempi della Reggina, ma leggermente più simpatico per aver segnato un altro gol tanto bello quanto gradito).
L’italiano se ne starebbe anche tranquillo per gli affari suoi, se il buon Kondogbia non avesse il lampo di genio di fare un retropassaggio ciabattato a JJ, per una volta incolpevole nel non controllare la palla e avviare il patatrac: il destro del succitato ex Reggina incoccia Murillo per il 2-1 che dà il via ai 5 minuti più lunghi della serata.
Tutta la sapienza tattica mostrata nel quarto d’ora precedente evapora come neve nel deserto, con i nostri incapaci di tener palla e concentrati solo nel perdere tempo. E chi meglio di un diffidato per andare a rompere i coglioni agli avversari impedendo la solerte ripresa del gioco? A Palacio va bene la prima volta (il mio urlaccio “vai via che sei diffidato” evidentemente dalla Val Seriana non è arrivato a Milano Ovest), non alla seconda: giallo e niente Roma-Inter.
Accozzaglia di craniolesi strikes again!
Ecco quindi come dissipare in 5 minuti la tranquillità accumulata nell’ora e mezza precedente, che addirittura mi aveva fatto guardare con fiducia alla trasferta di Sabato all’Olimpico. Non tanto perchè pensassi a tre punti facili contro la Roma, quanto perchè la più che probabile assenza di Icardi mi pareva tranquillamente gestibile proprio con il Trenza, che di contro la guarderà da casa.
Per il resto, e a parte la non trascurabile topica nel finale, Kondo ha confermato i timidi passi avanti mostrati nelle ultime gare, e nel contempo Brozovic corre come un dannato, riabilitando non poco la sua immagine di giocatore indolente.
Alquanto cervellotica la scelta di lasciar fuori Murillo, adducendo problemi fisici, per poi farlo entrare a 5 minuti dalla fine, giusto in tempo per l’ennesima deviazione che una volta si sarebbe chiamata autogol. Al colombiano va bene che le regole siano cambiate, altrimenti il record di Ferri (in coabitazione con Franchigia Baresi, ma al solito questo non lo ricorda nessuno) avrebbe iniziato a vacillare!
Molto bene Nagatomo (lui col casino organizzato ci va a nozze) e Miranda (tanto bravo quanto brutto “ma perchè lo inquadrano che è orrendo?”, cit. del settenne), mentre D’Ambrosio ribalta un primo tempo da tipico brusìo primoanelloarancio con le due azioni da gol testè descritte e un salvataggio nella propria area poco dopo.
Pochi calcoli da fare: come dice Phil Jackson nel bel libro che sto finendo, bisogna continuare a tagliare la legna e portare l’acqua.
Più di quello non possiamo fare; sappiamo che molto, ma non tutto, dipende da noi.
LE ALTRE
La Fiorentina perde due punti in casa col Verona (a noi giustamente è toccato un fuoco incrociato per aver pareggiato un mese fa in trasferta, loro ovviamente no perchè ci hanno il giUoco…) e viene raggiunta a quota 54 dai nostri, pur rimanendo in vantaggio visti gli scontri diretti a favore.
Juve, Napoli e Roma continuano a vincere pur senza incantare (gol di Florenzi a parte).
Il Milan è fermato da un pari col Chievo che ne fiacca ulteriormente le speranze di rimonta europea: la frase attribuita a Mihajlovic (“con questa squadra difficile far di meglio“) forse non è stata pronunciata, ma è senz’altro corretta.
E’ COMPLOTTO
Parto proprio da qui, perchè ai più attenti non sarà sfuggita la fonte del link alla frase di Sinisa: eh già, è proprio Sport Mediaset. Ora, io riuscirei a trovare sospetto il modo in cui il mio barista mi saluta alla mattina, figuriamoci se non ho una spiegazione dietrologica a questo!
E’ in atto, a mio parere, un tentativo di delegittimazione dell’allenatore, mai troppo gradito a Silvio. Non si spiega altrimenti il perchè la notizia sia riportata solo da quella fonte (con gli altri che si limitano a riprenderla). Forse i cugini, scadendo a fine stagione il contratto di Superpippo (e quello di Clarence già “spesato” nel bilancio precedente) si sentono più leggeri e vogliono arrivare allo strappo, disposti al limite anche a esonerarlo ergo a pagargli lo stipendio.
Tanto il suo posto verrebbe preso da “uno di famiglia”, quel tabbozzo di Brocchi-che-tanto-bene-sta-facendo-con-la-Primavera, e tra parenti -si sa- i soldi sono l’ultimo dei problemi…
Interessante poi come le uscite di Abbiati e Abate vengano non solo lodate dalla stampa, ma addirittura si ipotizzi un piano concordato tra i due (Gazza cartacea di oggi), una strategia comunicativa lodata da più parti ( della serie “ecco i leader dello spogliatoio che scuotono il resto del gruppo dando l’esempio“), che evidentemente non vale quando a farlo è Ausilio, che anzi turba il clima dello spogliatoio e lava in pubblico i panni sporchi.
Passando a latitidini a noi più care, bella l’intervista allo stesso Ausilio, ancorchè fatta da Libero: tante precisazioni e qualche smentita, puntuale, motivata, ad alcune cacate che impestano l’etere e vanno sempre a segno, nonostante siano false.
Ma, hey, è l’Inter bellezza!
WEST HAM
I nostri sfiorano il colpaccio a Old Trafford nei quarti di FA Cup: magistrale punizione di (We’ve got) Payet a metà ripresa e Man Utd che pareggia negli ultimi 10 minuti grazie a una carica sul portiere più che sospetta.
Ad ogni modo, 1-1 e replay ad Upton Park che darà diritto alla semifinale a Wembley.
Come on you fuckin’ Irons!

Il solito gruppo spaccato: due festeggiano, gli altri se ne vanno…
sai che sono praticamente in sintonia su tutto con te, e anzi la Gio mi resta nel cuore perche’ la mia di mugliera e’ ormai all’ “hanno vinto”. ti sottopongo solo due spunti. 1. brozo si sbatte e pressa da solo in ripartenza difensori altrui quasi stile Cholo@Schalke tre o quattro lustri fa ma e’ in pieba sbornia Coppa Italia e soprattutto entrando col Palermo e’ ricascato nella tentazione della giocata x i fotografi. 2. Trenza ingenuo? mmmm…. uomo squadra vero, immolato x guadagnare i 30 secondi antidramma. gia’ vedevo Gastaldello sotto la curva dopo flipper di gluteo alla Ganz (Giuda…) sulla sirena. Altro tacca della serie piu’ senso del calcio lui del resto del….club custodi di Appiano inclusi. bacetto al settenne. stefano
Concordo con te che concordi.
Brozo è attualmente al suo meglio, ma deve continuare così se vuole far finta di pensare di diventare il nuovo Stankovic.
Sul Trenza credo di non essere stato chiaro: è sacrosanto che, preso il primo sifulotto, qualcuno andasse a rompere le balle sui calci da fermo e perdere un po’ di tempo.
Solo non lui! E non può certo essere lui a dire “oh raga andate voi perché non posso farmi ammonire”.
Quel che continua a mancare drammaticamente è cervello e intelligenza calcistica.
Ma purtroppo di Cuchu Samuel e Milito non ne fanno tutti i giorni…
Anche a me Palacio ha dato l’idea di essere ben cosciente di cosa stesse facendo. Giocatore intelligentissimo, ha fiutato (come tutti noi sul divano) l’aria terribile che rischiava di tirare, e lo psicodramma che sarebbe arrivato se qualcuno non avesse interrotto il gioco avversario, per cui ha giocato la sua carta, l’unica che aveva.
Certo, sarebbe dovuto andare qualcun’altro, ma appunto l’intelligenza non la vendono al supermercato.
La mossa mi ha ricordato ciò che fece Manaj (altro ragazzo che si vede subito che è sgamato e sa stare al mondo anche se giovane) alla prima giornata, quando dopo la rete di Jovetic al 90′, subito calciò la palla via dalla porta il più lontano possibile per perdere quanto più tempo, poi appena ripreso il gioco spese il giallo (che chi se ne frega, siamo al 91′) in un’entrata killer per stoppare a qualunque costo la potenziale ripartenza dell’Atalanta.
Ne avessimo di più, di gente così!
Singolare che due tra le (non numerosissime) teste pensanti siano il più vecchio (Trenza) e il più giovane (Manaj, di cui ricordo la “cazzimma” dopo il golazo di Jojo con l’Atalanta.
Segno che i neuroni vengono giustamente distribuiti a caso, e non per forza vanno di pari passo con doti tecniche e fisiche.
Esempio? Pensa a Guarin con la testa di uno a caso tra thiago motta/stankovic/cuchu: avremmo avuto in casa un fuoriclasse. Invece son due mesi che ogni sera accendo un cero ai cinesi che ci hanno dato 15 bomboloni per portarselo via!
Grazie e vivalinter!