BUON COMPLEANNO UN CAZZO

So che ci sono ben altri aspetti che andrebbero sviscerati, se si è malati di interismo come me.

So che è quantomeno sospetto da parte mia non commentare l’ennesima figurademmerda dei nostri eroi, volgendo di contro lo sguardo all’altra parte del Naviglio.

So oltretutto che rivangare il passato è spesso inutile, e che farlo con chi te l’ha reso tante volte indigesto lo è ancor di più.

Ma sono un rancoroso rompicoglioni e, soprattutto -come saprete- odio assistere ad agiografie immotivate e a rimozioni collettive di memoria.

Ecco quindi, oltre ai vari lavori di lingua di tutto l’universo mediatico nazionale, i miei personali auguri al presidente Berlusconi per i suoi 80 anni.

Sono stato alla larga il più possibile dalle maratone televisive che santificavano l’uomo, il politico ed il presidente di squadra di calcio, ma per osmosi qualcosa è comunque arrivato.

Ecco quindi la mia personale carrellata di ricordi e di immagini, con l’unico e dichiarato intento di rompere il processo di santificazione e all’insegna dell’hashtag #peramordiverità.

baresi-braccio-alzatoPartiamo da Franco Baresi: è stato un grande difensore, e questo nessuno lo mette in dubbio. Tra i suoi maggiori tratti distintivi, però, c’è quel gesto che nel mio mondo ideale e appena un filo giacobino gli sarebbe costato una mutilazione seduta stante.

Decine, centinaia di volte li vedevo vincere e tra me pensavo: l’han ladrata anche stavolta, falli andar via tre volte soli davanti al portiere e poi vediamo che partita raccontano. E invece no: braccio alzato e 23 fuorigioco a partita: che grande spettacolo!

de-napoliDopo i primi anni di assestamento, Berlusconi è tra i primi a costruire una squadra dalla panchina lunga (anzi lunghissima: je sto vicino a te, cantava Pino -anzi Pin’ ben prima dell’analogo sketch di Ficarra&Picone, guarda caso in prima serata sulle reti Mediaset e riferito alla squadra simpatttica).

Aldilà della storiella di volere due squadre “una per giuocare il Campionato, una per giuocare la Coppa“, il vero risultato di questa razzìa di giocatori è stata quella di indebolire sistematicamente le altre squadre, sottraendone giocatori al solo scopo di non farli giocare per i diretti avversari.

De Napoli l’ho scelto per pure ragioni estetiche (e datemi torto, sembra la cantante degli Everything but the girl), ma Paolino di Canio, Gigi Lentini e quell’omaccione di Stefano Eranio sono altri fulgidi esempi. Tu c’hai una rosa da 24 titolari o giù di lì, e il resto della Serie A ancora ferma al vecchio refrain “13-14 titolari e poi i ragazzi“: ti piace vincere facile eh?

Ma non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore (cit.), figuriamoci una squadra. E infatti, mischiando la merda col cioccolato nelle citazioni musicali, il meglio deve ancora venire.

atalanta-milan-coppa-italiaBergamo, 1990, Coppa Italia. E’ una storia che conosciamo tutti, anche se molti fanno finta di non ricordarla. Sintomatico il fatto che, anche in rete, i riferimenti non siano poi così tanti: ho recuperato un freddo resoconto di Claudio Valeri (dal min. 1.11 di questo video) che, con tono quasi mesto e noncurante, racconta una delle figure peggiori in termini di fair play o anche solo di buona creanza. E spiace che tra i protagonisti -forse il meno colpevole, ma comunque colpevole- ci sia il compianto Borgonovo. Ma se già sono in pochi a ricordare l’evento, ancor meno ricordano le allucinanti dichiarazioni auto-assolutorie del Mister corto-umile-intenso e del Capitano dalla specchiata fedina penale. Dichiarazioni che trovate sunteggiate nel riquadrino qui a sinistra, per vostra comodità.

galliani-marsigliaE luce fu. Qui arriviamo a vette inesplorate di umorismo involontario, la giusta nemesi per chi aveva passato un anno intero a pronunciare il mantra “grande slam”, essendo ancora ignota la definizione di Triplete.

Tante (mai troppe) parole sono state scritte e dette su quella tragicomica notte, e decenza e senso della misura vorrebbe che da parte del protagonista principe di quella gaglioffata si optasse per un basso profilo, se non proprio per un’ammissione di colpa. Macchè: il Geometra più spudorato del West ancora pochi anni fa faceva aleggiare l’esistenza di una verità conosciuta a pochissimi, che un bel giorno avrebbe avuto la bontà di svelare a tutti noi poveri mortali.

Anche in questo caso, purtoppo, non trovo traccia di questa sua uscita giusto un pocolino sborona, che ovviamente nessuno aveva ritenuto di criticare, lavorando di Ctrl C-Crtl V senza obiettare in alcun modo.

Dida schiaffo da tifoso. Da Corriere online - Dida24Dida è stato un grandissimo portiere per una, forse due stagioni, inframmezzate da lustri di rendimento altalenante e papere clamorose. La stagione conclusa con la Champions dei pareggi 2003 è però bastata per sorbirci per anni il dilemma: “Chi è il miglior portiere del mondo: Dida o Buffon?”. Il fatto che il suo declino sia coinciso col candelotto piovuto dalla Curva Nord in un tristissimo Derby di Champions del 2005 non fa che far aumentare in me il ghigno imbarazzato che provai già in diretta.

Ma, seguendo lo spirito di questo post, qui non vengono analizzati o criticati gli aspetti tecnici o sportivi, bensì lo stile, il fair play e tutta la prosopopea che ha portato tanti di noi a chiamare la squadra sbagliata di Milano con l’azzeccatissimo nomignolo di Milanello Bianco.

E quindi, Dida lo voglio ricordare per il suo capolavoro indiscusso, ancora una volta con una Società che fa fatica a fare l’unica cosa sensata: multare il giocatore e scusarsi con tutti per l’ennesima figura da cioccolatai fatta per tentare di sovvertire (il loro Presidente direbbe “sovvèrtere”) il risultato del campo.

Del resto, anche quando la realtà non è quella che vorresti, c’è sempre modo di riscriverla pro domo tua: dopo aver inventato lo slogan giusto, il trucco è continuare a ripeterlo fidando nell’enorme cassa di risonanza gentilmente offerta dalla casa.

club-piu-titolato-al-mondoEcco quindi la minchiata del Club più titolato al mondo, personalissima classifica confezionata all’uopo dal Geometra Galliani conteggiando le sole coppe europee ma non i campionati e le coppe italia (chè se no il conticino non dava il risultato sperato) che ha permesso allo scempio riportato qui a sinistra  di essere portato in tutti gli stadi italiani per più di qualche anno. Anche qui si noti la netta differenza tra la nostra Italietta, totalmente succube del potere politico e mediatico di Silvio e del relativo carrozzone al seguito, e l’Europa che certe cagate non voleva nemmeno vederle da lontano e che quindi non consentiva ai cugini di presentarsi così agghindati nelle partite precedute dall’amatissima musichetta.

champions-leagueEh già, perchè tra le varie frasette donate in pasto alla stampa e diventate negli anni tormentoni mediatici, quasi dei trend topic ante litteram, c’era la puntualissima “il DNA della Champions“.

Ora, questi con Berlusconi hanno vinto 5 coppe campioni, quindi qualsiasi sano di mente incasserebbe e starebbe zitto.

Essendo però io cacacazzi e rancoroso, faccio modestamente presente che le prime due coppe sono state vinte contro compagini agguerritissime quali la Steaua Bucarest di Dan Petrescu e Mario Lacatus ed il Benfica di Pluto Aldair e Jonas Thern, in piena epoca di embargo delle squadre inglesi post-Heysel, per tacere della nebbia di Belgrado.  Scappellatomi davanti al Milan di Capello che senza Baresi e Costacurta ne rifila 4 al Barcelona di Crujff nel ’94, passiamo all’edizione 2002-2003, in cui i Meravigliuosi riescono nell’impresa da record di aggiudicarsi la Coppa pareggiando 4 delle ultime 5 partite giocate (quella vinta è il quarto di finale di ritorno, con cui fanno fuori l’Ajax al 92′ col pallonetto di tibia di Superpippa Inzaghi).

Terminiamo con quella, poi vinta, del 2007. Basti solo chiarire che, se fosse stato per la UEFA, il Milan non sarebbe stato nemmeno degno di potervi partecipare. Ricordiamo -sempre per amor di verità- le parole scritte a proposito dall’Emergency Panel dell’Uefa nell’estate del 2006:

“Quest’ammissione è stata concessa con una convinzione tutt’altro che piena. L’AC Milan trae vantaggio dal fatto che l’Uefa non dispone delle basi legali per rifiutare l’ammissione del club. A questo riguardo, l’AC Milan è informato che le necessarie modifiche verranno apportate al regolamento in questione. L’Emergency Panel dell’Uefa è profondamente preoccupato per il fatto che il Milan ha dato l’impressione di essere coinvolto nell’inappropriato condizionamento del regolare svolgimento delle partite del campionato italiano”.

scudettoInfine, gli scudetti. Ora: detto che quello di Sacchi era uno squadrone (e lo sarebbe stato con chiunque altro in panchina, domandate a Capello…), è curioso che nei cinque anni di permanenza sulla panchina dell’amore, e con una Juventus ai minimi storici in quegli anni, il Vate di Fusignano sia riuscito a vincere  un solo Campionato.

Sacchi è poi lo stesso allenatore che ha sistematicamente toppato per il resto della sua carriera, andando vicino a vincere il Mondiale più immeritato della storia e schiantandosi a Madrid, Parma e poi Milan allorquando quel popò di giUocatori non c’erano.

Eppure, anche lui gode di un credito pressocchè illimitato presso tutta la stampa, inevitabile effetto collaterale del fascino del deus ex machina che ha scovato l’allenatore usandolo come parvenu che grazie a me diventa una stella  e può essere così decantato come nuovo eroe da quella pletora di pennivendoli che scorrazzava sul suo jet privato e  faceva lavorare al meglio a Milanello dandogli i telefoni, i fax e la sala del camino.

Come giustamente diceva Montanelli, che con Silvio nostro qualcosa ha avuto a che fare, “Quello che bisogna temere da Berlusconi non sono le punizioni, sono i premi!“.

E infatti, via di lingua e memoria selettiva!

Ecco il mio regalo di compleanno, quindi. Non una negazione degli indubbi successi raggiunti da quella squadra. Solo l’aggiunta di un po’ di altri fatti successi negli stessi anni. Fatti che pochi ricordano e tanti cercano di ramazzare sotto il tappeto, nella speranza che ci si dimentichi e si possano riordare solo i good old days.

Ma finchè ci sarà in giro gente disturbata come il sottoscritto, non correrete questo rischio!

 

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