NON SI PIANGE SUL POSTO DI LAVORO

INTER-CATANIA 2-2

Un’Inter eroica e indomita strappa coi denti un pareggio in casa col Catania.

L’ironia c’è ma non è nemmeno troppo marcata, chè davvero di questi tempi è difficile chiedere di più a questa accozzaglia di smandruppati.

Dopo averci passeggiato sui testicoli per una settimana intera col recupero-lampo di Maicon, il brasiliano trova posto al primo anello rosso “in vista del rientro in campo nella prossima giornata”. Solite magìe dal mondo medico-mediatico a strisce nerazzurre…

Che la serata puzzi di stallatico lo si nota dall’inizio, con la squadra che non ha idea di come stare in campo, con Forlan in versione faso-todo-mi e un centrocampo molto democristiano: non sapendo se coprire o spingere, decide salomonicamente di non fare né l’uno né l’altro. Il Catania è l’ennesima squadra piccola-corta-intensa che ci fa ammattire, nella quale l’ennesimo mezzo campione (Almiròn) mostra lampi di classe sconosciuti ai colleghi interisti. Il resto lo fanno i nanerottoli maledetti (Gomez, Bergessio e Barrientos) e gli errori della nostra difesa. Se anche Samuel si dimentica di salire e tiene in gioco il succitato Gomez, sèmm a post.

Il piccoletto è malefico, Nagatiello a confronto sembra un paracarro e il destro sul secondo palo è imprendibile.

Prevedibilissimo, oltretutto: nel pre-partita viene fuori che il poveretto ha appena subito un grave lutto, avendo perso il fratello in settimana. Oltre all’umano dispiacere per la tragedia, l’allarme è scattato immediato nella mia mente malata: esattamente come per gli attaccanti in crisi che non segnano da mesi, i portieri che non parano da anni ed i giocatori che ancora non hanno segnato in Serie A, l’Inter si conferma porto sicuro anche per (con tutto il rispetto, lo ripeto) freschi orfani di madri padri e fratelli. Eccola lì la pera: 0-1 e palla al centro.

Per il Catania uno-tiro-uno-gol, per noi, tanta pochezza e i boccoloni di Forlan  che non stanno fermi un attimo: peccato che il giocatore che sta sotto la chioma succitata tiri quando deve passare e passi quando deve tirare. Nella sola occasione in cui tira quando c’è da tirare, gira bene di destro al volo, ma il portiere para senza troppe difficoltà.

Potrebbe essere peggio? Certo, e nemmeno piove. Il Catania, dopo aver sfiorato il 2-0 con Lodi (altro gran bel giocatore) che imbecca Barrientos, che a sua volta si incarta davanti a JC, trova il raddoppio con un’azione talmente ariosa da finire in fuorigioco: ovviamente non segnalato dal guardalinee distratto, che per fortuna ritorna sul pezzo subito dopo, quando vede correttamente la palla varcare per intero la linea di porta prima del recupero di Nagatomo alla disperata.

Facciamo cagare in questi mesi. Tanto. E non abbiamo scusanti. Ma sono anche tanti gli errori arbitrali a nostro sfavore. Pareto parlerebbe di un 80%-20% (http://it.wikipedia.org/wiki/Principio_di_Pareto) e credo che le percentuali di “colpa” siano davvero queste. Con quel 20% però avremmo qualche punto in più e, nel campionato più mediocre che la Serie A ricordi –ma non lo dice nessuno- una squadraccia come la nostra potrebbe improvvidamente ancora aspirare al terzo posto. Ma va beh, tanto facciamo cagare…

L’intervallo pare veda un JC incainatissimo arringare i compagni come nemmeno Al Pacino nella famosa scena, ma la ripresa da “La polizia si incazza” non è esattamente quel che i nostri occhi vedono, almeno nella prima mezzora. In quei trenta minuti registriamo l’ingresso in campo di Sneijder , l’ennesimo stravolgimento di ruoli e moduli, e il cambio della coppia di centrali Palombo-Cambiasso per i giovani e scattanti Poli e Obi.

Il tutto a conferma che il problema non è tanto di modulo, né di ruoli, quanto di capoccia.

Rimandando a dopo il commento sul Cuchu, l’effetto immediato è quantomeno quello di avere più gamba e, complice anche un appassimento della Zagara di Sicilia, di arrivare prima su qualche pallone, pur rischiando tantissimo in contropiede.

Serve un paperone del loro portiere per riaprire la partita: Forlan, dopo aver tentato 45 cross di destro dalla sinistra, 45 dei quali facile preda dei difensori etnei, decide di andare sul sinistro puntando il fondo. Oh, penso con sollievo, almeno mette un cross come Cristo comanda: il folle invece tira, ma non faccio in tempo a maledirlo che vedo Carrizzo prendere la palla e praticamente buttarla in gol. 1-2.

Quantomeno la squadra, un po’ incredula, si sveglia e inizia il serrate, con Milito a sfiancarsi sulla destra ma lucidissimo quando riceve un bel pallone dal solito Forlan e spara di destro sul palo lungo: 2-2 e una decina di minuti per provare a vincerla. Rischiamo sia di perderla (grazie al destro-mozzarella di Seymour dopo assist al bacio di Lodi) che di vincerla (vero Pazzo?), finisce in pareggio e di questi tempi è oro colato.

 

FOCUS ON CUCHU

Non mi dilungo nel ripetere cose che dico e scrivo da anni: è un grande, non è lui il problema, il giorno stesso in cui si ritirerà deve istantaneamente diventare l’allenatore dell’Inter. Detto ciò, ieri sera non l’ha mai vista ed è un peccato esporlo a queste figuracce.

Lui –come Zanna, come chiunque altro- non può sistematicamente giocare 90’ di ogni partita. E quando gioca, va affiancato da un cavallo che corra anche per lui: Obi è un mulo da soma che sulla fascia fa benino; Poli è uno su cui puntare forte e per me, visto lo standard attuale, va fatto giocare sempre (o quasi, tanto per non contraddirmi da solo a due righe di distanza!).

Detto tutto questo, vederlo in panchina in lacrime mi ha fatto incazzare più dell’ipotetica sconfitta di ieri sera. Cosa cazzo piangi? Non si piange sul posto di lavoro! Sei alla prima sostituzione in questo campionato, sei uno di quelli che ha fatto la storia di questa squadra. Se piangi perché 4 beoti vedono in te e Zanetti i problemi di questa squadra insulti la tua intelligenza. Caro Cuchu, questa non me la dovevi fare.

 

LE ALTRE

Il Milan passeggia a Palermo (solito atteggiamento schizofrenico dei rosanero con le due milanesi quest’anno…), mentre la Juve torna (o continua) a fare la Juve: ennesimo pareggio in questo campionato con gol di De Ceglie in netto fuorigioco e Chierichetto Conte a dire che fino ad oggi nessuno ha regalato niente alla Juve. Del resto, se sono ancora convinti che sonosempre29, le piccolezze di questa stagione nemmeno le vedono.

Anche il Napoli si difende, scippando la partita a Parma con gol di Lavezzi in fuorigioco e rigore al Parma negato.

La Roma perde anche il derby di ritorno, giocando però in 10 per 80’. La Lazio vola verso la gloria, terza a tre punti dalla Juve.

 

E’ COMPLOTTO

Ribadito il giudizio tranchant sulla squadra (schifalcazz’) segnalo l’unica nota di merito per Ranieri che sfancula ancora lo stesso giornalista di Sky che domenica scorsa gli aveva chiesto “Se fosse Moratti lei cosa farebbe?”. La perla della settimana è stata “Sul 2-0 del Catania avrebbe voluto trovarsi il più lontano possibile…” a cui il nostro risponde dicendo “Certe volte ve ne uscite con delle domande senza senso, forse perché non avete mai fatto sport!”. Il minchione fa pure il permaloso, rivendicando il suo passato pallavolistico seppur a basso livello e apostrofando i suoi ospiti in studio con frasi del tipo “Ma chiedo a voi che avete fatto sport ad alto livello: l’Inter può essere contenta di questo pareggio in casa col Catania?”. Se non altro Ranieri  nun ce stà a fasse cojonà: hai detto niente…

Per il resto disseminerò qualche perla di saggezza e onestà intellettuale vista in settimana tra giornali e siti web:

a)      Sconfitta dell’Italia in amichevole contro gli USA: l’ANSA come foto-notizia ovviamente riporta un primo piano di un Pazzini sconsolato. Di tutti i giocatori azzurri hanno scelto l’unico nerazzurro, per di più subentrato a metà ripresa.

b)      Sneijder intervistato dalla TV olandese chiarisce il senso delle sue dichiarazioni dicendo che non ha in alcun modo tacciato di difensivismo Ranieri e non avere alcun problema con lui. La Gazza diligentemente riporta le parole di Wes, salvo poi chiosare “Ma Sneijder ormai è un caso”. E un “caso” non si nega a nessuno, se è vero che la mancata convocazione di Stankovic (in una condizione fisica inguardabile) diventa ovviamente inspiegabile e apre un inevitabile “caso-Stankovic”.

c)       Vomitevoli poi i commenti alla “pace” scoppiata tra Juve e Milan in settimana. Lungi da chiunque metterla in relazione con l’imminente riunione di Lega, in cui le due diversamente strisciate devono andare a braccetto, tutti plaudono all’amore che trionfa e allo sport che ne esce vincitore, coinvolgendo in quest’orgia di sentimenti anche la mano morbida del giudice sportivo Tosel che, riporto testualmente dall’articolo di Laudisa sulla Gazza, “ha chiuso il caso-Galliani con una diffida, mentre non ha applicato la prova televisiva né per Muntari né per Pirlo. Decisione salomonica per i pasdaran, ma utile a voltar pagina e allontanare le attenzioni dalla questione arbitrale. Un’accortezza indispensabile per ridare ai protagonisti la loro vera luce, quella tecnica”.

Siamo alle solite: per l’Inter e le altre si ragiona “a-termini-di-regolamento”. Per le due associazioni a delinquere del calcio bisogna contestualizzare, abbassare i toni, usare accortezze indispensabili.

Ogni commento è superfluo.

 

WEST HAM

Martelli corsari in Galles, con il Cardiff sconfitto per 2-0. Manteniamo il secondo posto in classifica, sperando di poter recuperare sta cazzo di partita perima della fine della stagione…

Se vi aspettavate di vedere le lacrime del Cuchu non mi conoscete. Non sono mica il bambino Filippo io... Invece mi tocca concordare con la Curva, senza tuttavia pensare che l'Oriali di turno possa avere la bacchetta magica

Se vi aspettavate di vedere le lacrime del Cuchu non mi conoscete. Non sono mica il bambino Filippo io… Invece mi tocca concordare con la Curva, senza tuttavia pensare che l’Oriali di turno possa avere la bacchetta magica.

NOTHING AS IT SEEMS

BARI-INTER 0-3

Niente è come sembra, dice il titolo, omaggiando gli amatissimi Pearl Jam…

Uno legge il risultato e pensa a una gara sul velluto; invece due gol su tre arrivano in pieno recupero, ed il primo tempo è di rara bruttezza.

La cosa, da un punto di vista tènnicotattico non deve stupire chi capisca un poco di futebol: per segnare non basta abbandonare 3 punte vere là davanti (Milito, Pazzini, Eto’o) e lasciare il resto della squadra 40 metri più indietro. Il risultato di questa formazione (in una qualche misura obbligata, vista la solita morìa di assenze) è che le suddette tre punte toccheranno 2 palloni in ¾ d’ora…

Dietro, rabbrividisco vedendo Matrix affiancare Ranocchia, ma per fortuna gli “avanti” pugliesi sono poco pericolosi e soprattutto poco mobili (anche a loro manca ‘sto mondo e quell’altro e, come ripetuto una quarantina di volte in telecronaca dal fido Compagnoni, “con un numero normale di infortuni il Bari non sarebbe certo ultimo in classifica”). Sui lati Maicon è l’unico a cercare un collegamento con i tre naufraghi là davanti, ma lo conosci Maicon: dagli 80 metri e 3 avversari da superare in corsa, ma non chiedergli di pensare. E infatti: rimesse laterali sbagliate in serie, errori di impostazione, etc etc. Ciononostante, ripeto, è l’unico che si sbatta per fare arrivare qualche pallone in attacco. Il centrocampo senza Cuchu “crapa lustra” guadagna in capelli ma perde in fosforo, e non è un buono scambio, perché tutti paiono annebbiati e indecisi sul da fare.

Per fortuna arriva l’intervallo. La ripresa non può che essere migliore di questo mortorio, che puzza tanto di ennesima occasione di accorciare in classifica buttata alle ortiche (le metafore sul cesso le ho finite con la scorsa partita).

La ripresa in effetti vede Sneijder al posto di un Milito che, tra i tre punteros, è parso quello più indietro di condizione, o quantomeno più spaesato dalla improvvisa densità abitativa delle sue lande.

La cosa mi mette un po’ di tristezza, anche perché, fino ad ora, ho sempre insultato via etere tutti i saccenti che dicevano “eh, Milito non è quello dell’anno scorso”, come se il ragazzo fosse alla prima stagione della sua vita. Signori, Milito ha alle spalle una decina di anni in cui ha regolarmente segnato una ventina di gol a stagione: come dire, l’anno scorso non è stata una piacevole eccezione, ma la -tardiva- consacrazione di un talento che i casi della vita non hanno fatto esplodere prima. Detto questo, la miglior forma è ancora lontana e quello attuale è un Principe malinconico, che spero possa tornare a graffiare come sa nel momento caldo della stagione (tipo da domenica in poi…).

Il piccolo Wesley, invece, sebbene al rientro dopo un paio di mesate, si mette di buzzo buono a fare il suo mestiere, ossia il trequartista, e le cose iniziano a girare un po’ meglio. La Bbèri si fa più guardingo e la partita cambia fisionomia, con l’Inter a spingere sempre più e a passare a metà ripresa con Kharja che, per la prima volta, ci fa felici segnando “per” e non “contro” di noi dopo scambio con Eto’o.

Da lì in poi, qualche amnesìa difensiva dei nostri (perché noi l’80% delle rimesse laterali le sbagliamo e loro nello stesso modo mettono un uomo davanti al portiere??), ma niente di seriamente pericoloso.

Si vivacchia fino al recupero, quando un buon pressing di Sneijder regala palla a T.Motta che lancia il Pazzo in profondità: sembra di vedere il Milito dell’anno scorso, e infatti il centravanti segna. 2-0 e partita finita? Non proprio, c’è tempo per la proverbiale sgroppata del Capitano con cross al bacio sul secondo palo: sponda di petto di Kharja e 3-0 di Sneijder, che torna al gol in Campionato dopo mesi e mesi.

Per come si era messa, meglio di così non poteva andare.

 

PSICODRAMMA

Ma l’Inter non sarebbe l’Inter senza un “caso” o una “crisi”. Stavolta il premio “misitoppalavena” lo vince Chivu.

Niente è come sembra, si diceva in apertura: e infatti pensi a lui e tutto ti viene in mente: buon giocatore, bravo ragazzo, persona a cui tutti vogliamo bene vista la craniata dell’anno scorso…, Tutto, tranne che il ragazzo piazzi una cartella in piena fazza a un avversario senza alcun motivo, dopo una normalissima mischia in area.

Nessuno degli arbitri vede niente, per fortuna dell’Inter, visto che la cosa avviene sullo 0-0 ed un’Inter in 10 non avrebbe avuto vita facile. Inevitabile punizione esemplare con la prova TV (mia previsione: almeno 4 turni), e cazzi acidi in difesa in vista di domenica. Tutti attendono la spiegazione di “Ciccio-caschetto” nel dopo-gara ed eccolo, occhi lucidi e sguardo fisso, a dire che si sente un uomo di merda, che con quel briciolo di dignità che gli rimane chiede scusa all’avversario e a tutti, soprattutto alle sue bambine che un giorno vedranno quel che è successo, prima di andarsene via singhiozzando.

Ora, scene così ti fanno addirittura apprezzare il commento di Mario Sconcerti (“sarò un vecchio depresso, ma una scena così mi commuove”), io personalmente non ho apprezzato il mettere in mezzo la famiglia e soprattutto la lacrima. Non si piange sul posto di lavoro. Ma io sono il solito insensibile.

Certo che, mai una volta che fili tutto liscio…

 

LE ALTRE

Eh, stavolta le altre fan tutte cagare! Milan e Lazio pareggiano, la Roma pure, il Napoli e la Juve perdono. 

2 o 3 punti recuperati a tutti i vicini di pianerottolo e terzo posto agguantato con una partita in meno degli altri.

Ora ci aspettano due scontri difficili: Roma in casa e Juve fuori, con la coda del recupero a Firenze subito dopo.

Tra 10 giorni ne sapremo di più…

Welcome back. We've been missing you...

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