NAPOLI-INTER 0-0
Il titolo è riferito innanzitutto a me: non ho visto la partita (e non vedrò nemmeno quella di domani, malediz!), ma scrivo lo stesso, oltretutto rimandando a pezzi già (e meglio) scritti da altri. Del resto, così si comporta buona parte della stampa sportiva italiana, con l’aggravante che loro la partita se la guardano anche, andando comunque avanti col canovaccio preparato nei giorni precedenti.
E quindi il sunto è presto fatto:
#èunintercinica
#sanhandanovic
#catenaccio
#vostramadreèunazoccola
Ok, l’ultimo l’ho aggiunto io, ma per il resto il gioco è fatto.
E’ grave che uno che non abbia visto la partita di Sabato debba cercare su siti dichiaratamente di parte notizie tendenti al vero, ma purtroppo è così.
Vi rimando quindi a questo pezzo di Alberto Di Vita su IlMalpensante: 10 minuti veramente ben spesi. Io da anni chiamo questa melma “Same but Different“, “Luoghi Comuni Maledetti“, “Talebani Calcistici” o “Negazionismo“: qui troverete gli stessi concetti scritti in bella e applicati al diluvio di stronzate sentite dai media da sabato notte ad oggi.
Avrete capito che rispetto al solito non seguirò lo schema antipasto-primo-secondo: oggi andiamo col piatto unico, un bell’ossbüss col risotto giallo e tutti sazi e contenti.
Sul match del resto ho poco da dire, anche perchè avrò visto sì e no tre minuti di sintesi. Mi pare che il Napoli abbia giocato meglio, ma altrettanto che l’Inter non abbia rubato niente. Aggiungo anche che le fantasmagoriche lodi per le parate di Handanovic, lette nelle cronache della Gazza così come nei commenti immediatamente successivi, mi paiono un filino esagerati nella prosopopea con cui sono state descritte.
Il giochino è infantile tanto quanto vecchio: si loda il portiere per criticare il resto della squadra.
Lungi da me voler ridimensionare il nostro portiere (tra i pali uno dei tre migliori della storia nerazzurra, sulle uscite va beh…), ma è bravo ed è pagato per fare quello. Sarà che -a sentir loro- siamo ontologicamente in sofferenza, in crisi, sottomessi al giUoco altrui, ma onestamente ricordo ben altri assedi alla nostra porta, anche con lo stesso Sloveno in porta.
Quindi strappiamo i primi punti ad un Napoli bulimico fin lì le aveva vinte tutte. Oltraggio al pubblico pudore: richiamo ancora IlMalpensante perchè il passaggio della tipa che chiosa preoccupata “questa sembra l’Inter di Mourinho” è davvero sintomatico. Adani -che pure apprezzo- ci mette del suo, dicendo che l’Inter non giocherà mai bene perchè proprio non ne ha le caratteristiche. Che tutti quanti una buona volta si mettessero d’accordo e ci dicessero che cosa stracazzo vuol dire “giocarbene“.
Spalletti fa bene e molto a incazzarsi con tutti i reggimicrofono che gli squadernano in faccia statistiche della minchia: c’avete culo, i vostri avversari piglian sempre palo, il vostro portiere è sempre il migliore in campo, siete Icardi-dipendenti, se non ci fosse Skriniar in difesa… vi salva Perisic che corre per due.
Quindi alla fine avere un buon portiere, un buon difensore, un buon centravanti per le altre squadre vuol dire avere la famosa “ossatura” la spina dorsale irrinunciabile per qualsiasi grande squadra. Noi sostanzialmente ce ne dobbiamo vergognare perchè non ci è il giUoco.
Notato poi come anche Spalletti (come Pioli, come Mancini, come De Boer, come Mazzarri, come Ranieri….) sia stato salutato come il Mister che tradizionalmente dà un’impronta precisa alle sue squadre, con uno stile di gioco inconfondibile, diventando in due mesi un seguace di Ottavio Bianchi e Nereo Rocco?
E’ la potenza del nerazzurro, bellezza.
Però non basta, perchè i nostri pennivendoli riescono nel triplo carpiato di candidare l’Inter per lo scudetto: “lo dicono i numeri” “è la classifica che parla” “cosa ne pensa lei? Eh? Eh?“
Sicchè Lucianino si incazza e gli smadonna contro. Non vuole i complimenti, perchè son buoni solo ad alzare l’asticella e a far dire a tutti -una volta che non salti abbastanza- “vedi che non ce la fa? ha fallito! Disastro! Crisi! Scandalo!“.
‘Ste cose le vedo da lustri, e da lustri (ve) le racconto, quindi non svelo nulla di nuovo a queste latitudini. Per fortuna Spalletti ha un’eco leggermente superiore alla mia, quindi spero che la risonanza data alle sue parole aiuti qualcuno -tarato ma non troppo- ad accorgersi di quelle che per noi sono ormai tristi ovvietà.
Il secondo articolo del IlMalpensante che voglio sottoporvi parla del loro allenatore e fa un azzeccatissimo parallelo con la situazione vissuta dalla sponda corretta del Naviglio soli 12 mesi fa. Il fatto che sia il sito ufficiale dei Meravigliuosi a cercare qualche buona notizia in questo laghetto marrone fa parte del gioco, mette un po’ di tenerezza e fa tornare alla mente i primi approcci imbarazzati col gentil sesso:
Lui: “Ciao, vuoi uscire con me sabato?”
Lei: “Mavaffanculo!”
L’amico: “Oh allora? Com’è andata?”
Lui: “Beh ci siamo parlati…”
Più o meno siamo a questo, ci dicono che la buona notizia è che nel Derby sono quasi riusciti a riprendere una partita che stavano perdendo, e che con l’AEK e col Genoa non hanno subito gol.
Ma ripeto, finchè lo fanno loro lo posso capire.
Poi ci pensa il sempre attento Zer0tituli a portarlo alla luce di occhi non foderati di prosciutto rossonero e la cosa riluce nella sua involontaria comicità, ma va bene.
Il problema è la bambagia con cui viene ricoperto Montella, anche quando cerca di difendere l’indifendibile, iscrivendosi al partito degli anti-Var proprio in occasione di una delle sue applicazioni più sacrosante.
Quando si dice: stai zitto che fai più bella figura…
Roba da dirgli “Ma ti senti parlare? Ma le vedi le immagini? Dai Vincenzino, facciamo che ci dormi su e vieni a parlarcene domani…”
E invece no, la Società è compatta, tutti si vogliono bene, il sole splende e gli alberi sono in fiore anche se è Ottobre. Un milione di posti di lavoro e più figa per tutti!
Per finire, bella la novità al Club di Sky, dove la crapa lustra del Cuchu Cambiasso arriva ad innalzare la media neuronale seduta al tavolo. Avvilente, per non dire mortificante, la presenza di Antonini, alias IlGiovaneAntonini, altro nuovo ingresso del succitato gruppuscolo. Cioè: volete anche solo paragonare le due categorie dello spirito?
Vero che stiamo parlando della stessa emittente che ha dedicato puntate di “Signori del Calcio” a Serginho, ma -checcazzo- un po’ di senso della misura.
Simpatico poi (sono ironico) Caressa quando gli chiede se le leggende circa il Clan del Asado fossero verità. Il Cuchu lo incenerisce da par suo, e passa il resto della puntata a disseminare perle di saggezza come quand’era in campo.
Perdonali, Cuchu, non sanno quello che fanno. Tipo Massimo Mauro -uno a caso: “quest’Inter gioca proprio il catenaccio di Mourinho, io preferisco sempre le squadre che la partita la giocano, non quelle che aspettano“.
Aiutami a dire sticazzi…
E il Cuchu, fermo ma paziente: “sul cosiddetto catenaccio di Mourinho ci sarebbe da parlare e tanto…” E il calabrese, capendo di aver pestato il piede a quello sbagliato, dice “certo certo, voi poi avete vinto tutto…“.
Niente da fare, ci tocca diventare capi del mondo e decidere a cuor leggero chi merita di vivere (calcisticamente, s’intende) e chi, semplicemente, no.
Non vedo l’ora (segue risata dalle tenebre tipo mmuuuuaahhahahahahha).