AIUTO. SIAMO FORTI. NO PANIC.

PSV EINDHOVEN-INTER 1-2

Altra vittoria in rimonta, prova di maturità che -se fossimo un’altra squadra- non esiterei a giudicare “definitiva”.

Siamo invece condannati a dare conferme di partita in partita, e purtroppamente è giusto così.

Torniamo a casa dall’Olanda con tre punti di granitica importanza, in primis per la auto-consapevolezza del valore della squadra, e in secundis per la classifica del girone: sei punti di vantaggio sul Tottenham sconfitto a Londra dal Barça.

Volando basso, a mio parere è sugli inglesi che dovremo fare la gara per il passaggio del turno, quindi avere questo vantaggio dopo due sole partite è il meglio che poteva succedere. Tutto molto bene, niente ancora raggiunto.

La partita vede i nostri manovrare come ormai fanno da qualche tempo: palleggio dal basso, concedendo rischi e brividi in qualche disimpegno, ma con poche palle sparate in avanti alla cazzimperio. Non che la cosa mi affascini granchè: continuo a pensare di non avere in squadra Xavi, Iniesta e compagnia, e quindi nel palleggio insistito vedo sempre una quota parte di masturbazione calcistica e di rischio congenito di inciampo nelle primule. Se non altro, come si dice in questi casi, si vede la mano dell’allenatore.

Il primo tempo finisce 1-1, con loro a sfruttare bene una delle due occasioni avute (la terza è gentilmente offerta dalla coppia D’Ambrosio-Handanovic che non si capiscono su una palla strumpallazza). Il vantaggio delle “lampadine” è obiettivamente immeritato, per come l’Inter sta giocando e per le occasioni create: Icardi in tutto il match colpisce di testa tre-quattro volte senza la precisione necessaria per punire il non irreprensibile portiere. In un’altra occasione contende palla al loro stopper per poi servire Vecino che gira al volo alto di poco.

Insomma: giochiamo e creiamo. Di più: continuiamo a giocare e creare anche dopo il loro gol, ed è la cosa che apprezzo maggiormente. L’Inter becca il cazzotto ma rimane in piedi e continua a lavorare. Forse proprio grazie a questa attitudine, a fine tempo il Ninja dopo un paio di tentativi nella mezz’ora precedente, timbra il pareggio con un tiro dal limite dell’area. L’azione è diversa, ma ha qualcosa in comune con il bellissimo balletto concluso da Sneijder in una fredda serata di Kiev nel lontano 2010.

Mi fermo qui coi paragoni per non essere blasfemo…

Segnalo anche un possibile fuorigioco di Icardi in partenza di azione, non visto dal guardalinee e non rivedibile dal VAR, ancora assente in Champions. Non essendoci la controprova, lasciatemi l’illusione di dire che, anche in caso di annullamento per off-side, cazzuti come eravamo avremmo vinto comunque: nonostante quello, nonostante il palo olandese nel secondo tempo, nonostante il giallo ad Handanovic per uscita improvvida (ma non da rosso eh! non diciamo cazzate, caro Ravezzani).

La ripresa -appunto- fa riprendere le cose là dove erano state lasciate. E quindi ridaje con Icardi servito spesso e volentieri in area, con Politano a crescere di livello e Nainggolan a confermare i passi in avanti del suo stato di forma. Dietro De Vrij e Skriniar sono la rappresentazione plastica di ogni prima linea difensiva di qualsiasi sport: qui-non-passa-un-cazzo. Personalmente, uno spettacolo vederli saltare addosso a qualsiasi oggetto semovente e far ripartire l’azione con calma olimpica.

Poi vedi le pagelle della Gazza ed hai la certezza che #ladrogafamale:

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La Gazza in fattanza. Grazie a Il Malpensante per la segnalazione.

Il gol Maurito lo trova forse nell’occasione più improbabile: uno dei pochi lanci dalle retrovie su cui scatta in maniera diligente, con il difensore incollato e il portiere in uscita. Nove volte su dieci lo stopper fa blocco e il purté esce e para: stavolta i due cioccano l’un con l’altro, rischiando di travolgere anche Icardi che, però, resta in piedi, gira intorno e segna a porta vuota.

Due partite due gol per il Capitano. Peccato che in Campionato non abbia ancora segnato! (io sto scherzando, qualcun altro no… see picture for further details)

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CorSport in splendida forma. Grazie a Emanuele Vannucci per la segnalazione.

Piccolo inciso sul nostro: leggo con piacere delle lodi per la prestazione, e concordo sul fatto che abbia partecipato di più all’azione e che soprattutto nel finale sia stato utilissimo nel dare man forte ai compagni.

Lo dico a bassa voce: ha sbagliato una marea di gol, che rimangono il suo core business. Sarò qualunquista, ma preferisco l’Icardi che si estranea dalla partita per mezz’ora ma poi di gol ne fa tre a quello applicato e altruista che fa la spola e si sfianca a cucire giUoco. Ma hanno senz’altro ragione i tènnici e, per una volta che ne parlan bene, lasciamoli cantare.

L’ulteriore godura è vedere Van Bommel, che già maltolleravo da giocatore e che aveva ovviamente ricordato con piacere i suoi trascorsi rossoneri, stralunato a fine partita a rimuginare sulla sconfitta.

Ammetto di essere prevenuto, sugli ex milanisti e sul calcio olandese. Chiaro che di fronte all’evidenza dei fatti sono pronto a cambiare idea: i già citati Sneijder e De Vrij -per rimanere in ambito nerazzurro- sono stati e sono da me apprezzatissimi, ma in generale vedo in loro la stessa spocchia di chi pensa che la loro sia l’unica maniera di fare le cose.

E a me, sta gente, sta sul cazzo. As simple as that. So che lo sapete, ma è bello ribadirlo.

 

LE ALTRE

Dopo millemila anni, tutte e quattro le italiane in Champions vincono: e se Juve e Roma fanno semplicemente il loro dovere, il Napoli batte il Liverpool in quella che, da quel che ho sentito, è stato un partitone.

Chiaro che “Carletto” gode di ottima stampa (meritata peraltro…) e quindi nessuno ne parlerà mai male, ma sentire lo stesso Klopp riconoscere i meriti e la vittoria degli avversari è la miglior conferma di un successo pieno e convincente, aldilà del gol trovato allo scadere.

E’ COMPLOTTO

Mi sposto su questioni extra-Champions e  in pericolosi territori bianconeri.

Strana e sospetta la candidatura di Massimo Moratti alla presidenza della FIGC, proposta da Andrea Agnelli. Per certi versi mi ha ricordato le ultime elezioni a sindaco di Roma, in cui PD e Forza Italia non hanno fatto nulla di più del minimo indispendabile, pur di lasciare la patata bollente all’avversario di turno.

Cara Virginia, sentiti complimenti per la vittoria, e soprattutto… buon lavoro!

Fortunatamente, pare che il Signor Massimo stia andando verso un cortese ma fermo rifiuto e la cosa non può che farmi piacere.

Restando in ambito gobbo, singolare la levata di scudi a difesa di CR7, da giorni al centro di polemiche circa molestie sessuali o addirittura stupri avvenuti anni fa.

Al solito, non discuto il merito della questione (se mai sarà acclarata), quanto l’atteggiamento mediatico: lodevolissimo il garantismo militante di tutto l’ambiente, ma un tweet del genere da parte della Juve è quantomeno inopportuno.

Juve tweet CR7 2

Juve tweet CR7

Grazie a Zer0 TITULI per la segnalazione

Leggiamo bene tra le righe: la sostanza è che, se anche fosse vero (che ha stuprato una donna 10 anni fa! non che ha parcheggiato in divieto di sosta!!), lui è comunque una brava persona e un ottimo professionista, quindi ‘sticazzi.

Faccio la battuta ma nemmeno troppo: certo, se a parlare è il soggetto che patteggia la B ed espone scudetti revocati, non c’è da stupirsi della loro idea di giustizia…

Ma non basta: Report ci annuncia l’arrivo di una bella puntata che rimestola il pentolone -coperto con fretta sospetta- dei morti tra gli ultrà juventini. La puntata dovrebbe andare in onda il 22 Ottobre e vedremo l’effetto che farà.

Da parte juventina ci si affretta a liquidare la cosa come nota e arcinota, faziosa e poco aderente alla realtà.

Il can-can mediatico qua e là fa passare l’idea che tra le cause dell’addio di Marotta ci siano differenze di vedute tra lui e Andrea Agnelli circa la gestione della curva e relative agevolazioni. La mia impressione è che si voglia addossare tutta la responsabilità al Manager in uscita, in modo da rifarsi una verginità accomodata e andare avanti come se niente fosse.

C’era una bellissima battuta di Grillo, quando faceva ridere di mestiere e non come effetto collaterale, che riguardava i riflettenti ottici nei detersivi, usati per dare l’impressione di avere roba pulita mentre in realtà era solo più bianca.

La faccio breve e cito solo la frase finale:

E’ come se tu tieni le mutande sei mesi, poi le levi, ci dai una mano di bianco e dici “Guarda com’è bianca!” E’ bianca sì, ma sotto c’hai dei topi morti lunghi così!

Ecco, in questo caso non è nemmeno bianca, ma bianconera.

Per chiudere in bellezza e leggiadrìa, non posso non segnalare l’esordio del nuovo Monza, sconfitto a Ravenna sotto gli occhi benevoli del Geometra in buona compagnia. Che peccato, non hanno potuto fare il regalo di compleanno al Nostro-Presidente-che-ci-segue-sempre.

Hanno anche cercato di fare il colpo dell’Amore, chiamando Cassano che però -che disdetta- ha cortesemente declinato. Altro regalo mancato. Cribio!

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(Vado matto per i piani ben riusciti) A-Team

BINGO!

Dear all,

mi viene da vomitare.

Davvero, provo schifo nei nostri confronti come poche altre volte da che sono tifoso.

Provo schifo perchè uno dei cardini del mio interismo è naufragato come il più tragicomico Titanic. Ho sempre pensato che l’Inter fosse squadra simpatttica unicamente per colpa del Signor Massimo.

E invece, sparito lui dai radar, collezioniamo una figura demmerda che al confronto il motorino con l’Atalanta e il passaporto di Recoba sono bazzeccole.

In 24 ore riusciamo nell’incredibile filotto di farci ridere dietro da tutto il mondo, indipendentemente dal “pezzettino” di Inter considerata.

Giocatori? Perdono in casa contro il Cagliari, sbagliando un rigore, facendosi rimontare e subendo un gol che nemmeno oggi le comiche (uscita a farfalle del portiere -capito perchè non esce mai??-, controcross, stinco del difensore, palo e autogol de panza del succitato portiere).

Mister? Appurato che ha 11 giocatori di numero che superano la decenza, sull’1-1 decide per il colpo di genio sparigliando la formazione e tentando un 3-3-3-1 (?) manco fosse Bielsa-de-sto-cazzo e contibuendo alla tragicommedia appena descritta.

Società? Casca dalle nuvole apprendendo solo ieri che il proprio Capitano (uno che “esterna” su Internet anche quando esce a buttare il rusco) ha fatto uscire un libro in cui parla di sé, senza che da nessuna parte si sia sentita l’esigenza o solo l’opportunità di chiedergli “Oh Mauro, magari me lo fai leggere prima di mandarlo in stampa, tanto per cultura nostra…“.

Poi lo pubblicizzano sul sito del Club, però non ritengono importante sapere che cazzo ci fosse scritto:

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Grazie a Emanuele Vannucci per la dritta

Capitàno? Il non trascurabile dettaglio di aver sbagliato un rigore è paradossalmente la cosa meno grave. Il fatto di avere una Società mediaticamente inesistente alle spalle è stato terreno fertile per far prorompere in tutto il suo vuoto prenumatico il genio artistico e letterario del nostro, che avrà senz’altro accondisceso i desiderata dell’Alciato di turno che gli avrà chiesto “dài dimmi qualcosa di frizzante, che nessuno sa. Roba passata, chè tanto ormai non se la prende più nessuno ma comunque fa vendere un botto di copie“. Pronti-via, ecco fatto. E sinceramente, nemmeno dalla cima del Monte Bianco si vedrebbe la vastità del cazzo-che-me-ne-frega di chi stia mentendo tra lui e la Curva nella ricostruzione dei fatti di quel Sassuolo-Inter.

Curva? posto che stiamo parlando di gente dalla discutibile moralità e dalla chiacchieratissima fedina penale, non mi sorprende la loro risposta di domenica mattina, nè l’ottusa coerenza del “faccio brutto” mostrata all’ingresso in campo della squadra, durante la partita e in serata sotto casa di Icardi.

Ecco un collage riepilogativo dei “tifosi, che sono la cosa più importante“:

striscioni-curva-icardi

Ausilio & Zanetti? Ma porcaputtana, per una volta che c’era da metter su la faccia di circostanza, minimizzare e capire internamente cos’era successo (questo quel che noi tifosi avremmo pagato di tasca nostra per sentir dire a Zanetti), ecco che, belli compatti e coerenti, prima Zanetti e poi Ausilio addossano tutte le colpe al giocatore, facendo salva la Curva (che tentano maldestramente di identificare con “i tifosi” sapendo di mentire, visto che il resto dello stadio ieri ha applaudito Icardi anche subito dopo l’errore dal dischetto) e attingendo a piene mani alla retorica dei tifosi che vanno rispettati e bla bla bla.

A me sembra che un atteggiamento di questo genere sia discutibile sotto diversi punti di vista:

  1. Adotti la soluzione più semplice: è tutta colpa sua, noi e gli altri non c’entriamo niente Signora Maestra;
  2. Te ne fotti di quel che pensa la stragrande maggioranza, nemmeno silenziosa in questo caso, anzi, informaticamente barricadera come se a prese di posizioni ufficiali già non stevemo scarsi (come dicono a Napoli);
  3. Dopo un’estate sinceramente più che dimenticabile quanto a tira-molla di calciomercato, arrivi finalmente a mettere un punto sulla questione con il recente rinnovo del contratto al giocatore in questione, che teoricamente dovrebbe tacitare ogni possibile spiffero. Invece: pèmm! dentro la cacca con i mocassini nuovi! ti trovi un patrimonio dal valore attualmente polverizzato, carne fresca per chi voglia fare affari d’oro al mercato di Gennaio (puta caso che quello che lo cercava in estate adesso sia senza centravanti… ragionando per assurdo s’intende!);
  4. Nello stesso periodo in cui giri per il mondo rivendicando -e giustamente!- il respiro internazionale del Club, l’appeal globale del brand e la supercazzola bitumata, ecco che stringi-stringi ti comporti come la peggior squadretta campana di terza categoria (con tutto il rispetto) ostaggio dei propri Ultras;
  5. Chè poi, assenza di Champios a parte, come lo vai a spiegare al James Rodriguez di turno che dovrebbe venire a giocare da noi, che non siamo nell’Europa che conta però oh! è uno squadrone eh? con una Società all’avanguardia, dei tifosi della Madonna che ti son sempre vicini, delle volte anche troppo…

Come ho detto all’inizio, non c’è nessuno che in questa situazione sia esente da colpe.

Mi ci metto dentro anch’io. Ho pensato anch’io che la transizione dalla gestione familistica e alla buona ad una che fosse professionale e accorta fosse ormai avvenuta, e che a certe figure barbine avessimo detto addio per sempre. E invece no, anzi: per ora le sole parole sagge le ho sentite rilasciare con la consueta disponibilità sotto gli uffici della Saras: “E’ un grande caos in cui non entro certamente io“.

Evidentemente non basta cambiare il vertice della piramide, se quello nuovo non si accorge di quel che succede là da basso. Fozzinda, e prima di lui Thohir, con questo fattaccio si sono scoperti nudi su un punto che i paranoici come me hanno invece ben scolpito in testa: la gestione mediatica del Club.

Che, mi auguro abbiano compreso con la cartella in fazza presa ieri, non vuol dire soltanto gestire la stampa e sfancularla quando serve (sempre o quasi per quel che mi riguarda); vuol dire anche -se non soprattutto- avere il controllo totale di tutto quel che viene pubblicato  dai propri tesserati e che in qualsiasi maniera riguardi il Club.

E la biografia del tuo Capitano -per quanto assurdo possa essere un 23enne che senza aver vinto un cazzo scriva una biografia- mi pare risponda all’identikit appena fatto.

Non ho altro da aggiungere. Lasciatemi solo nel mio dolore. Voglio soffrire bene.

Il vostro inconsolabile.

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